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Cosa studia Bruxelles per l’Eba (e cosa succederà a Banca d’Italia e Ivass?)

ivass

Si andrà verso una fusione tra Banca d’Italia e Ivass? È la domanda che si stanno ponendo in queste ore molti dirigenti e funzionari sia della Banca centrale governata da Ignazio Visco sia dall’Istituto che vigila sulle assicurazioni guidato da Salvatore Rossi.

L’interrogativo nasce dagli effetti potenziali e futuri di una direzione di marcia che l’Europa sta per intraprendere con possibili accorpamenti in particolare tra l’autorità di vigilanza sulle banche (Eba) e quella sulle assicurazioni (Eiopa).

Con una comunicazione datata 30 marzo, la Commissione europea ha informato di aver avviato una consultazione pubblica sul funzionamento delle Autorità europee di supervisione (Aes) – ovvero Eba sulle banche, Eiopa sulle assicurazioni ed Esma su strumenti finanziari e mercati – per “esaminare quali potrebbero essere le modifiche dei poteri, della governance e del finanziamento di tali autorità utili al fine di una supervisione più efficace”, scrive la Commissione di Bruxelles.

Due in particolare le novità più rilevanti, secondo gli addetti ai lavori. Nel documento messo in consultazione “si ipotizza di modificare l’attuale struttura di supervisione tripartita (banche, assicurazione e mercati) e di passare ad una struttura bipartita (twin-peak model) in cui, a grandi linee, dovrebbe esserci un’autorità incaricata della supervisione prudenziale delle istituti finanziari ed un’altra incaricata della supervisione dei mercati finanziari, ovvero della business conduct e della protezione dei consumatori”. Ma se Eba ed Eiopa sono destinate di fatto a fondersi, secondo l’ipotesi adombrata nel documento, quale effetto ci sarà nei singoli Stati? In Italia Bankitalia e Ivass seguiranno la stessa, eventuale, strada che deciderà Bruxelles?

Gli operatori finanziari stanno però concentrando l’attenzione su un altro aspetto contenuto nel documento messo in consultazione. Bruxelles valuta infatti di far pagare le spese delle autorità europee di vigilanza non più e non solo alle authority nazionali o al bilancio Ue ma anche – in toto o in parte – all’industria del settore, ossia dai soggetti vigilati. È quanto si evince da questo passaggio del documento: “Si ipotizza una modifica dell’attuale sistema di finanziamento delle Aes (oggi a carico delle autorità nazionali per il 60% e del budget dell’Ue per il 40%) e di un possibile coinvolgimento, totale o parziale, dell’industria”.

ECCO LA SINTESI E IL DOCUMENTO COMPLETO

Il 21 marzo 2017, la Commissione europea ha aperto una consultazione pubblica sul funzionamento delle Autorità europee di supervisione (AES) – ovvero EBA, EIOPA e ESMA – per esaminare quali potrebbero essere le modifiche dei poteri, della governance e del finanziamento di tali autorità utili al fine di una supervisione più efficace. Il documento di consultazione è suddiviso in tre sezioni:

  1. Compiti e poteri delle AES, questa sezione tratta di:
    A) Ottimizzazione dei compiti e dei poteri esistenti, in particolare: i) della convergenza della supervisione e di come rendere più efficaci gli strumenti già previsti nei Regolamenti, in particolare, peer review, binding mediation e collegio dei supervisori; ii) delle linee guida e raccomandazioni, e di come migliorare il processo e la tempistica della loro adozione per evitare incertezza giuridica e costi eccessivi per l’industria; iii) della protezione dei consumatori e degli investitori e del possibile ampliamento delle competenze delle ESA; iv) dei poteri di applicazione ed dell’eventuale rafforzamento dei poteri delle AES in caso di violazione del diritto UE da parte di singole entità; v)  del possibile maggiore coinvolgimento delle AES nell’implementazione e nel monitoraggio delle decisioni di equivalenza; vi) dell’accesso ai dati e della possibilità di ottenere informazioni direttamente dagli operatori del mercato; vii) dell’eventuale ruolo delle AES nel consolidamento e nell’ottimizzazione delle attività di rendicontazione previste in diversi atti legislativi; viii) del possibile ruolo dell’ESMA nel processo di adozione degli standard contabili internazionali e degli standard internazionali di revisione.
    B) Nuovi poteri per compiti di supervisione prudenziale su banche e assicurazioni, in particolare, si esamina la possibilità di dare all’EIOPA il potere di approvare e monitorare i modelli interni per i requisiti di capitale e all’EBA maggiori poteri in materia di fondi propri delle banche.
    C) Poteri di supervisione diretta su certi segmenti del mercato dei capitali, in particolare, si discute della possibilità di affidare all’ESMA la supervisiona diretta dei Data providers, dei Pan european investment fund schemes e delle infrastrutture post trading (CCPs).
  2. Governance dell’AES, in questa sezione si tratta dell’eventuale modifica della composizione del Management Board delle AES, in particolare, si ipotizza di farlo diventare un organo permanente e eventualmente di allargarne la composizione attraverso un certo numero di membri permanenti e indipendenti. La sezione tratta anche dell’eventuale modifica degli stakeholder groups delle AES.
  3. 3.      Architettura di supervisione, in questa sezione si ipotizza di modificare l’attuale struttura di supervisione tripartita (banche, assicurazione e mercati) e di passare ad una struttura bipartita (twin-peak model) in cui, a grandi linee, dovrebbe esserci un’autorità incaricata della supervisione prudenziale delle istituti finanziari ed un’altra incaricata della supervisione dei mercati finanziari, ovvero della business conduct e della protezione dei consumatori.
  4. Finanziamento, in questa sezione si ipotizza una modifica dell’attuale sistema di finanziamento delle AES (oggi a carico delle autorità nazionali per il 60% e del budget dell’UE per il 40%) e di un possibile coinvolgimento, totale o parziale, dell’industria.Le parti interessate possono rispondere alla consultazione online, entro il 16 maggio 2017.

Per approfondimenti: https://ec.europa.eu/info/finance-consultations-2017-esas-operations_en

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