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Vi spiego da Napoli le mattane del sindaco Luigi De Magistris su Matteo Salvini

Una giornata da irresponsabili consapevoli. E’ la possibile ed estrema sintesi del sabato 11 marzo 2017 a Napoli Fuorigrotta, quartiere tranquillo della città, dove la gente ha provato sgomento e paura di fronte alle violente scene di guerriglia urbana, iniziate intorno alle 15 e terminate a tarda sera.

Che gli “antagonisti”, di cui si conoscono vita, morte e miracoli, si facciano prendere da deliri distruttivi è noto. Invece, desta meraviglia, per essere educati, la condotta irresponsabile del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che per l’occasione ha voluto contribuire, con le sue dichiarazioni dei giorni scorsi e di oggi, ad alimentare l’humus per le violente contestazioni a Salvini.

Uno dei responsabili di quanto è successo non può che essere proprio lui, De Magistris. Ha rinfocolato con il suo agire violenza e intolleranza. Non a caso esponenti della sua maggioranza hanno partecipato ai vari cortei di protesta contro Salvini, dove c’erano i più agguerriti e violenti contestatori, che hanno aggredito e sferrato attacchi forsennati alle forze dell’ordine, ferendo una ventina di agenti. Ha indotto, anche se inconsapevolmente, i più esagitati a mettere a soqquadro la città. Un sindaco che approfitta del comizio di un avversario politico per farsi propaganda è molto triste: verrebbe da dire che non può essere il sindaco di una grande città come Napoli. Il sale della democrazia non può che essere la libertà di espressione, il confronto aperto e libero.

Al corteo, in piazza Sannazzaro, da dove è partito non c’era Luigi De Magistris, partecipavano, invece, sua moglie Mariateresa Dolce, che fa parte di una delegazione di «Dema», (lista DEMAgistris), gli assessori comunali Ciro Borriello, Alessandra Clemente, Roberta Gaeta, Annamaria Palmieri e il presidente del Consiglio comunale Sandro Fucito. Esponenti al massimo livello dell’istituzione comunale, quindi, contro un libero cittadino, segretario di un partito, sia pure con notazioni antimeridionaliste, che a Napoli è venuto a spiegare pacificamente le sue idee politiche, che non condividiamo per niente.

Chi ha paura delle idee altrui è già sconfitto. La frase attribuita a Voltaire, ma che a scriverla per prima fu Evelyn Beatrice Hall, saggista conosciuta con lo pseudonimo di Stephen G. Tallentyre: “Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo” è sempre valida, caro De Magistris.

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