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La Finanziaria di Trump: più soldi alla difesa, meno all’ambiente

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“Un budget che metta l’America prima di tutto, deve mettere la sicurezza al primo posto. Senza sicurezza non ci può essere prosperità”. Questo il tweet con cui il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha presentato ieri la sua proposta di budget da 1.100 miliardi di dollari per il prossimo anno fiscale, che prevede un aumento del 10 per cento delle spese per la Difesa, finanziato dai 54 miliardi di tagli previsti in tutti gli altri settori.

La Casa Bianca ha deciso di apportare un drastico taglio al budget per il clima, l’arte, le scienze e gli aiuti internazionali. A fronte di ciò, il presidente Usa ha aumentato i fondi al Pentagono di 52,3 miliardi di dollari, portandoli a 574 miliardi. Aumentati anche i fondi per la Sicurezza interna (+7% a 441,1 miliardi) e per i Veterani (+6% a 44,1 miliardi). Circa 4 miliardi saranno impegnati quest’anno e il prossimo per costruire il muro al confine con il Messico.

Gli enti che ci rimetteranno di più saranno il Dipartimento di Stato (-29% a 27,1 miliardi) e l’Agenzia per la protezione dell’ambiente (-31% 5,7 miliardi). Questo potrebbe essere foriero di forti riduzioni ai finanziamenti per gli aiuti internazionali e ai fondi per le agenzie delle Nazioni Unite, con effetti a catena in tutto il mondo. I finanziamenti destinati alla Banca Mondiale verranno tagliati di 650 milioni nel prossimi tre anni, mentre saranno mantenuti quelli per il Programma Fulbright di borse di studio internazionali. Immutati anche gli aiuti militari a Israele da 3,1 miliardi all’anno.

La maggior parte dei titoli legati al comparto della Difesa ieri ha però chiuso in ribasso perché le proposte di bilancio avanzate da Trump lasciano il conto degli investimenti per le acquisizioni e la ricerca invariato a 202 miliardi di dollari, con una crescita per il 2018 solo del 3%. Il timore principale riguarda l’opposizione del Congresso alla richiesta del 2017, che potrebbe portare al prolungamento del budget temporaneo. Questo bloccherebbe la spesa ai livelli dello scorso anno e impedirebbe l’avvio di nuovi programmi.

“Si tratta di un bilancio potente, non morbido”, ha spiegato il capo dell’Ufficio del Bilancio della Casa Bianca, Mick Mulvaney. sottolineando di essersi ispirato ai discorsi di Trump durante la campagna elettorale. Qualcuno ha invece osservato che il bilancio riflette in pieno il nazionalismo del consigliere strategico del presidente, Steve Bannon.

Nel frattempo Trump ha scelto un manager di Boeing come vicesegretario alla Difesa. Patrick Shanahan, vicepresidente della multinazionale statunitense, che ha avuto un ruolo importante nel migliorare il programma per il 787 Dreamliner, sarà quindi il numero 2 del segretario James Mattis, un generale dei Marines in pensione. La nomina, che dovrà essere confermata dal Senato, rafforza i legami tra Boeing, il secondo contractor del governo statunitense alle spalle di Lockheed Martin, e l’amministrazione Trump. Inizialmente i rapporti non erano stati semplici tra il presidente e la multinazionale, criticata per i potenziali costi per il nuovo Air Force One, l’aereo presidenziale.

E oggi ci sarà alla Casa Bianca un appuntamento importante: Trump e la cancelliera tedesca Angela Merkel si incontreranno per la prima volta.

(Pubblicato su MF/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)

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