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Il sentiero per diventare Amici di Sciascia

Si scrive rivista, si legge opera.
Sfogliando l’ultimo numero di Todomodo n. 6, 2016, – Rivista annuale internazionale di studi sciasciani Associazione «Amici di Leonardo Sciascia» fondata nel 2011 da Francesco Izzo Casa editrice Leo S. Olschki il lettore si trova tra le mani un documento prezioso, una miniera di pensieri dell’universo sciasciano ciascuno con un suo microcosmo ben definito.
Tra le pagine si avverte con forza il richiamo all’insegnamento del Maestro in un susseguirsi di emozioni che rendono l’appassionato immerso nel migliore dei mondi possibili. Quelli limpidi resi tali dall’autenticità della scrittura avente una coinvolgente energia letteraria. L’immagine di Sciascia seduto su uno scoglio circondato dal mare siciliano racchiude il senso della sua opera “aperta” e gli “allievi” di questo straordinario monumento civile attingono ogni giorno qualcosa di speciale dall’esempio mirabile di ciascuna riga avente una propria “territorialità” sconfinata. Il territorio sciasciano è disseminato di strade dalle mille diramazioni con aree verdi piene di germogli pronti a dare frutti. Il nostro Leonardo è quel genio che ha saputo vedere come un linceo sempre oltre, indagando con arguzia e sempre in anticipo sui tempi come si addice ai grandi pensatori.
Il volume è un esemplare punto di riferimento per quanti intendano conoscere Sciascia dalle possibili angolazioni. Questo numero potrebbe considerarsi una sorta di alfabetizzazione sciasciana poiché abbraccia la sua multidisciplinarietà. Vi sono sezioni davvero imperdibili; alcune perle sciasciane e poi contributi di straordinario livello letterario che stimolano una continua ricerca aprendo scenari nuovi o ampliando quelli esistenti. E così un singolo “fatto” diviene motivo per cercare ragioni, ipotesi e sopratutto verità…
La vicenda connessa alla Scomparsa di Majorana riesce ancora oggi ad intrigare in maniera sempre nuova. E’ come se il Maestro avesse seminato ovunque indizi, parola dopo parola, divenendo al tempo stesso carte da decifrare sebbene chiarissime.
In tutto questo l’abilità narrativa genera una serie di autorevoli “imitazioni” che tendono tutte ad omaggiare il sentiero sciasciano al pari di un itinerario che consente di scalare un monte per trovare la custodia della verità. La verità: il filo conduttore di una letteratura capace di generare luce anche nei più fitti misteri; La Rivista rectius l’opera merita davvero un posto di rilievo nel panorama letterario internazionale per i suoi contenuti di altissimo spessore intellettuale, ma al tempo stesso accessibile per chiarezza anche ai non addetti ai lavori; tuttavia essere Amici di Sciascia significa rispondere sempre alla sua chiamata, quasi una vocazione laica per diventare migliori, seguendo le sorprendenti virtù letterarie e umane.
Il dettaglio dell’opera
Nell’anniversario della morte di Leonardo Sciascia (20 novembre 1989), è uscito il nuovo volume di «Todomodo», rivista internazionale di studi, diretta da Francesco Izzo e Carlo Fiaschi. Curato dagli A m i c i d i S c i a s c i a (www.amicisciascia.it) e pubblicato dalla storica casa editrice fiorentina Leo S. Olschki, il sesto numero (384 pp + XLII e diciotto tavole fuori testo, in 500 copie) ha una raffinata edizione di testa fuori commercio, destinata ai sostenitori del sodalizio, impreziosita da un ex libris di Giuseppe Iannello,in ottanta esemplari numerati e firmati, dal titolo “Equazione a infinite componenti” che riprende un’idea di cui scriveva Vitaliano Brancati nel 1937 su «Omnibus». Arricchito dal biglietto autografo di Sciascia (Dove va la letteratura italiana?) l’Editoriale della rivista ospita un ventaglio di opinioni di tredici uomini di cultura (tra i quali Ferdinando Camon, Robert Gordon, Emanuele Trevi) sulla collocazione di Sciascia nel canone novecentesco, accompagnato da un commento di Marco Belpoliti. La «Rassegna» del volume raccoglie, per le cure di Albertina Fontana, gli Atti del sesto «Leonardo Sciascia Colloquium» su La scomparsa di Majorana, svoltosi a Palermo nel novembre 2015 per approfondire il rapporto tra cultura umanistica e cultura scientifica, le responsabilità e le inquietudini dell’uomo di fronte alle implicazioni etiche di nuove scoperte, tra fisica e biologia. Ritrovato in archivio da Domenico Scarpa – che dedica al testo una postilla e un contributo dedicato al carteggio tra i due- nella rubrica «Il Dono» si pubblica il primo ritratto pubblico di Leonardo Sciascia, tratteggiato nel 1953 dal poeta romanesco Mario dell’Arco, suo amico personale. Come sempre densa di novità la rubrica «Persi e ritrovati»: in apertura un raro testo di Sciascia sul Codice della Vita Italiana di Giuseppe Prezzolini. A seguire, la corrispondenza inedita del racalmutese con Emilio Cecchi (curata da Raoul Bruni); la ricostruzione del vivace rapporto con l’intellettuale cattolico Valerio Volpini, già direttore de «L’Osservatore romano», al quale sono dedicati diversi contributi (da Tiziana Mattioli a Massimo Raffaeli a Piergiorgio Grassi). Si può leggere poi, con un inedito apparato iconografico, il resoconto di due premi assegnati allo scrittore in Toscana: il «Premio letterario Prato» (1960) e il curioso «Premio Amici del Latini» (1988), consistente in un prosciutto. Da segnalare, infine, l’aggiornamento (per le cure di Salvatrice Graci) del repertorio dei corrispondenti dello scrittore nella Biblioteca della Fondazione Sciascia, giunto quest’anno alla lettera “D”. La consueta vignetta di Giorgio Forattini con Sciascia che stavolta indossa a suo modo panni islamici brandendo l’arma non violenta di Cartesio conclude il volume.

il sito degli amici di Sciascia

http://www.amicisciascia.it/

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