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Tutte le strade del terrorismo low cost di Isis

Sono tempi duri per il Califfato. L’avanzata militare della coalizione internazionale nelle zone controllate dallo Stato Islamico sta colpendo le casse dell’organizzazione terroristica. Il business del petrolio non frutta come una volta (il barile vale poco più di 35 dollari), il contrabbando di pezzi di arte è quasi finito dopo la devastazione del patrimonio culturale in Siria e Iraq. I pochi flussi di denaro che erano rimasti sono stati bloccati (qui l’articolo di Formiche.net sui finanziamenti di Boko Haram).

Così resta poco per continuare la jihad in territorio occidentale. Un coltello, un camion, un’auto, una pietra, una bomba fatta in cucina, un tweet. Basta poco per compiere i mandati del Corano. L’obiettivo: colpire il maggior numero di persone e avere un forte un impatto mediatico e simbolico. L’attacco a Westminster è solo l’esempio più recente in tal senso.

ELEMENTI DELLA VITA QUOTIDIANA

Il ministro della Difesa britannico, Michael Fallon, ha detto alla Bbc che questo tipo di terrorismo low cost, minimalista, è il più difficile da tracciare e il più inquietante. Non ci sono indizi per identificare gli autori previamente, né si può individuare la minaccia: “Questi attentati compiuti da lupi solitari, usando elementi della vita quotidiana come un’auto, un coltello, sono i più difficili da prevenire […] Siamo di fronte ad un nemico che non ha bisogno di molto né prende prigionieri. Vuole semplicemente uccidere più gente che può”.

L’APPELLO AI SOLDATI DEL CALIFFATO

La strategia del terrorismo low cost è stata diffusa nel messaggio dello Stato Islamico inviato dal leader Abu Muhammad al Adnani a settembre del 2014. L’appello ai “soldati del Califfato” era quello di uccidere poliziotti, militari e civili dei Paesi che fanno parte della coalizione contro Isis in Siria e Irak: “Se non potete darlo con una bomba o con un’arma di fuoco, incontrate da soli un infedele francese o americano e schiacciate la sua testa con una pietra, accoltellatelo o investitelo con l’auto. Avvelenatelo, fatelo cadere in un precipizio, strozzatelo”.

Nel Corano ci sono circa 100 passaggi che incitano alla violenza, secondo il reverendo britannico Canon Gavin Ashenden (qui l’articolo di Formiche.net su cosa dice il Corano su donne, violenza domestica e divorzio).

ALTRI CASI DI TERRORISMO “FAI DA TE” IN INGHILTERRA

L’effetto del messaggio si è visto non solo negli attacchi a Nizza, Berlino e Londra, ma anche in molti casi intercettati dai servizi segreti. Soeren Kern, analista di politica europea per l’Istituto Gatestone a New York, e autore del libro Global Fire, ne ha elencato una serie in un documento intitolato “L’islamizzazione in Gran Bretagna”.

Il 27 ottobre del 2015, un impiegato musulmano della pianta nucleare di West Kilbride in Scozia è stato sorpreso mentre studiava il materiale per fabbricare bombe. Ma c’è chi ha preferito metodi “fai da te”. Il 4 giugno del 2015 Mohamed Rehman, residente a Reading di 24 anni, e Sana Ahmed Jan, residente a Wokingham di 23 anni, sono stati accusati di preparare atti terroristici in Regno Unito. Avevano acquistato sostanze chimiche per la fabbricazione di bombe e avevano scaricato una copia della rivista Inspire di Al Qaeda con un articolo intitolato: “Come fabbricare una bomba nella cucina di tua madre”. Il 27 aprile del 2015, Mohamed Kahar, residente a Sunderland di 37 anni, è stato arrestato per avere diffuso materiale estremista su materiale esplosivo: “Il corso esplosivo”, “44 forme di servire e partecipare nella jihad”, “Il libro della jihad” e “Questa è la provincia di Allah”.

UNA CINTURA ESPLOSIVA PER 150 EURO

Il magistrato spagnolo Javier Gómez Bermúdez ha spiegato in una conferenza organizzata dall’Ufficio Antifrode di Catalogna che il jihadismo è “un terrorismo low cost” e che un terrorista individuale può trovare una cintura esplosiva a 150 euro. Bermúdez è stato giudice del processo per gli attentati dell’11 marzo del 2014 a Madrid. Secondo lui, Al Qaeda invece investì 40 milioni di euro per gli attacchi alle Torre Gemelle a New York, mentre quello alla stazione di Atocha a Madrid è costato 40mila euro. Il giudice non crede che esistono “lupi solitari”, ma “terroristi individuali”: “Il terrorismo individuale non ha costi, è auto-finanziato”, ha spiegato. Dalle ricerche di Gómez Bermúdez, risulta che Isis doni alla famiglia dei kamikaze circa 20mila euro.

I SOCIAL E LE NUOVE TECNOLOGIE 

C’è anche chi cerca di sfruttare le nuove tecnologie per contribuire alla guerra dello Stato Islamico. L’11 giugno del 2015, Ala Abdulah Esayed, rifugiata di 22 anni residente a Kennington, al sud di Londra, è stata condannata a tre anni di carcere con l’accusa di aver twittato messaggi di apologia al terrorismo. Aveva pubblicato 45.000 tweet incitando alla violenza jihadista in arabo da un account con 8.240 follower.

GLI IDOLI POP DELLO STATO ISLAMICO 

In un’intervista al quotidiano inglese The Guardian Nazir Afzal, procuratore musulmano, ha avvertito che ci sono sempre più bambini a rischio di “jihadmania”. “I ragazzi vogliono imitare i leader di Isis, le ragazze vogliono stare con loro. Sono come idoli pop. Come sono stati i Beatles e come sono oggi One Direction e Justin Bieber. Quella di Isis è una propaganda di marketing”.

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