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Vi racconto cosa fa Watson di Ibm nella medicina

Di Daniela Scaramuccia
intelligenza artificiale

Watson, il sistema cognitivo di IBM, per la prima volta in Europa è entrato in una facoltà di medicina, introducendo in corsia le tecnologie di intelligenza aumentata a supporto dell’insegnamento e della ricerca. Gli studenti del terzo anno di medicina dell’Humanitas University, infatti, potranno contare su un supporto cognitivo per la loro formazione e per approcciare al meglio la vita in reparto. I ricercatori di Humanitas University, Humanitas Research Hospital e Ibm stanno collaborando allo sviluppo di un tutor cognitivo per assistere e potenziare le capacità di medici e studenti. Il tutor offrirà piattaforme di studio personalizzate attraverso la scelta di contenuti, simulazioni, commenti e approfondimenti basati sul livello di conoscenze del singolo studente mediante una semplice interfaccia quale può essere un’app.

Il sistema non sostituisce i docenti di medicina, ma li assiste nella loro attività attraverso una selezione ragionata di casi e per mezzo di un pannello che permette il controllo sul livello di apprendimento dello studente stesso. I contenuti a disposizione dei giovani, presenti su Watson Developer Cloud, sono curati dall’Università sulla base di letteratura scientifica, informazioni anonimizzate estratte dalle cartelle cliniche e l’esperienza dei medici. Partendo da un caso specifico, gli studenti potranno definire gli elementi utili per capire e interpretare la malattia: quali sono i sintomi, come categorizzarli, analizzare tutte le informazioni esterne e realizzare un’anamnesi, approdando così a una diagnosi. Il sistema fornisce a ogni studente un feedback personalizzato e consente una rivalutazione continua delle ipotesi diagnostiche basate su nuove informazioni cliniche. La tecnologia cognitiva impara dai comportamenti e dalle informazioni registrate durante le simulazioni, compresi errori e ritardi, permettendo agli studenti di interagire in linguaggio naturale come se fossero con il loro paziente. In alcuni ospedali nel mondo Watson sta già lavorando al fianco di medici specialisti, offrendo loro una sofisticata consulenza. Obiettivo: in un futuro non troppo lontano, la possibilità di fornire a ciascun malato piani terapeutici su misura.

ALLENAMENTI PERSONALIZZATI E SMART

Technogym e Ibm stanno lavorando allo sviluppo di una nuova generazione di piattaforme di fitness coaching basate sull’intelligenza artificiale. L’obiettivo è dare vita a un coach virtuale in grado di interagire con le persone in linguaggio naturale, per offrire programmi di allenamento personalizzati in base agli obiettivi e ad alcune variabili di contesto (ad esempio condizioni meteo, impegni personali, regime alimentare), che favoriscano il mantenimento di un uno stile di vita più sano.

QUANDO PAZIENTI E MEDICI DIALOGANO

Secondo un articolo pubblicato da Health Affairs, un processo decisionale in cui medici e pazienti compiono insieme le scelte sanitarie, porta numerosi e diffusi benefici. Tra gli altri, un aumento della consapevolezza da parte dei pazienti, una minore preoccupazione rispetto al processo di cura, migliori esiti in termini di salute, riduzioni di variazioni ingiustificate dell’assistenza e dei costi e un maggiore allineamento delle cure ai singoli pazienti. Atrius Health e Ibm Watson Health stanno sviluppando un servizio in cloud pensato per migliorare l’esperienza medico-paziente.

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