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Unicredit, Intesa Sanpaolo, Assicurazioni Generali e le turbolenze di Alitalia-Etihad

LUIGI GUBITOSI, alitalia

Siamo veramente all’ultimo giro di pista per Alitalia? Il 13 aprile scade il termine concesso dal consiglio di amministrazione della compagnia per raggiungere l’intesa con i sindacati propedeutica alla manovra finanziaria da 1,9 miliardi.

Il cielo intorno Alitalia però non è affatto terso. Ancora molto distanti le parti, nonostante una lieve attenuazione nel numero delle persone da esternalizzare, con il recupero nel perimetro aziendale di 300 persone. Nino Cortorillo della Filt Cgil ha stigmatizzato come in realtà Alitalia stia proponendo sempre le stesse misure senza chiarire come intende arrivare ai 163 milioni di risparmi sul costo del lavoro. “Da giorni sono in attesa di una risposta”, ha detto ieri il sindacalista.
In serata i ministri Carlo Calenda (Sviluppo economico) e Graziano Delrio (Infrastrutture e Trasporti) hanno rifatto il punto con il presidente designato di Alitalia, Luigi Gubitosi, e i segretari sindacali.

Resta molta incertezza anche sui contorni della manovra finanziaria dove le banche azioniste, Unicredit e Intesa Sanpaolo, hanno ripetutamente chiesto l’intervento di Cassa Depositi e Prestiti con un prestito di garanzia da 200 milioni in caso il piano di risanamento, che prevede il ritorno all’utile operativo per il 2019, non produca gli effetti sperati. Ma secondo le indiscrezioni di Formiche.net, al Tesoro l’idea di un prestito Cdp con la garanzia pubblica non starebbe decollando, con soddisfazione della società presieduta da Claudio Costamagna e guidata dall’ad, Fabio Gallia.

Anche per il coinvolgimento di Generali la situazione è complessa. Il Leone di Trieste ha sottoscritto il bond Dolcevita da 300 milioni e l’idea è di farlo confluire in una newco con una partecipazione all’interno di Cai, la holding italiana che controlla il 51% di Alitalia, mentre il rimanente 49 è di Etihad Airways. La compagnia degli Emirati Arabi non può salire oltre poiché il mancato controllo di un soggetto comunitario farebbe perdere i diritti di volo all’ex compagnia di bandiera. Da registrare come ieri in Brasile ha deciso di superare il vincolo protezionistico che impediva a un investitore straniero di possedere oltre il 20 per cento di una compagnia aerea nazionale, decretando libertà di scalata fino al totale 100 per cento della società.

Proseguiranno anche oggi i confronti tra Alitalia e sindacati presso il Ministero dello sviluppo economico. Le ipotesi sul tavolo prevedono 4 anni di ammortizzatori sociali tra Naspi e Fondo speciale volo per raggiungere il 70 per cento della retribuzione. Per gli oltre 400, tra piloti e assistenti di volo, con contratto di solidarietà in scadenza ad agosto si prevede l’estensione di un altro anno.

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