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Perché non concordo con Francesco Giavazzi su Alitalia

Abbia pazienza Francesco Giavazzi. Il referendum Alitalia si è rivelato essere la cronaca di una morte annunciata (a lungo rinviata con cure palliative) Ma che cosa d’altro avrebbero potuto fare i sindacati? Certo, sul piano giuridico l’accordo (comprensivo del piano industriale e delle sue conseguenze sul piano sociale) sarebbe stato valido anche con la sola sottoscrizione delle parti, ma era opportuno e politicamente corretto interpellare i lavoratori. I sindacati comunque ci hanno messo la faccia: hanno firmato le intese e le hanno difese nella consultazione dei lavoratori. La vera posizione irresponsabile è quella delle organizzazioni sedicenti di base che si sono sottratte dall’assunzione di qualsiasi responsabilità.

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Il problema vero adesso è seguire il percorso stabilito per un’azienda praticamente fallita. Guai a seguire i pifferai della nazionalizzazione. Chiunque fosse chiamato a gestire o a rilevare la ex compagnia di bandiera dovrebbe per forza partire dal tentativo di risanarla. E’ un’operazione questa che – purtroppo – può essere fatta soltanto con tagli e sacrifici. Se l’Alitalia tornasse sotto l’ombrello dello Stato tutto resterebbe come adesso, senza muovere una foglia e gettando risorse – qui il detto calza – dall’elicottero. Gli italiani avrebbero modo di spostarsi ugualmente – a prezzi più bassi – con voli messi a disposizione da Compagnie più virtuose.

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Proprio perché i lavoratori hanno scelto il loro destino in autonomia e sulla base del loro libero arbitrio devono sopportarne anche le conseguenze. Del resto Alitalia non sarebbe la prima Compagnia di rilievo nazionale che fallisce.

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Il talk show Di martedì continua ad ‘’assatanarsi’’ contro i vitalizi/pensioni dei parlamentari e dei consiglieri regionali. Nell’ultima trasmissione un autorevole giornalista, ormai ospite fisso (un atto di generosità di Giovanni Floris dopo averlo sconfitto, da conduttore di un altro programma, sul piano degli ascolti) ha fatto di nuovo la sua tirata contro questi privilegi. In precedenza, c’era stata una lunga intervista al Fondatore del quotidiano per cui lavora (oggettivamente ‘’un grande vecchio’’ di caratura quasi istituzionale). Mi sono ricordato che lo stesso Fondatore è stato, decenni or sono, deputato per una legislatura, proprio quando i vitalizi erano più generosi e la gente faceva meno storie. Tutto qui. Non vorrei sbagliarmi. E se lo faccio mi scuso. Ma che fine ha fatto quel vitalizio?

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Je suis Macron. Magari!

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Fateci caso. Emmanuel Macron viene preso di mira perché ha una moglie più anziana di lui. Qualcuno ha pure ipotizzato che sia omosessuale e che la moglie gli faccia da copertura. Se così fosse, con l’aria che tira, non avrebbe una marcia in più e un titolo maggiormente pregiato per vincere le elezioni?

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