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Tutte le ultime stragi di Isis. Il foto-racconto

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Per il 2017 è ancora vivo il ricordo di Londra. È il 22 marzo quando un Suv investe diverse persone sul ponte di Westminster e si schianta contro il cancello del Parlamento. L’uomo alla guida tenta di fare irruzione nell’edificio, accoltella un agente e viene ucciso dalla polizia. L’attentatore si chiamava Khalid Masood, 52 anni, originario del Kent. Era noto all’MI5 per i suoi legami con l’estremismo, ma non era oggetto di misure di sorveglianza. 5 morti, incluso l’assalitore, e almeno 40 feriti. Lo Stato islamico, tramite la sua agenzia di stampa Amaq, ha rivendicato l’attentato definendo Masood un proprio “soldato”

E se il 2015 è iniziato con la strage di Charlie Hebdo, e si è concluso con gli attacchi multipli che hanno insanguinato la città di Parigi, anche il 2016 è stato un anno all’insegna del terrore. Responsabile principale è stato per lo più l’Isis, l’autoproclamato Stato islamico attivo in Siria e in Iraq.

Sebbene lo Stato islamico guidato dal Califfo Abu Bakr Al-Baghadi abbia perso alcuni territori nel corso degli ultimi mesi, le azioni terroristiche, spesso compiute da lupi solitari, si sono intensificate notevolmente, arrivando a colpire anche il cuore dell’Europa, ma non solo. Lo scorso novembre, l’allora sottosegretario con delega all’Intelligence, Marco Minniti, in audizione alla commissione Affari costituzionali della Camera, aveva messo in guardia circa il possibile aumento di attentati. Lo Stato islamico “sta perdendo significativamente terreno sul piano militare in Iraq e Siria” e ci sono “prevedibili ragioni” che ciò possa comportare un “ulteriore rafforzamento dell’attività terroristica”.

Anche il direttore dell’Fbi, James Comey, aveva previsto una “diaspora terrorista” dopo la sconfitta del gruppo islamista in Iraq e in Siria. “Sappiamo tutti che ci sarà una diaspora terrorista quando le forze militari avranno distrutto il califfato proclamato dall’Isis in Iraq e Siria”, ha detto Comey intervenendo al Congresso Usa.

Turchia, Afghanistan, Egitto, Indonesia, Belgio, Bangladesh, Francia e Germania. Questi alcuni dei Paesi che sono stati colpiti dalla follia omicida degli uomini del Califfo, nel corso del 2016. Non solo attacchi kamikaze e sparatorie, metodi a cui ci hanno abituati anche altri gruppi terroristici islamisti, ma anche brutali uccisioni a colpi di coltello e attacchi sferrati con camion in luoghi affollati.

Testi a cura di Valeria Covato e Zeffira Zanfagna

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