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Ecco come Tim/Telecom e Iliad vanno alla guerra del mobile

telecom Flavio Cattaneo

Dal 29 marzo è attivo e operativo sul mercato italiano Kena, l’operatore telefonico di Tim nato per conquistare la fascia bassa di mercato in previsione dello sbarco, entro l’anno, della francese Free mobile, la compagnia capitanata da Xavier Niel che ha sbaragliato i concorrenti del mercato transalpino della telefonia mobile. Ecco la mossa di Flavio Cattaneo, i progetti di Niel e le previsioni degli analisti.

LA MOSSA DI CATTANEO

Lo sbarco dell’operatore low cost di Telecom era già stato confermato dall’ad di Tim nel corso del suo road show con gli investitori negli Usa a inizio anno: “Abbiamo già fatto i test e siamo pronti a partire con un servizio no frills. Essendo noi l’ex monopolista della telefonia, vogliamo passare dalla difesa delle quote di mercato all’attacco”, ha detto Cattaneo.

TARIFFE LOWCOST, A CHE PREZZO

Sul sito, online da pochi giorni, è possibile osservare le offerte proposte dal nuovo operatore, che offre pacchetti da 3,99 euro a 9,99, con qualche svantaggio in termini di connettività che sarà 3G, lo standard di terza generazione diffuso ormai da diversi anni. Tim ha scelto infatti di usare la rete Lte (Long Term Evolution) per le offerte di alto profilo penalizzando in termini di banda chi sceglie il prodotto low cost.
Ecco cosa includono le varie offerte: “Kena Voce” a 3,99 euro ogni 30 giorni, con a disposizione 1.000 minuti di chiamate verso tutti i numeri nazionali senza costo di attivazione; “Kena Internet” a 3,99 euro ogni 30 giorni, con a disposizione 4 Giga di traffico internet in 3G e costo di attivazione di 9 euro; “Kena Digital” a 9,99 euro ogni 30 giorni con a disposizione 600 minuti, 6 Giga di traffico internet su rete 3G e 100 Sms.

COME ABBONARSI

Per acquistare la nuova sim ci si può collegare online su kenamobile.it, oppure chiamare il call center o recarsi in alcuni punti vendita. Al momento i negozi Kena sono otto, ma le schede potranno essere acquistate anche in negozi multibrand.

LA STRATEGIA DI NIEL

Lo sbarco di Iliad in Italia non dovrebbe avvenire prima di fine anno. Niel ha rivelato che nel nostro Paese, per quanto riguarda la telefonia mobile, ci sono spazi per offerte con un prezzo inferiore di circa il 10% rispetto a quelle attualmente più convenienti. L’imprenditore di Oltralpe si è proposto l’obiettivo di conquistare una quota di mercato compresa tra il 10-15%, ossia oltre 6 milioni di persone. E dopo il lancio nel mobile, Niel non ha escluso l’estensione dell’offerta al fisso.
In occasione della presentazione dei dati di crescita di Free e Free Mobile in Francia, Niel ai primi di marzo ha spiegato che in Italia “abbiamo tutto quello che serve per creare qualcosa di differente, offrendo al consumatore un po’ di trasparenza e un po’ di onestà”. A margine dell’incontro con gli analisti ha fatto riferimento soprattutto all’abitudine italiana di vendere pacchetti mensili fatturati sulla base di 28 giorni. Sarà per questo che le offerte di Kena si rinnovano ogni 30 giorni?

E LE MANOVRE ANTI NIEL

Maxime Lombardini, direttore generale di Iliad, ha commentato che è normale che i concorrenti si prepareranno, ricordando che “le condizioni di accesso sono comunque molto favorevoli” e che “gli annunci fatti non ci impressionano”, ricordando tra l’altro che qualcosa di molto simile era già successa in Francia nel 2011 con “i nostri concorrenti che si agitavano, fin troppo…”
Andrea Biondi sul Sole 24 Ore ha parlato di “molla” Iliad. “L’arrivo di Iliad in Italia è un corollario della fusione fra Wind e 3 Italia. Per avere il placet europeo alla fusione, arrivato nella seconda metà del 2016, le due controllanti Vimpelcom e Ck Hutchison hanno dovuto mettere a disposizione, in termini di “remedies”, frequenze e accordi di roaming per avere un quarto operatore mobile in Italia. In lizza, nell’ultima fase, c’erano Fastweb e Iliad. A spuntarla è stata la compagnia francese che fa capo a Xavier Niel”, si legge sul Sole.
Da gennaio Wind e 3 sono quindi un’unica compagnia guidata da Maximo Ibarra, ma almeno per il momento hanno deciso di mantenere i due marchi in vita per non creare confusione tra i clienti. Le intenzioni sarebbero quelle di spostarsi con Wind verso l’alto e con 3 competere invece tra le cosiddette “no frills”.

IL COMMENTO DI EQUITA

“L’ambizione di Iliad, e la promessa di una proposizione commerciale basata sui prezzi, sono una minaccia per il settore e per Tim – hanno commentato gli analisti di Equita – L’ipotesi di una quota di mercato superiore al 10% ci pare comunque molto ambiziosa”.

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