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I Talenti d’Italia scovati dall’olandese Van Aalderen

“L’Italia deve incoraggiare i giovani a non rassegnarsi, a non perdere la speranza”. Maarten Van Aalderen parla con tale passione e competenza che alla fine ti convinci che conosce gli italiani meglio di noi stessi. Giornalista olandese di 52 anni, vive in Italia dal 1990 e da vent’anni è corrispondente del principale quotidiano del suo Paese, De Telegraaf, per il quale segue anche Turchia e Grecia. Il suo cruccio è che l’Italia non sappia valorizzarsi, tanto che due anni fa si convinse a scrivere il primo libro su questo tema: Il bello dell’Italia. Il Belpaese visto dai corrispondenti della stampa estera (Albeggi edizioni). Stavolta è andato oltre e ci rifila un’altra lezione con un volume molto interessante, Talenti d’Italia (stesso editore, 181 pagine, 15 euro): 21 interviste a 11 donne e 10 uomini, ognuno dei quali costituisce un’eccellenza nel suo campo; tutti, soprattutto, vivono e vogliono restare in Italia.

L’idea gli venne per caso, vedendo il film L’attesa, primo lungometraggio del regista siciliano Piero Messina, 36 anni, con Juliette Binoche, uscito nel 2015. Un film che Van Aalderen definisce “splendido, molto poetico, promettente”: colpito dalla giovane età del regista, lo contattò attraverso Facebook. L’altro incontro casuale ci fu andando a un concerto del pianista Orazio Sciortino, 32 anni di Siracusa, che prima di suonare “illustra in modo appassionato e dotto i brani che eseguirà. Ipnotizza così il pubblico ancora prima di andare a sedersi al pianoforte”. Due giovani, due siciliani, due eccellenze. Sai che c’è? Cerchiamone altri.

È nato così Talenti d’Italia che raccoglie esperienze di ogni tipo: dalla viticoltrice siciliana Arianna al biochimico romano Leonardo, dall’animation film director Francesco alla biotecnologa Diva, dal soprano Eleonora all’atleta Nicole. C’è Augusto Valzelli, chef che ha ottenuto la prima stella Michelin a 23 anni, e Francesco Sauro, speleologo finito sulla copertina di Time. Sulla genialità italica sono stati scritti tomi ponderosi e perfino un’impellenza fisiologica può far venire un’idea brillante. Domenico Colucci, 38 anni, vive in Puglia (dove intende restare) e ha sempre avuto la passione per l’informatica. Nel 2013 era a Milano con il suo amico Vincenzo Dentamaro nell’edificio della Rinascente: si trovavano al piano “meno 1” e Vincenzo ebbe necessità di trovare una toilette. Persero molto tempo nel cercarla, tanto da pensare se non esistesse un navigatore per orientarsi all’interno di un edificio. Non esisteva e l’hanno inventato: è nato così Nextome (letteralmente: vicino a me), un sistema di geonavigazione indoor che ora è richiesto in tutto il mondo e ha già avuto molti riconoscimenti internazionali.

“Questo libro è scritto consapevolmente per gli italiani – spiega Van Aalderen a Formiche.net – perché gli olandesi non ne avrebbero bisogno. Sono i giovani italiani che non devono rassegnarsi ed è importante che tutti quelli con cui ho parlato vogliano restare qui, anche se alcuni hanno avuto esperienze all’estero. Uno slogan potrebbe essere: sì al patriottismo, no al nazionalismo”. Nell’introduzione, Van Aalderen scrive che durante le presentazioni del suo precedente libro “si percepiva dalle domande che quello che sta molto a cuore agli italiani è il futuro del proprio Paese e soprattutto le opportunità per i giovani. Le possibilità ci sono”. Lo spirito dev’essere quello spiegato da Domenico Colucci: “Vogliamo gridare a tutto il mondo che ce la possiamo fare e che non ci arrendiamo. Il segreto è tutto lì, non arrendersi”.

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