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Bper-Unipol Banca, tutti i dubbi degli analisti

Carlo Cimbri

Fusione Bper-Unipol? Al mercato non piace e anche gli analisti hanno forti dubbi che si tratti di un’operazione creativa di valore. Intanto, su risultati deludenti della banca emiliana, Piazza Affari ha bastonato il titolo perché il mercato ritiene che l’acquisizione di Unipol Banca possa indebolire i ratio patrimoniali della predatrice.

COSA HA DETTO VANDELLI

Secondo gli analisti la banca dovrebbe fare chiarezza per fugare questi dubbi: intanto durante la conference call di presentazione dei risultati l’ad di Bper, Alessandro Vandelli, ha detto di non aver discusso con Unipol in merito ad eventuali progetti che potrebbero coinvolgere le attività bancarie del gruppo assicurativo bolognese.

LE PAROLE DI CIMBRI

Anche Carlo Cimbri, ceo di Unipol (nella foto), al Sole 24 Ore ha detto che “la questione Unipol Banca non è in discussione e non lo è mai stata. Ora siamo occupati nella realizzazione del progetto di bad bank che ci terrà impegnati per tutto l’esercizio. Piuttosto, riguardo a Bper auspichiamo che la banca raggiunga i target prefissati, questa trimestrale non può soddisfarci. Quindi vogliamo dare stabilità al management perché possa rendere profittevole l’istituto. Attendiamo con grande interesse il piano industriale e il piano per ridurre il peso degli npl ed evidentemente le nostre valutazioni sulla quota dipenderanno dalla credibilità dei piani”.

LA TRIMESTRALE DI BPER 

La trimestrale di BPER è stata tutt’altro che brillante: l’utile netto contabile è dimezzato rispetto a un anno prima a 14,6 milioni di euro, inferiore alle attese, a causa di maggiori svalutazioni. “I risultati sono stati più deboli delle attese e il titolo è, a nostro avviso, caro – così in una nota Banca Akros che ha abbassato il giudizio a “reduce” da “neutral” con target price invariato a 4,5 euro.

IL REPORT DI EQUITA

L’utile sotto le attese dipende dalla svalutazione della quota in Atlante ma, secondo Equita, che ha confermato le stime e alzato il target price da 5,1 a 5,4, la qualità degli asset è in graduale miglioramento. “Al netto della svalutazione del 44% di Atlante – scrivono gli analisti della Sim milanese – e di maggiori oneri sistemici (18 milioni contro 10 milioni), l’utile adjusted è di 44 milioni contro i 28 attesi, grazie al trading. Confermato anche il trend di graduale riduzione degli NPE (esposizione agli asset non performing) che trimestre su trimestre sono meningiti di 139 milioni”. Secondo la Sim milanese il Cet1 passerebbe dal 13,5% al 13%, livello comunque adeguato.

IL GIUDIZIO DI MEDIOBANCA SECURITIES

Insomma, non va neppure tanto male. Ma sulla fusione le cose vanno ponderate con molta attenzione perché, come titola un report di Mediobanca Securities – che come Equita riconosce il miglioramento degli asset, “non è facile trasformare la latta in argento”.
Secondo la banca d’affari l’aumento nel capitale di Bper  da parte di Unipol  Gruppo Finanziario potrebbe essere preparatorio al conferimento di Unipol  Banca a Bper, ma il deal dovrebbe essere preso in considerazione solo se Unipol tenesse in pancia più del 50% degli NPE di Unipol Banca: altrimenti i ratio patrimoniali di Per ne risentirebbero e il regolatore drizzerebbe le antenne. “Il deal sarebbe modestamente diluitivo – scrivono gli analisti di Mediobanca – pur in presenza di ipotesi rosee sui profitti futuri di Unipol  Banca. Vediamo, quindi, un’unione con Unipol  Banca come non ideale per Bper “.

GLI ALTRI DUBBI

Incorporando Unipol Banca, i ratio sulla qualità del credito di Bper peggiorerebbero ed è ancora Mediobanca a spiegarne le ragioni. “L’incorporazione di Unipol Banca in Bper aumenterebbe il profilo di rischio della nuova società. Il ratio Npe lordo di Unipol  Banca è pari al 35% contro il 22% di Bper, quindi il ratio Npe lordo rispetto ai prestiti lordi dell’entità combinata sarebbe pari al 24%, approssimativamente lo stesso di Banco-Bpm”. Data la pressione sulle banche italiane da parte dei regolatori, “non possiamo immaginare un ratio Npe lordo rispetto ai prestiti lordi superiore a un già elevato 22%. Quindi, nel tentativo di abbassare il rischio di Unipol Banca e renderla più interessante, pensiamo che Unipol dovrebbe mantenere almeno il 50% dei prestiti deteriorati di Unipol banca”.

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