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Elezioni in Gran Bretagna, che cosa consigliano i vescovi cattolici

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Brexit, famiglia, giustizia, immigrazione, rifugiati, libertà di religione, poveri, ultimi, istruzione e schiavitù moderna. Sono questi i temi sui quali si concentra la lettera che i vescovi inglesi hanno reso pubblica il 15 maggio per ricordare ai cattolici britannici il grave dovere di andare a votare l’8 giugno prossimo alle elezioni politiche e votare secondo una coscienza rettamente formata.

La Cbcew, ossia la Conferenza episcopale cattolica d’Inghilterra e Galles, 22 diocesi più una serie di eparchi e il prefetto apostolico della Isole Falkland (o, se preferite, Malvinas) per un totale di circa 5 milioni di anime, ossia l’8,3% della popolazione (ma di queste solo circa 1 milione pratica, come risulta dal rapporto Doing Good 2016 del think tank Theos), ha preso posizione in merito alle elezioni che riguardano il futuro politico del Paese e del governo conservatore guidato da Theresa May, attualmente data favoritissima dai sondaggi.

In particolare, i vescovi invitano a votare. E scrivono nella lettera: “Per favore, votate. Il vostro voto è questione di coscienza. Dio vuole da noi che prendiamo posizione, sia come individui che come società”.

E ricordano le parole del Papa, sottolineando quattro principi: “Dobbiamo chiamare per nome e combattere ogni ingiustizia e sfruttamento che sfregia la nostra società e il mondo; la famiglia è il modello base da cui immaginiamo l’umanità, per cui la famiglia è l’unità fondamentale della stirpe umana e quindi va protetta e tutelata. L’espressone pratica di tale amore è la misericordia insieme alla compassione, specie in tempo di malattia, mancanza di un tetto, lutto, violenza e desolazione; non possiamo essere indifferenti a lotte e disastri di chi vive lontano da noi e dobbiamo proteggerli e assisterli. Non possiamo essere indifferenti all’impatto ambientale di come viviamo e organizziamo la nostra creazione di ricchezza e benessere; ogni persona ha una dignità che non dev’essere ignorata o sminuita. Siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio, preziosi per Lui e per tutti, e questo dev’essere rispettato e valutato”.

Anche i vescovi inglesi, come quelli francesi innanzi alle elezioni presidenziali, chiedono di “capire come possiamo guarire le divisioni nella nostra società, avere cura degli ultimi, di come sono gestiti i nostri servizi pubblici e se possiamo restare un Regno Unito”. Il riferimento ai venti di separatismo che spirano dalla Scozia è evidente con la premier scozzese Nicola Sturgeon che ha annunciato come il referendum per l’indipendenza scozzese potrebbe portare se non all’entrata della Scozia nell’Unione Europea, quantomeno al suo ingresso nella zona del mercato comune.

Quindi il messaggio dei vescovi britannici si chiede sull’Europa: “Ci sono oltre 3 milioni di cittadini europei che vivono nel Regno Unito e quasi 1 milione di inglesi che vivono sul Continente. Sono davanti ad un futuro incerto: da che parte stanno i vostri candidati sul futuro degli europei in Uk e sulla reciprocità di diritti per gli inglesi in Ue?”.

Qui si agita la richiesta di May perché i cittadini inglesi abbiano reciprocità di trattamento in Europa rispetto agli europei in Albione. Ne ha già parlato con Antonio Tajani, presidente dell’Europarlamento, il 20 aprile scorso. E sui colloqui Brexit: “È importante che nei colloqui siano presi in considerazione i diritti umani e dei lavoratori, l’ambiente, lo sviluppo dei Paesi più poveri del mondo”.

Nel resto del messaggio, i vescovi ricordano di tutelare la decisione, presa dal Parlamento inglese nel settembre 2015, di impedire la legalizzazione del suicidio assistito. Chiedono che le prigioni britanniche, al momento colpite da un’ondata di violenze e suicidi (oltre 1 su 10 vittime di suicidio sono donne), divengano un luogo di redenzione. Un auspicio perché il sistema dell’immigrazione sia più equo, accoglienza per 20mila rifugiati siriani entro il 2020. E poi c’è il tema della libertà religiosa, insieme alla difesa dei poveri, gli ultimi, la libertà di scelta a favore delle scuole cattoliche e infine l’attenzione a quasi 14mila schiavi moderni nel Regno Unito.

I presuli albionici chiudono il loro messaggio con una preghiera: “Signore, dacci la saggezza di agire sempre con integrità, cercando la protezione e la crescita di tutti, e costruendo una società basata su giustizia e pace”.

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