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Cosa penso di Trump, Comey e Mueller. Parla Louis Freeh (ex direttore Fbi)

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A poco più di una settimana dal brusco licenziamento del direttore del Federal Bureau of Investigation (FBI) James Comey, il caso Russiagate tiene ancora banco e i media Usa ipotizzano già un procedimento di impeachment contro Donald Trump. Mercoledì l’amministrazione del presidente Usa ha subito un nuovo duro colpo con l’inaspettata nomina, da parte del vice-Procuratore Generale Rod Rosenstein, del Procuratore Speciale Robert Mueller. Il suo cursus honorum trova un consenso pressoché unanime tra repubblicani e democratici: in precedenza lui stesso vice-Procuratore Generale, fu nominato da George Bush sesto Direttore del FBI nel settembre 2001, a una sola settimana dall’attentato terroristico del World Trade Centre, mantenendo la carica fino al 2013. Adesso si occuperà di un’indagine, quella sulle presunte intromissioni russe nella campagna elettorale di Trump, che fa traballare un’amministrazione già divisa al suo interno e sottoposta a continue critiche. Abbiamo chiesto un’opinione su quel che sta accadendo al giudice Louis J. Freeh, ex direttore dell’FBI dal 1993 al 2001, in questi giorni a Roma. Freeh non è solito concedere interviste e preferisce mantenere il riserbo, tanto più quando si tratta di porre sotto i riflettori i problemi tra il Federal Bureau e il Presidente. Per Formiche.net ha fatto però un’eccezione, spiegando cosa pensa della nomina del collega Robert Mueller. 

Direttore Judge Louis J. Freeh, qual è il suo giudizio sugli avvenimenti che stanno scuotendo l’amministrazione Trump, e in particolare sul Russiagate? Cosa pensa del licenziamento di James Comey dall’FBI e della nomina di Robert Mueller come Procuratore Speciale? 

Conosco tutte le persone che ha nominato non solo da un punto di vista professionale ma anche personalmente. Quel che posso dire, per quanto riguarda il Direttore dell’FBI, il Presidente può licenziare il direttore tutte le volte che vuole. Il Presidente ad esempio ha licenziato il mio predecessore, William Sessions, che era il direttore dell’FBI, quindi sì, si può fare. Credo che la nomina di Robert Mueller come Procuratore Speciale sia stata un’ottima scelta: è un avvocato molto capace, dalla più alta integrità e competenza, e credo tutti abbiano fiducia che sarà in grado di giudicare tutti questi fatti, de eventualmente decidere se qualcuno abbia violato la legge oppure no. La sua abilità di portare avanti questo caso è tenuta in altissima considerazione e ci sono grandi aspettative che farà un ottimo e indipendente lavoro.

Non crede che in questo momento ci sia uno scontro senza precedenti tra il Dipartimento di Giustizia e l’amministrazione del Presidente?

Beh, a dire il vero quando ero Direttore Generale dell’FBI ho aperto un’indagine sul Presidente che mi aveva nominato (Bill Clinton). Certo lui non ne era molto contento, sono finito addirittura a dover prelevare un campione di sangue dal Presidente degli USA, quindi certamente è successo prima. Quel che conta è che l’FBI abbia l’indipendenza per indagare sul Presidente, che è esattamente quel che sta succedendo e quel che è successo con me nel 1994. Tutti nel nostro Congresso, anche se abbiamo un Caucus democratico e uno repubblicano, concordano sul fatto che l’FBI abbia bisogno di questa indipendenza. Il paese è sopravvissuto alla mia indagine sul Presidente Clinton e sopravvivrà anche a questa indagine.

In questi ultimi giorni molti parlano della possibilità di un impeachment contro Trump. Che peso effettivo ha la nomina di Robert Mueller? Lei crede sia davvero un primo passo verso l’impeachment?

C’è da dire che il Procuratore Speciale fa rapporto al vice Procuratore Generale, dunque non è un consulente indipendente, è per questo che lo chiamano “speciale”. Ma Mueller sarà il procuratore responsabile di questo caso, dovrà fare raccomandazioni e decidere se qualcuno verrà accusato o meno, come sai molti casi criminali si concludono senza che qualcuno venga condannato, o perché non si riescono a trovare prove speciali, oppure perché le prove non possono essere utilizzate o ancora perché ci sono ragioni politiche per non perseguire il caso. Quel che voglio dire è che avremo un’equa e approfondita indagine e solo alla fine Mueller e il suo capo, il vice Procuratore Generale, dovranno decidere se qualcuno dovrà essere accusato oppure no. Adesso è troppo presto per dirlo, nessuno conosce ancora i fatti.

E di James Comey cosa ne pensa? Il suo operato negli ultimi mesi, a partire dalle elezioni, ha travalicato il protocollo di un direttore dell’FBI?

L’unica risposta che posso darle è che certamente ho una mia opinione a riguardo, ma non la posso proprio condividere con le (ride, ndr).

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