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Ecco perché Macron ha scelto il Louvre per festeggiare la sua (eventuale) vittoria

Emanuell Macron

Sarà il Louvre la location dove Emmanuel Macron festeggerà la sua eventuale vittoria alle presidenziali di domenica. Una struttura verrà allestita tra la piramide di vetro e l’arco di trionfo del Carrousel, all’entrata dei giardini delle Tuileries.

Un set senza dubbio suggestivo che però non rappresenta la prima scelta del candidato di En Marche!. Macron, infatti, avrebbe voluto fare il suo primo discorso alla nazione sulla rive gauche, a Champ de Mars, con la Torre Eiffel sullo sfondo.

IL “NO” DEL COMUNE DI PARIGI PER CHAMP DE MARS

Il Comune di Parigi, però, non gli ha dato l’autorizzazione. «Alcuni membri della commissione di valutazione del Comité International Olympique (CIO) hanno fatto dei sopralluoghi nell’ambito della candidatura di Parigi per le Olimpiadi 2024» ha spiegato a AFP Bruno Julliard, sindaco aggiunto di Parigi. Poiché Champ de Mars deve ospitare diversi eventi, non si può correre il rischio che i prati siano danneggiati, e sappiamo bene che succede sistematicamente durante questo tipo di eventi», ha spiegato Julliard attestando la buona fede del sindaco di Parigi la cui inimicizia per Macron – secondo le Figaro – sarebbe nota ai più.

LE LOCATION TROPPO “DI DESTRA” 

Molte altre location disponibili sono state depennate dal candidato di En Marche! perché ritenute troppo “connotative”. Place de la Concorde è «troppo di destra». È proprio qui infatti che Nicolas Sarkozy aveva celebrato la sua vittoria nel 2007 e Jacques Chirac prima di lui nel 1995. Le Trocadero rievoca avversari ancor più vicini nel tempo. «Abbiamo ancora bene in mente l’immagine di François Fillon che raccoglie proprio lì i suoi sostenitori il 5 marzo per rilanciare la campagna elettorale» ha spiegato a Le Figaro Christian Delporte, storico e professore presso l’Università di Versailles-Saint Quentin.

LE LOCATION DEPENNATE PER MOTIVI ETICI

Scartata anche la spianata de Les Ivalide, dove nel 2013 si era radunato il movimento de Le Manif pour Tous, associazione nata in Francia nel 2012 con la finalità di promuovere il matrimonio esclusivamente eterosessuale e l’adozione di bambini da parte di famiglie esclusivamente eterosessuali. Principi che Macron rigetta a piena voce.

LE LOCATION TROPPO “DI SINISTRA”

E la Bastiglia? È «troppo di sinistra». È qui infatti che François Hollande raccolse i suoi sostenitori, la sera del secondo turno nel 2012.

Troppo connotata a sinistra anche place de la République, dove Jean-Luc Mélenchon e Benoît Hamon avevano organizzato alternativamente dei comizi nelle settimane precedenti il primo turno. Non solo. Questo è anche il luogo dove si sono riuniti i manifestanti del Night Stand contro la legge sul lavoro nella primavera 2016, ed è anche il punto dove si sono raccolti i parigini dopo gli attentati del 2015.

Bocciate anche Place de la Nation, che è tradizionalmente la piazza dove terminano le manifestazioni sindacali, e Place de Stalingrad, dove il candidato Jean-Luc Mélenchon aveva organizzato il primo incontro della sua campagna.

LOUVRE: UN LUOGO NUOVO, CHE METTE D’ACCORDO TUTTI

Emmanuel Macron, che cerca a tutti i costi di cancellare dalla mente dei francesi più critici la sua serata di festeggiamenti dopo il primo turno presso la chiccosissima brasserie parigina La Rotonde, non aveva molte altre alternative in fatto di location. La spianata del Louvre ha il vantaggio di essere un luogo «completamente nuovo, neutro, che mette d’accordo tutti». È anche un luogo storico, ricco di storia. Nel cuore di Parigi, ma non deputato alla politica» ha spiegato a Le Figaro Christian Delporte, specialista della comunicazione politica. Inoltre, «tutti conoscono il Louvre: gli studenti, i francesi, gli stranieri».

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Molti potrebbero “accusare” Macron di ricalcare le orme di Mitterrand. Altri, come è successo, potrebbero giudicare “mediocre” il suo dibattito. E – si chiede Le Figaro – a queste critiche non si potrebbe aggiungere anche quella che il candidato di En Marche! abbia scelto un luogo simbolo della regalità? «Non credo – aggiunge Delporte – i francesi vedono il Louvre come il più grande museo del paese e uno dei più grandi al mondo. Il Louvre è storia di tutti i francesi. L’immagine di Macron farà il giro del mondo. E sarà un’immagine nuova della Francia che tutti conoscono».

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