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Cosa sta succedendo in Brasile. Impeachment (bis) contro Michel Temer?

Il Brasile vive un déjà vu politico. Il presidente Michel Temer rischia l’impeachment – come Dilma Rousseff meno di un anno fa – per corruzione, dopo che è stata svelata una registrazione in cui il presidente invita un uomo di affari, Joesley Batista, a pagare il silenzio di un ex parlamentare. Batista, proprietario di una delle più grandi imprese del settore carni al mondo, è volato a New York come previsto dall’accordo per la sua collaborazione nel processo giudiziario, lasciando il Brasile in una delle peggiori crisi politiche della storia. Il presidente Temer è indagato per corruzione passiva, organizzazione criminale e per aver ostacolato l’andamento regolare della giustizia. Il Supremo Tribunale Federale del Brasile deciderà in questi giorni cosa fare sul caso.

MILITARI SCHIERATI CONTRO LE PROTESTE

Ieri la città di Brasilia è rimasta bloccata dalle proteste a favore delle dimissioni di Temer. I manifestanti indossavano magliette con lo slogan: “Non un diritto in meno” ed erano sindacalisti che volevano protestare contro le riforme del governo, ma dopo lo slogan si è trasformato in “Fuori Temer”. Le autorità hanno deciso di schierare membri dell’esercito per difendere ministeri e altri palazzi istituzionali, dopo che si sono registrati alcuni incendi. Il ministro della Difesa brasiliano, Raul Jungmann, ha confermato in conferenza stampa che “in questo momento le forze federali si trovano già al ministero degli Esteri e successivamente metteranno in sicurezza tutti gli altri edifici ministeriali”. Sono stati richiesti rinforzi delle forze di sicurezza federali. Alla Bbc, un portavoce del ministero della Difesa ha detto che si trattava di una protesta pacifica che è degenerata in violenza, vandalismo e aggressione al patrimonio pubblico e alle persone.

CORRUZIONE ANCHE NELLO SPORT

Dopo le indagini di 10 ministri e metà dei parlamentari brasiliani (qui l’approfondimento per Formiche.net di Livio Zanotti sulla corruzione che infetta il Brasile), anche il mondo dello sport è coinvolto in scandali di ricatti e riciclaggio di denaro. Secondo il quotidiano Folha de Sao Paulo, Sandro Rosell, imprenditore spagnolo ed ex presidente Futbol Club Barcelona, è stato arrestato per avere trasferito 7,3 milioni di euro all’ex presidente della Confederazione Brasiliana, Ricardo Teixeira. Rosell è stato accusato di frode fiscale e ricatto. Anche Teixeira è accusato di evasione fiscale e sono sotto indagine i suoi conti correnti relativi al periodo in cui era presidente del Comitato di organizzazione locale dei Mondiali Brasile 2014.

GLI EFFETTI SUL MERCATO E L’ECONOMIA

La crisi politica del Brasile sta colpendo duramente anche l’economia. Il 18 maggio la Borsa di Sao Paulo ha attivato il meccanismo “circuit breaker”, che sospende le attività del mercato dopo la caduta del 10 per cento del titolo principale Ibovespa, a causa dello scandalo Temer. I titoli della statale petrolifera Petrobras e del Banco do Brasil sono scesi circa del 20 per cento. I prossimi giorni saranno cruciali: Il ministro delle Finanze, Henrique Meirelles, vuole andare avanti con le riforme programmate per dimostrare che le politiche economiche non sono legate alla crisi politica istituzionale.

L’ANALISI DELL’ESPERTO 

Per Juan Carlos Gozzer, direttore generale di Llorente&Cuenca Brasil, “l’impeachment è un meccanismo politico che metterà alla prova, nei prossimi giorni, la capacità di Temer di mantenere una base di governo per continuare nell’incarico. Senza questo, è molto probabile che le dimissioni arriveranno prima di qualsiasi altro processo”. Temer aveva contenuto le dimissioni in massa di tutti i ministri indagati. Soltanto il ministro della Cultura, Roberto Freire, si è dimesso. Intanto, il presidente brasiliano continua ad avere il sostegno del suo partito, il Partito Popolare Socialista, e quello del principale alleato della coalizione di governo, il Partito della Social Democrazia Brasiliana. “Temer ha resistito al primo colpo dello scandalo – spiega Gozzer -, ma l’incertezza è ancora permanente nell’ambiente politico brasiliano. Il governo ancora respira da solo, ma ha davanti a sé giorni molto difficili”.

CHI POTREBBE ARRIVARE DOPO TEMER

La Costituzione brasiliana prevede che in caso di dimissioni o impeachment, il presidente della Camera di Deputati assuma la presidenza per 30 giorni fino al voto di un sostituto da parte del Congresso. Questa persona però non può essere sotto processo o indagine giudiziaria. Ma in Brasile, sia il presidente della Camera Bassa, Rodrigo Maia, sia il presidente del Senato, Eunicio Oliveira, sono indagati per corruzione in questo momento. Così, l’unica sostituta possibile sarebbe il presidente della Corte Suprema, Carmen Lucía. Tra i candidati (liberi da accuse) ci sono Henrique Meirelles, ministro delle Finanze e Nelson Jobim, già ministro nei governi di Fernando Henrique Cardoso, Luiz Inácio Lula da Silva e Dilma Rousseff. Insomma, un altro déjà vu politico ancora.

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