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Come ridurre grassi idrogenati e zuccheri raffinati da snack e bibite. Le proposte alimentari di M5S

grassi, ROBERTO VERNA DOCENTE

“Se noi riuscissimo a determinare una migliore nutrizione e una migliore attività fisica nella nostra popolazione potremmo raggiungere dei risparmi incredibili: dagli 80 milioni di euro fino anche a 400 milioni di euro all’anno. Denaro che, come potrete capire, potrebbe essere molto meglio investito in programmi sociali o programmi industriali e non soltanto in cure”. Con queste parole si introduce il post di Roberto Verna (nella foto), Professore ordinario di patologia clinica (Università La Sapienza Roma) sul Programma Salute in discussione questi giorni sul blog di Grillo e dedicato alla corretta alimentazione.

Di cosa c’è bisogno, allora, per raggiungere tale obiettivo? “Le politiche di disincentivazione nei confronti delle aziende sull’utilizzo di grassi idrogenati e di altri prodotti che possono essere nocivi sono di grande importanza. In genere questi prodotti vengono utilizzati nei pasti preconfezionati o in alcune merendine, proprio per renderle maggiormente appetibili. Di per sé non sono dannosi se vengono assunti una volta, ma l’uso continuativo o magari anche l’uso eccessivo, può comportare dei gravi problemi come arteriosclerosi, malattie del metabolismo, malattie cardiovascolari, obesità soprattutto, che comportano poi un malessere generale della popolazione e un aggravio per la spesa dello Stato. È molto importante anche assumere una posizione precisa nei confronti delle bevande zuccherate. Vediamo nella popolazione americana questo eccesso di obesità che raggiunge ormai anche il 40% nella popolazione infantile e questo è determinato da questo eccesso di utilizzo di bevande di tipo zuccherato quindi la limitazione di queste bevande è molto importante”.

Inoltre, scrive Verna, “dobbiamo cercare di difendere la nostra produzione, quella che è la produzione delle cose buone dell’Italia, e che basterebbe semplicemente incentivare la garanzia della certificazione, appunto, di industrie locali che possano dare la sicurezza del prodotto ma allo stesso tempo, non soltanto la sicurezza della qualità, ma anche della provenienza del prodotto che possa essere assolutamente definita. Inserire la pubblicità degli alimenti, anche questo è un aspetto importantissimo. Va migliorato. Noi dobbiamo assolutamente essere sicuri di quello che mangiamo”.

Le proposte avanzate fino ad ora sul Programma Salute hanno riguardato l’introduzione di un tetto agli incassi dei medici intra-moenia e la fusione dei ministeri della Salute e dell’Ambiente. Ecco, di seguito, il post completo sulle proposte alimentari di Roberto Verna:

La dieta mediterranea è una nostra invenzione. È una prerogativa del nostro Paese, e dei Paesi anche, ovviamente, del Mediterraneo, e deve essere assolutamente incentivata perché l’alimentazione è un aspetto fondamentale della nostra vita. Noi siamo quello che mangiamo: se mangiamo bene cresciamo sani, se mangiamo male non è detto che possiamo riuscire a crescere sani.

In particolare, quando dico mangiare male, non dico soltanto prodotti scadenti o prodotti non idonei. Dico anche eccesso di alcuni prodotti. Vi faccio un esempio molto semplice: l’olio extra vergine d’oliva è un prodotto eccezionale ma, se tutto il giorno non facciamo altro che mangiare olio extra vergine d’oliva alla fine abbiamo qualche problema. Quindi noi dobbiamo rispettare la dieta mediterranea in base alla qualità ma anche in base alla quantità. E come facciamo? È difficilissimo perché ognuno di noi quando sente parlare di alimentazione pensa alle proprie tradizioni culturali, familiari, etc. etc. e quindi pensa di sapere tutto. Purtroppo non è così perché nella nutrizione ci sono molti dettagli che fanno la differenza e che soltanto degli esperti possono spiegare in modo corretto. E quindi è fondamentale che questa educazione possa cominciare il prima possibile, addirittura dalle scuole elementari o dalle scuole medie, perché i ragazzi di oggi, che impareranno a nutrirsi bene, magari anche a fare del movimento corretto, diventeranno i genitori, padri e madri di domani, che insegneranno ai loro figli come alimentarsi bene, come muoversi bene, e quindi come stare bene. Stare bene vuol dire evitare le malattie, in particolare l’obesità, perché dall’obesità nasce il diabete, l’ipertensione, patologie cardiovascolari, e anche alcuni tumori. Quindi, se noi riuscissimo a determinare una migliore nutrizione e una migliore attività fisica nella nostra popolazione potremmo raggiungere dei risparmi incredibili: dagli 80 milioni di euro fino anche a 400 milioni di euro all’anno. Denaro che, come potrete capire, potrebbe essere molto meglio investito in programmi sociali o programmi industriali e non soltanto in cure.

Le politiche di disincentivazione nei confronti delle aziende sull’utilizzo di grassi idrogenati e di altri prodotti che possono essere nocivi sono di grande importanza. In genere questi prodotti vengono utilizzati nei pasti preconfezionati o in alcune merendine, proprio per renderle maggiormente appetibili. Di per sé non sono dannosi se vengono assunti una volta, ma l’uso continuativo o magari anche l’uso eccessivo, può comportare dei gravi problemi come arteriosclerosi, malattie del metabolismo, malattie cardiovascolari, obesità soprattutto, che comportano poi un malessere generale della popolazione e un aggravio per la spesa dello Stato. È molto importante anche assumere una posizione precisa nei confronti delle bevande zuccherate. Vediamo nella popolazione americana questo eccesso di obesità che raggiunge ormai anche il 40% nella popolazione infantile e questo è determinato da questo eccesso di utilizzo di bevande di tipo zuccherato quindi la limitazione di queste bevande è molto importante.

O lo facciamo personalmente, ma certe volte questo diventa difficile, oppure disincentivare le aziende a utilizzare bevande zuccherate magari producendo altro tipo di bevande è sicuramente un aspetto positivo. Dovremmo, almeno nell’alimentazione, cercare di utilizzare il più possibile i prodotti naturali. Certamente, avere il cosiddetto, prodotto a km zero, è sicuramente molto più vantaggioso rispetto a un prodotto che viene dall’altra parte del mondo. Soprattutto dobbiamo cercare di difendere la nostra produzione, quella che è la produzione delle cose buone dell’Italia, e che basterebbe semplicemente incentivare la garanzia della certificazione, appunto, di industrie locali che possano dare la sicurezza del prodotto ma allo stesso tempo, non soltanto la sicurezza della qualità, ma anche della provenienza del prodotto che possa essere assolutamente definita. Inserire la pubblicità degli alimenti, anche questo è un aspetto importantissimo. Va migliorato. Noi dobbiamo assolutamente essere sicuri di quello che mangiamo.

Qualunque cosa essa sia, è bene, è doveroso, che sia scritta sull’etichetta, in modo da poterla conoscere e, volendo, anche evitarla. Spero, con queste spiegazioni, di aver fatto comprendere qual è l’importanza di una corretta alimentazione, proprio nella popolazione, per la salute di tutta quanta la popolazione italiana e, quando sarete chiamati a votare per questi quesiti, vi prego di ricordare sempre che la priorità dello Stato è avere dei cittadini sani e la priorità per noi è essere sani, perché essere sani vuol dire poter fare mille cose, divertirsi, lavorare, stare bene. Prima, quando c’è la salute, si diceva una volta, c’è tutto. La salute parte dall’alimentazione corretta.

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