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Tutte le prime crepe per Emmanuel Macron e Édouard Philippe

A poco più di un mese dall’arrivo all’Eliseo, Emmanuel Macron deve fare i conti con la prima crisi di governo. François Bayrou, presidente del Mouvement démocrate (MoDem), gruppo di centro e principale alleato del partito En Marche, ha presentato oggi le dimissioni come ministro per la Giustizia. A seguire, ha annunciato il ritiro anche il ministro per gli Affari europei, Marielle de Sarnez. Alle 17:00 è attesa la conferenza stampa dei due ministri dimissionari per spiegare le motivazioni.

INDAGINE CONTRO IL PARTITO MODEM

Secondo la stampa francese, dietro alle decisioni di Bayrou e de Sarnez ci sarebbe lo scandalo per i presunti finti lavori di alcuni assistenti parlamentari europei del MoDem. Il 9 giugno la giustizia francese cominciò l’indagine contro la direzione del partito MoDem per questi sospetti.

IL MINISTRO DELLA MORALE PUBBLICA

Il portavoce del governo francese, Christophe Castaner, ha detto che la decisione di Bayrou è stata personale ed è considerata non come un’ammissione di colpa, ma come reazione alla tormenta mediatica provocata dall’indagine giudiziaria contro il partito MoDem. In un’intervista all’emittente Europe 1, Castaner ha negato che sia stato Macron a forzare le dimissioni. Macron aveva incaricato a Bayrou, ministro per la Giustizia, la redazione di un progetto di legge per moralizzare la vita pubblica francese.

LE DIMISSIONI DEL MINISTRO DELLA DIFESA

La crisi è cominciata con le dimissioni annunciate ieri dall’europarlamentare del partito di centro, Sylvie Goulard, ministro per la Difesa. Goulard ha spiegato che vuole difendersi meglio e abbandonando il governo vuole evitare di contaminare la direzione delle missioni militari con l’indagine. Il governo di Macron – che doveva giurare oggi pomeriggio – è reduce anche dalle dimissioni di Richard Ferrand, ministro per la Coesione dei territori. È accusato di nepotismo.

L’INCHIESTA PER IL VIAGGIO A LAS VEGAS

I guai giudiziari del governo Macron non finiscono con l’indagine su MoDem. Il nome dello stesso presidente è collegato a un’inchiesta aperta a marzo sull’organizzazione di una trasferta nel gennaio 2016 a Las Vegas, quando era ministro dell’Economia, in occasione del Consumer Electronics Show (Ces), il mega-show tecnologico di Las Vegas. Le sedi del gruppo pubblicitario francese Havas e di Business France, l’organismo di promozione delle start-up dipendente dal governo francese, sono state oggetto di perquisizioni. La Procura di Parigi cerca di verificare se Havas è stato favorito in relazione alla missione di Macron a Las Vegas. Al momento dell’apertura delle indagini, lo staff di Macron aveva confermato che l’ex ministro “non è direttamente oggetto dell’inchiesta”.

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