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Cosa c’è di nuovo per i metalmeccanici

L’editoriale di “Fabbrica società”, il giornale della Uilm, che sarà on line venerdì 30 giugno

I metalmeccanici si sono ripresi ancora una volta la scena. È successo con l’applauso che il 23 giugno scorso a Reggio Emilia (in occasione del passaggio della presidenza di Federmeccanica da Fabio Storchi ad Alberto Dal Poz), rivolto dalla platea degli imprenditori a Rocco Palombella, Maurizio Landini, Marco Bentivogli. Un segno palese di approvazione del bisogno di “Fare insieme” avvertito nelle fabbriche italiane, dopo la firma del contratto unitario del 26 novembre 2017.

L’impresa che coinvolge secondo Di Vico

“Per questo – scrive Dario Di Vico sul Corriere della Sera- è ancora più interessante la chiave di lettura dell’impresa che innova ma che coinvolge anche il sindacato proposta da Federmeccanica che ha le sue radici proprio nel contratto nazionale. Perché è evidente che la prossima contrattazione aziendale dovrà condividere percorsi e risposte su due temi tipici del potere aziendale classico: la revisione dell’inquadramento e la traduzione concreta del diritto soggettivo alla formazione. Ed è su questi temi che può riprendere colore e forma il cosiddetto “Patto di fabbrica” del presidente di Confindustria”.

Boccia e lo scambio tra salario e produttività

Proprio lui, Vincenzo Boccia, ha definito Federmeccanica come un’avanguardia, perché , a suo giudizio,” dentro al nuovo contratto esiste un’idea di futuro ed un importante risultato come lo scambio salario-produttività”.

Palombella, Landini, Bentivogli e il Ccnl che deve marciare

I leader dei sindacati metalmeccanici di Uilm, Fiom e Fim hanno condiviso il principio che ora il nuovo Ccnl di categoria debba vivere nelle aziende e nei territori. Ha ribadito Palombella: “Questo contratto farà storia e servirà come punto di riferimento. Adesso bisogna solo farlo marciare”. Ha detto Landini: “Abbiamo firmato questo contratto senza avere un modello contrattuale di riferimento. Sfido qualunque altra organizzazione ad ottenere un risultato simile”. Ha sottolineato Bentivogli: “Correttezza e lealtà, è in questo modo che siamo riusciti ad ottenere un risultato utile per tutti”.

Calenda e Industria 4.0

Il metodo del “Fare insieme” piace anche al governo: “È un punto di svolta – ha affermato il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda – per tutte le relazioni industriali. Anche per costruire il piano Industria 4.0 abbiamo utilizzato lo stesso sistema”.

Dal Poz e la quarta rivoluzione industriale

Il nuovo presidente di Federmeccanica non ha dubbi: “ Tra i significati – ha spiegato Dal Poz – che stanno alla base del nuovo contratto dei metalmeccanici ci sono la volontà di elaborare una visione condivisa della quarta rivoluzione industriale, ma anche la consapevolezza che il futuro della manifattura si fonda sulla centralità della persona”.

Pinotti e le opportunità da cogliere

Ma d’ora in poi sarà necessario compiere tutte le scelte che si presentano a favore della crescita industriale. In questo senso, val la pena di considerare, per esempio, il monito di Roberta Pinotti, ministro della Difesa: “Dobbiamo riuscire a cogliere la grande opportunità che ci si presenta, cioè un vero cambio di passo nel processo di integrazione europea in materia di difesa, partecipando a pieno titolo alle scelte strategiche. Dobbiamo continuare ad aggiornare il nostro sistema di difesa, il disegno di legge per l’attuazione del Libro Bianco è in Parlamento, mantenendolo allineato, in termini di organizzazione e procedure di funzionamento, con i migliori modelli europei. E dobbiamo continuare ad investire in innovazione e conoscenza, per mantenere il nostro settore produttivo al passo con chi, concorrente o futuro partner, opera con successo negli altri grandi Paesi europei”.

Insomma, bisogna riuscire a guardare intorno e capire quel che c’è da fare insieme.

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