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Come gli storage stanno cambiando l’innovazione energetica

Antonio Sileo, energetica

L’innovazione energetica è il tema dell’ultimo Rapporto I-Com, il think thank concentrato nello studio della competitività dei vari settori dell’economia. Su quello energetico, dal 2009 prepara annualmente uno studio sul grado e la tipologia dell’innovazione, in un business caratterizzato dalla performance delle macchine (tipologia della generazione) e dall’organizzazione della rete (trasmissione dell’energia). Riflessione utile anche per capire il posizionamento dell’Italia rispetto ai principali competitor a livello mondiale nella ricerca e sviluppo in campo energetico.

Nel presentare il Rapporto, il direttore Antonio Sileo (nella foto), ha sottolineato come l’innovazione, in fondo, non sia solo inarrestabile, bensì sempre più pervasiva. Basti pensare all’interesse che suscitano le startup, anche nelle nuove forme di finanziamento, come ad esempio l’equity crowdfunding. Di particolare rilievo è risultata l’analisi svolta nel rapporto sulla produzione brevettuale delle più sviluppate economie europee ed extra-europee, nonché un focus sui brevetti nella mobilità sostenibile.

Per Stefano Besseghini, amministratore delegato di RSE, l’istituto leader nella ricerca del sistema elettrico, l’innovazione non si misura solo col numero dei brevetti, cioè in maniera squisitamente quantitativa, ma anche la tipologia, la qualità del singolo brevetto o della singola ricerca, specie se questa è frutto e/o conseguenza di una più vasta strategia di sistema: si innova cioè secondo una visione ed un obiettivo, e non in ordine sparso.

La sempre maggiore disponibilità dei dati, consentirà ai prosumer (consumatori-produttori) di cedere la propria energia eccedente ad altri consumatori e ad altri prosumer loro vicini in maniera automatica, senza bisogno dell’intervento umano o di un’autorità di controllo. Naturalmente, notevole aiuto all’autoproduzione potrà anche venire dallo sviluppo dello storage residenziale. Sul punto si è soffermato il professor Giovan Battista Zorzoli, presidente onorario di FREE, sottolineando che proprio l’elevato tasso di miglioramento tecnologico consente allo storage di essere sempre più competitivo e affidabile sia nella capacità di stoccaggio, sia in quella cessione a comando dell’energia precedentemente immagazzinata, meglio di quanto non riescano a fare i gruppi termoelettrici. Sarà quindi sempre più facile appianare le oscillazione del carico di rete causate dalle naturali interruzioni della generazione da rinnovabili e gestire i “colli di bottiglia” della rete.

Infine Guido Bortoni, presidente dell’AEEGSI, ha posto l’accento sull’imprescindibile necessità di un coordinamento degli impegni innovativi del sistema, da porre sotto l’ombrello normativo del Legislatore, al fine di non disperdere simili sforzi, ma al contrario da disciplinarli in un’unica visione di Sistema.

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