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Quando la lobby dà voce a chi non ce l’ha

Chi è che in azienda conta meno di tutti? Gli stagisti. C’è qualcuno che ha deciso di tutelare gli interessi delle ultime ruote del carro del mondo del lavoro. È Eleonora Voltolina e Telos A&S l’ha intervistata per la sua rubrica pinITALY. La video-intervista a Eleonora è stata un’occasione per parlare di lobby. Sì, perché non molti sanno che l’attività di lobbying rappresenta gli interessi di gruppi di interesse forti, così come di gruppi di interesse deboli. In entrambi i casi il principio è identico: tutti, in una società democratica, hanno il diritto di esprimere la loro voce nel processo di formazione delle leggi.

Con il suo sito, nato nel 2009, Eleonora svolge un lavoro prezioso di tutela dei diritti dei tirocinanti. Una categoria trasparente che, per lungo tempo, non è stata minimamente rappresentata dai sindacati, impegnati a tutelare esclusivamente chi un lavoro lo aveva già. Quello della Repubblica degli Stagisti è un caso che ha una sua particolare nobiltà. Eleonora Voltolina e i suoi collaboratori hanno dimostrato che può contare anche chi non conta nulla. E questo miracolo può avvenire grazie a un’attività di lobby intelligente e ben orchestrata: “In Italia esiste ancora un tabù del lavoro di lobbying, per cui quando si dice lobbista si intende un’accezione negativa. Noi siamo un caso di lobbying che viene vista positivamente perché ci battiamo per i diritti di una categoria molto debole, quella degli stagisti. E tra l’altro lo facciamo senza avere niente in cambio. Penso che ci sia un pregiudizio in Italia su chi svolge un lavoro simile al nostro. Noi semplicemente vogliamo dare voce a chi non ne ha e vogliamo porre di fronte ai decisori pubblici, ai politici, a chi gestisce le Istituzioni, ciò che gli stagisti quotidianamente affrontano”.

Quando le chiediamo quali sono i risultati ottenuti in questi anni, Eleonora cita con fierezza il rimborso spese obbligatorio per i tirocini extracurriculari, ossia per gli stage che vengono svolti al di fuori del percorso di studi.

Anche io, in tempi ormai lontani, sono stata una stagista. Sono stata fortunata perché nel mio stage ho imparato molto, si è trasformato in un posto di lavoro e poi in una professione. Senza lo stage tutto questo, probabilmente, non sarebbe successo o avrebbe seguito vie molto tortuose. Non tutti sono stati fortunati come me. C’è chi nel suo stage ha fatto solo fotocopie o si è limitato a portare il caffè. Ma ai miei tempi lo status dello stagista non era minimamente tutelato. Oggi, anche grazie alla Repubblica degli Stagisti, le cose sono cambiate.

 

Guarda la video-intervista a Eleonora Voltolina

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