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Tutti gli attriti a Bruxelles fra Honeywell e Arkema sui gas refrigeranti

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Mentre i guidatori di mezza Europa boccheggiano nella prima afa estiva, lo scontro tra colossi della chimica investe il tanto agognato flusso d’aria fredda. Dietro vi è una battaglia di formule chimiche e di interessi finanziari notevoli, che coinvolgono Francia e USA.

IL CASO
Nei giorni scorsi il colosso francese Arkema è partito all’attacco della Commissione europea. Oggetto del contendere, il gas refrigerante utilizzato nei dispositivi mobili delle autovetture. Con una serie di decisioni, la Commissione ha agevolato l’introduzione di gas a bassissimo impatto sul riscaldamento globale (GWP, global warming potential). A beneficiarne è stato in particolar modo il refrigerante R1234yf, un gas fluorinato prodotto e brevettato dall’americana Honeywell. La Honeywell ha collaborato con un’altra storica multinazionale chimica, Du Pont de Nemours.

IL PHASE-OUT DEI VECCHI GAS
Il refrigerante made in USA ha battuto il vecchio standard, il R134a (nome commerciale Norfluran), che ha un GWP di 1300-1400 contro il GWP di 1 del R1234yf. La normativa europea in materia (Direttiva 2006/40/EC) impone fluidi con un GWP di 150 massimo entro il 1° gennaio 2017. Il phasing out è stato particolarmente rapido e per certi versi traumatico per l’industria. Dal 1° gennaio 2015 sono banditi gli idroclorofluorocarburi (HCFC) anche nelle macchine. Il modello di Kyoto in pratica ha raggiunto l’abitacolo delle nostre auto. Gli HCFC hanno come principali sostituiti dagli idrofluorocarburi (HFC). Su questo segmento hanno investito in molti, incluso Arkema, che ora reclama il suo spazio di mercato.

IL BREVETTO DELLA DISCORDIA
La Commissione Europea, in effetti, aveva avviato accertamenti su Honeywell nel 2014, per verificare l’abuso di posizione dominante in merito alla formula dell’R1234yf. Questa risulta infatti coperta da brevetto. Su questo tema c’è dal 2012 un braccio di ferro con l’Ufficio brevetti europeo (EPO) che denunciava la mancanza di “passaggi innovativi” nella richiesta. Rilievi erano stati fatti anche dal Joint research center, il centro UE per le tecnologie produttive e la scienza applicata. Honeywell ha finora vinto tutte le battaglie legali, ma il rilancio di Arkema fa pensare che la guerra non sia finita.

UN MERCATO APPETIBILE
Il gruppo francese infatti fa presente che “intende partecipare al mercato”, che “ha sviluppato una propria tecnologia produttiva” e “che è pronta a rifornire rapidamente il mercato”. Vi è infatti una limitata offerta a fronte delle richieste regolatorie molto stringenti, il che fa parlare di “pratiche anti-competitive” da parte di Honeywell. Arkema è l’ex-branca petrolchimica del gruppo Total (l’Eni francese), distaccandosene nel 2004 e arrivando sul mercato nel 2006. Da allora ha perseguito una strategia aggressiva di specializzazione, acquisendo business dai concorrenti e dalla stessa Total.

LA CHIMICA DI SPECIALITA’ IN FIBRILLAZIONE
Il settore della chimica inorganica specialistica a base fluoro e del fluorogas è fortemente legata al ciclo del freddo. Francia, Germania e Stati Uniti dominano questo settore. La fusione tra la tedesca Linde e l’americana Praxair, gruppo che controlla anche l’italiana Rivoira, creando un super-gruppo che scalzerà la francese Air Liquide alla guida dei gas industriali ricorda come questo mercato sia importante e vivo. Anche e soprattutto in ottica di global warming.

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