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Venezuela, cosa cela l’attacco in elicottero (del poliziotto-attore) contro il Tribunale Supremo di Giustizia

È caos a Caracas. Un elicottero della polizia scientifica si è fermato sul tetto di un palazzo e ha lanciato alcune granate contro la sede del Tribunale Supremo di Giustizia. Prima ancora aveva sparato in volo contro il Ministero degli Interni. Non ci sono informazioni di vittime né feriti.

I FATTI A CARACAS

L’elicottero aveva un telo bianco con i colori della bandiera nazionale e la scritta “350 libertà”, in riferimento all’articolo della Costituzione che incita alla disobbedienza civile contro qualsiasi regime che possa intaccare la democrazia venezuelana. Secondo la presidenza, gli ordigni sono di origine colombiana e di fabbricazione israeliana. Il ministro per le Comunicazioni, Ernesto Villegas, ha detto che l’elicottero è stato rubato dalla base aerea militare de La Carlota a Caracas. Nel frattempo, un gruppo di militari è entrato in Parlamento, aggredendo ad alcuni deputati dell’opposizione, senza che ci siano stati pronunciamenti ufficiali di condanna.

IL PROTAGONISTA DELL’ATTACCO 

A rivendicare l’atto su Instagram è stato Oscar Pérez (nella foto del suo account Instagram), un ispettore della polizia scientifica. In un video postato in cinque parti sui social network, Pérez ha spiegato che vuole la libertà del Paese e le dimissioni del presidente Nicolás Maduro.

Occhi verdi, pelle abbronzata e in mimetica, il poliziotto ha chiesto a ogni venezuelano di presentarsi nelle basi militari del Paese: “Siamo una coalizione di funzionari militari, poliziotti e civili che cerca l’equilibrio e siamo contro questo governo transitorio criminale. Non apparteniamo né abbiamo tendenza politica di partito. Siamo nazionalisti, patrioti e istituzionalisti”. Pérez, che sembrerebbe sia stato pilota dell’ex ministro Miguel Rodríguez Torres, era accompagnato da quattro persone vestite con divisa mimetica, con il viso coperto e armi in mano.

IL MESSAGGIO DI RIBELLIONE 

Il poliziotto ha detto che si stava realizzando un’operazione aerea e terreste per “ridare il potere al popolo democratico e fare rispettare le leggi per tornare all’ordine costituzionale”. Ha chiesto la convocazione immediata delle elezioni. “È dovere delle forze dell’ordine dello Stato smantellare le bande paramilitari e combattere contro l’impunità eseguita da questo governo, combattere contro la tirannia e contro la morte di ragazzi che lottano per i loro diritti”.

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LA REAZIONE (TOTALITARIA) DI MADURO

Il presidente Maduro ha denunciato l’attacco qualificandolo con un’azione terroristica, mentre ha chiesto la militarizzazione di Caracas: “Ho attivato le forze armate per difendere l’ordine. Fermeremo presto l’elicottero e coloro che hanno messo in atto questo attacco terroristico”. Maduro ha dato la colpa al partito d’opposizione Primero Justicia per prendere “la strada della violenza” e ha detto che spera in un pronunciamento da parte della coalizione Mesa de la Unidad Democrática su quanto è successo. Intanto, la zona è stata militarizzata, così i dintorni del palazzo di governo Miraflores. Per il presidente del Tribunale Supremo di Giustizia, Maikel Moreno, l’accaduto non può che “chiamarsi terrorismo […] rifiutiamo qualsiasi manifestazione o azione violenta che possa mettere a rischio l’integrità delle persone, provocare danni materiali e limitare i diritti dei cittadini”.

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LA PASSIONE DEL POLIZIOTTO PER LA RECITAZIONE 

È arrivata, quindi, la fine del regime di Nicolás Maduro? In pochi ci credono. Soprattutto perché il protagonista dell’azione ribelle di ieri non è soltanto un poliziotto, ma anche un attore. Pérez ha 15 anni di esperienza nella Brigata di Azioni Speciali della polizia scientifica venezuelana. Da qualche anno, partecipa nel cast di molti film. Nel 2015 ha interpretato il ruolo di un pilota in “Morte sospesa” del regista Oscar Rivas. “È stata un’opportunità per fare vedere il lavoro della polizia scientifica sul grande schermo”, aveva raccontato il funzionario in un’intervista. Pérez è anche una star dei social: ha più di 200mila follower su Instagram.

“UNA SCENEGGIATURA SU MISURA PER IL GOVERNO”

Per il blogger e attivista venezuelano Luis Carlos Díaz “tre cose gravi sono successe in Venezuela: Maduro ha minacciato con usare le armi per arrivare dove non può farlo con i voti: l’Ombudsman ha detto che prendere le funzioni della Procura (un colpo del Tribunale Supremo di Giustizia contro il procuratore generale Luisa Ortega Díaz, che è diventata critica nei confronti del governo di Maduro; il Parlamento è stato sotto attacco per ore. Spero che trovino l’elicottero e sia piaciuto il casting e la sceneggiatura adeguati alle necessità del potere”.

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