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Chi sarà il candidato di centrodestra a governatore della Sicilia?

Il MoVimento 5 Stelle è partito, mentre nel centrodestra e nel centrosinistra ancora si naviga a vista. Il prossimo 5 novembre i siciliani saranno chiamati a votare per eleggere il successore di Rosario Crocetta ma, a parte i pentastellati – che domenica scorsa hanno annunciato la candidatura di Giancarlo Cancelleri (qui l’approfondimento di Formiche.net) – il quadro politico è ancora lontano dall’essere definito. Tanto che né il centrodestra né il centrosinistra hanno ancora ufficializzato il nome di chi li rappresenterà alle elezioni. Senza contare i dubbi sulla composizione delle due diverse coalizioni, con il partito di Angelino Alfano – tradizionalmente forte in Sicilia – che potrebbe ancora schierarsi sia da una parte che dall’altra.

LE DIFFICOLTA’ DEL PD

Al di là della conferma di Leoluca Orlando a Palermo – ottenuta soprattutto per meriti personali e difficile da attribuire al partito di Matteo Renzi – non è che nell’isola il Pd se la passi tanto bene. Anzi tutt’altro, come ha confermato il risultato di Trapani dove l’unico candidato in corsa, il dem Pietro Savona, non è riuscito a farsi eleggere pur in assenza di avversari (aveva bisogno di un’affluenza almeno al 50% e un minimo del 25% di preferenze a suo nome). Renzi aveva scommesso sulla candidatura del presidente del Senato ed ex procuratore nazionale anti-mafia Pietro Grasso ma lo stop al progetto di elezioni anticipate ha mandato in fumo per ora il suo piano. Grasso ha cordialmente declinato l’invito ma nel Pd sperano ancora di riuscire a fargli cambiare idea. Alternative per ora non se ne vedono, soprattutto per una sfida che si preannuncia tutta in salita alla luce della non brillantissima performance da presidente di Crocetta, che pure continua a ribadire di volersi ricandidare.

IL CENTRODESTRA AL BIVIO

Non che nel centrodestra le cose vadano meglio, nel senso che un candidato in campo ci sarebbe pure, l’ex sottosegretario al Lavoro ed ex esponente storico della destra Nello Musumeci (da leggere questo approfondimento di Formiche.net), al quale però non è ancora arrivato il disco verde da Silvio Berlusconi. E non è neppure detto che alla fine otterrà il via libera di Forza Italia, considerati i veti reciproci e le antipatie personali che da troppi anni avvelenano il clima nel centrodestra siciliano. Musumeci – che ha corso già due volte per la presidenza della Sicilia, nel 2007 e nel 2012 – attende un segnale da Gianfranco Miccichè, il plenipotenziario di Berlusconi sull’Isola: i due si sono incontrati a fine giugno per fare il punto della situazione e ragionare sulle strategie da mettere in campo in queste settimane. Nessun veto nei confronti dell’ex presidente della provincia di Catania ma neppure un’investitura in suo favore. Come confermano le parole di Miccichè: “Se io riesco a mettere insieme una coalizione larga del 40 per cento e il candidato è Musumeci ho fatto bingo. Ma in questo momento il candidato non è Musumeci. Prima la coalizione. Poi si parlerà di nomi e quello di Musumeci è un ottimo nome, forse il migliore”. Anche perché c’è pure da risolvere il nodo dei rapporti con la Lega, contraria alla creazione di un campo largo in cui far entrare anche Alternativa popolare di Alfano e sempre più propensa ad andare da sola. Un’indicazione che si può chiaramente trarre dalle parole del principale rappresentante leghista in Sicilia, Angelo Attaguile: “Avevo già invitato l’amico Nello a chiudere col passato, prendo atto invece che Diventerà Bellissima (il movimento politico fondato da Musumeci, ndr) continua a dialogare con Forza Italia e Micciché nonostante l’apertura di quest’ultimo a certi personaggi di cui la gente è stufa. Per quanto ci riguarda, quindi, noi andiamo da soli, con un nostro candidato governatore“.

GLI ALTRI NOMI PER IL CENTRODESTRA

Nient’affatto scontato, dunque, che ci sia un sostegno pieno a Musumeci. Che rimane in campo ma che – per quanto se ne sa adesso – potrebbe essere costretto a confrontarsi in occasione delle prossime regionali, con uno o più altri candidati di centrodestra, a seconda della piega che prenderanno gli eventi. Non è un caso, quindi, che si facciano pure altri nomi, a cominciare da quello della deputata ed ex ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo che Berlusconi ha pensato ripetutamente di candidare alla presidenza della Sicilia senza, però, mai convincerla. L’eurodeputato ed ex assessore all’Agricoltura Giovanni La Via potrebbe essere l’uomo sul quale punteranno i centristi di Alfano se dovessero optare per una corsa in solitaria oppure in coabitazione con la sola Forza Italia. Mentre ha già manifestato la volontà di correre l’ex rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla con il suo nuovo movimento dal nome Idea Sicilia. Numerosissimi gli incontri che sta organizzando in lungo e in largo nell’Isola per presentarlo agli elettori e iniziare a capire un po’ l’effetto che fa. L’ultimo dei quali giovedì scorso a Marsala nel trapanese. “La coalizione? Vedremo“, ha commentato Lagalla che poi ha aggiunto: “Ma noi partiamo dal programma e dall’esigenza di una svolta profonda. Questo progetto politico sarà comunque in campo alle regionali“.

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