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Chi è Lew Eisenberg, l’ambasciatore degli Usa in Italia nominato da Trump

Nella serata di lunedì il presidente americano Donald Trump ha nominato ambasciatore americano in Italia Lewis “Lew” Eisenberg. La nomina sarà confermata dal Senato dopo le audizioni.

LA CERCHIA DI GOLDMAN SACHS

Eisenberg, di religione ebraica, è un altro degli uomini scelti dalla cerchia degli alumni di Goldman Sachs, la banca d’investimenti di cui è diventato partner nel 1978 e che lasciò dopo 23 anni quando dirigeva la sezione Equity. Goldman Sachs è uno dei colossi di Wall Street che hanno dato diverse risorse all’amministrazione Trump (per esempio, il ministro al Tesoro Steve Mnuchin tra gli altri) nonostante ai tempi della campagna elettorale era considerata un obiettivo strategico per gli attacchi anti establishment; parte della narrazione girava anche intorno alla lauta fattura emessa dalla contender democratica Hillary Clinton per un paio di conferenze con i quadri della banca.

UNA CONFERMA

La Stampa aveva già anticipato a gennaio la nomina, ma per diversi mesi il ruolo dell’ambasciatore in Italia è rimasto scoperto; ci si aspettava per esempio una nomina entro il G7 di maggio, ma questa non è arrivata. Le relazioni tra Stati Uniti e Italia sono comunque strette, e tali rimarranno con l’attuale amministrazione: sul tavolo congiunto interessi di carattere commerciale, ma anche le collaborazioni militari in Afghanistan e in Iraq, dove il contingente italiano è il più folto dopo quello americano; un termine che il governo italiano sta cercando di far valere quando Trump alza i rimbrotti contro i membri Nato che spendono meno del 2 per cento del Pil in armamenti (l’Italia è uno di questi Paesi).

LE CASSE DEL PARTITO

Eisenberg è un repubblicano che ha ricoperto incarichi nel Gop: è stato tesoriere dell’Rnc, il Repubblican national committee, e poi è diventato il capo del Trump Victory Fund, il fondo creato insieme al partito dal comitato nazionale Trump e da altri 11 comitati statali. (Curiosità. Il fondo è stato lanciato ufficialmente dalla Trump Tower di New York in un momento in cui scarseggiavano le risorse per il repubblicano: era il 9 giugno del 2016, lo stesso giorno in cui Don Jr, il figlio del presidente, incontrava in quello stesso palazzo un’avvocatessa con collegamenti col Cremlino che portava con sé informazioni potenzialmente dannose su Clinton).

DALL’ILLINOIS A NEW YORK

Nato in Illinois da una famiglia ebrea settantacinque anni fa, Eisenberg ha studiato economia alla Cornell (università Ivy League di Ithaca, New York). Nel mondo della finanza è una personalità: non solo Goldman Sachs, ma ha lavorato in altri fondi di investimenti, fino a co-fondarne uno, l’Ironhill Investments di Manhattan; è famoso per aver guadagnato 365 milioni di dollari in un solo giorno, nel febbraio del 2007. Ha occupato anche cariche pubbliche. È stato presidente della Port Authority of New York and New Jersey, autorità proprietaria anche delle Torri Gemelle; poi, dal 2002, dopo l’attentato del 9/11, è diventato direttore della Lower Manhattan Development Corporation, da cui ha gestito la ricostruzione dello World Trade Center.

REPUBBLICANO MODERATO

Eisenberg è membro dell’establishment politico-finanziario newyorkese più lontano alle istanze aggressive dei trumpers più convinti. In passato ha preso posizioni moderate attraverso il Republican leadership Council (corrente interno, per dirla all’italiana, da lui stesso fondata) in temi su cui i repubblicani hanno usato toni guerreschi, per esempio l’aborto o i matrimoni gay; poi nel 2008 ha appoggiato la candidatura di John McCain, falco repubblicano critico oppositore di Trump all’interno del partito. È considerato un amico personale del presidente Trump: il suo importante ruolo nel fundraising elettorale è probabilmente il motivo dietro alla scelta del Prez. La Casa Bianca ha fatto sapere che “servirà senza una compenso aggiuntivo anche come ambasciatore a San Marino”.

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