Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Caso Aldo Moro, la commissione Fioroni acquisirà i documenti su De Vuono svelati da Formiche.net

La commissione bicamerale d’inchiesta sul rapimento e la morte di Aldo Moro acquisirà il materiale inedito svelato da Formiche.net nelle ultime settimane. Secondo le indiscrezioni raccolte in ambienti parlamentari, la commissione presieduta da Beppe Fioroni (Pd) ha deciso di aggiungere agli atti le foto e gli articoli pubblicati da Formiche.net che – a 39 anni di distanza dall’omicidio dell’ex leader della Democrazia cristiana – ha ricostruito con dovizia di particolari la presenza in via Fani a Roma di un uomo vicinissimo alla ‘ndrangheta.

LA PRESENZA DI DE VUONO 

ingrandimento-Gualerzi-Giustino-De-Vuono

Eccola la foto inedita che ha avvolto ancora più di giallo la vicenda – ancora da decifrare nei suoi aspetti più segreti – del rapimento e l’assassinio di Moro. Nel primo articolo a firma di Simona Zecchi – cui, poi, sono seguiti altri approfondimenti – viene infatti certificata la presenza sul luogo della strage di Giustino De Vuono, detto lo “scotennato”: criminale e aspirante ‘ndranghetista che però non si affiliò mai ufficialmente all’organizzazione. A scattare la foto fu un ottico di zona – Gennaro Gualerzi – il cui negozio si trovava nella vicinissima via Stresa. (QUI TUTTE LE FOTO INEDITE)

I RULLINI CONSEGNATI E POI SPARITI

In base a quanto emerso, Gualerzi si presentò sul luogo del rapimento pochissimi minuti dopo le ultime raffiche sparate dai brigatisti sull’auto di Moro alle 9,02. Qualche istante dopo – alle 9,15 – arrivò in via Fani dove scattò alcune foto, i cui negativi furono consegnati ai carabinieri di via Trionfale. Com’è però spesso accaduto nella misteriosa storia dell’Italia repubblicana, di quelle foto si è con il tempo perso traccia tanto da essere tralasciate nell’inchiesta sul rapimento e il successivo omicidio del presidente della Dc.

L’ALTRO ‘NDRANGHETISTA

Non solo De Vuono, peraltro, si trovava quella mattina del 16 marzo ’78 in via Fani. Accertata anche la presenza di un altro ‘ndranghetista, Antonio Nirta. Come ha ricostruito Stefano Vespa in questo articolo, la conferma su Nirta è arrivata lo scorso anno dai carabinieri del Ris che lo hanno individuato ufficialmente analizzando una fotografia pubblicata dal Messaggero. E lo stesso adesso potrebbe accadere per De Vuono, sul cui ruolo nella vicenda Moro si era già esposto Fioroni nel comunicato del luglio 2016 con il quale confermò l’esito della perizia su Nirta. In quell’occasione il parlamentare del Pd sottolineò, infatti, come fosse in corso “un’analoga perizia sul volto di un altro personaggio legato alla malavita e che comparve tra le foto segnaletiche dei possibili terroristi il giorno dopo il 16 marzo: si tratta di Giustino De Vuono, killer spietato, morto nel 1993 in un carcere italiano“.

LA MORTE DI DE VUONO

Come Formiche.net è riuscita ad accertare, però, De Vuono non risulta deceduto nel ’93, bensì nel ’94. In questo articolo, sempre Simona Zecchi è riuscita a ricostruire l’ultima fase di vita dell’aspirante ‘ndranghetista. Il quale morì il 13 novembre del 1994 all’ospedale civile di Caserta nel quale venne trasferito dal carcere di Carinola. Almeno questo è ciò che recita il certificato di morte di De Vuono rilasciato dall’ufficio anagrafe del capoluogo di provincia campano. Nessuna notizia, però, sul luogo in cui il suo corpo venne seppellito. Che, al momento, risulta completamente sconosciuto. Un dettaglio che, ovviamente, sta generando voci e congetture e alimentando sospetti e dubbi. Sui quali a breve si concentrerà la commissione bicamerale d’inchiesta sul caso Moro, che si accinge ad allegare agli atti quanto svelato da Formiche.net.

×

Iscriviti alla newsletter