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Ecco come l’Europa con Tajani si muove contro Maduro in Venezuela

Bruxelles batte un colpo sul dramma che sta vivendo il Venezuela e lo fa attraverso l’iniziativa assunta dal presidente del Parlamento europeo, l’italiano Antonio Tajani. Dopo la netta presa di posizione, salvo qualche rara eccezione, del nostro Senato la scorsa settimana e a seguito delle sanzioni di Donald Trump e delle parole di Papa Francesco (qui e qui gli approfondimenti di Formiche.net), anche l’Europa si prepara a muovere qualche passo concreto a difesa del popolo venezuelano.

L’INIZIATIVA DI TAJANI

Ospite di Rai News, Tajani ha annunciato oggi di aver chiesto ai suoi colleghi europei di rompere gli indugi e di assumere un’iniziativa ufficiale: “Ho scritto una lettera al presidente della Commissione europea Juncker e al presidente del Consiglio Tusk perché l’Europa adotti delle sanzioni che colpiscano i beni di Maduro e dei suoi in Europa“. L’idea, dunque, è di colpire il successore di Chavez e i suoi collaboratori nel portafogli, in modo da esprimere non solo a parole ma con un’azione concreta la solidarietà delle istituzioni e dei Paesi Ue ai cittadini del Venezuela.

LA CONDANNA DEL PARLAMENTO EUROPEO

Qualche giorno fa il Parlamento Ue aveva rifiutato di riconoscere i risultati delle elezioni dell’Assemblea costituente venezuelana e condannato Caracas per le numerose violazioni della Costituzione del Paese e del diritto internazionale. “Come Presidente del Parlamento europeo, l’unica istituzione europea scelta direttamente dai cittadini europei, appoggio pienamente i rappresentanti del popolo venezuelano: non riconosciamo i risultati di queste elezioni. È chiaro che l’attuale regime è aggrappato al potere e che la volontà del popolo è cambiare questo stato di cose“, aveva affermato a tal proposito Tajani. Una preoccupazione condivisa pure dalla portavoce della Commissione, Mina Andreeva, che aveva anche aggiunto come l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri, l’italiana Federica Mogherini, fosse al lavoro per studiare una risposta comune da parte di Bruxelles. Che, a questo punto, sembra sarà costituita dall’introduzione di sanzioni ai danni di Maduro.

LA CONDANNA DELL’ONU

E intanto anche le Nazioni Unite si fanno più dure nel condannare le violenze del regime di Caracas. Secondo l’Alto commissario Onu per i diritti umani, Zeid Raad al Hussein, in Venezuela è ormai in atto “il ricorso diffuso e sistematico a un uso eccessivo della forza” contro i manifestanti. In questo senso, le forze di sicurezza sarebbero responsabili della morte di almeno 46 dimostranti. Le opposizioni, invece, denunciano come le vittime in realtà siano molte di più: e anche in loro nome, i parlamentari anti-Maduro hanno indetto una protesta a livello nazionale ed esortato i cittadini a uscire dalle loro case e dai loro luoghi di lavoro oggi a mezzogiorno per invadere le strade e bloccare il Paese. “Maduro sa che questo Paese è ingovernabile“, ha affermato il parlamentare Juan Requenses: “L’unica cosa che vuole oggi è farci abbandonare le strade“.

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