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Le forze speciali americane addestrano i libanesi che combatteranno l’Isis vicino a Hezbollah

Da alcune settimane i cieli del Libano occidentale sono solcati dai voli di un Dormier 328, aereo che viene spesso utilizzato per i trasferimenti discreti di unità speciali americane. Gli osservatori incessanti del sito Flightradar24.com, che offre le rotte e i dati di volo dei velivoli attraverso le open source dei trasponder, lo tracciano, coda: N953EF. Finché l’israeliano Haaretz non ha dato una notizia più approfondita; uno dei suoi giornalisti, Avi Scharf ha segnalato uno di questi voli il 16 luglio.

LA CONFERMA AMERICANA

Quell’areo trasporta effettivamente uomini delle forze speciali statunitensi che stanno effettuando training spinto all’esercito libanese in vista di azioni contro lo Stato islamico lungo il confine siriano. Eric Pahon, uno dei portavoce del Pentagono, ha confermato la notizia discretamente ad al Hurra, una rete televisiva satellitare araba che va in onda negli Stati Uniti. Non ci sono dettagli ulteriori, Pahon ha ammesso questa collaborazione in vista del confronto con l’IS al confine tra Libano e Siria, ma l’operazione è segreta e non si sa quanti americani siano presenti e quali siano i loro compiti oltre l’addestramento (ossia: andranno a fare consulenza anche sul campo?). Gli aerei sono stati tracciati fino ad Hamat, che è sede di un’accademia delle forze speciali libanesi, e lì dovrebbe svolgersi il training.

TRA BEIRUT E HEZBOLLAH

Questo genere di attività americana non è sorprendente di per sé, la collaborazione sull’anti-terrorismo tra Libano e Stati Uniti è stata da poco sottolineata durante un incontro alla Casa Bianca tra il presidente americano e il primo ministro libanese. Però diventa interessante alla luce delle dichiarazioni uscite venerdì 4 agosto durante un discorso televisivo di Hassan Nasrallah, capo del gruppo politico/militare Hezbollah, che Washington considera un’organizzazione terroristica. Nasrallah ha annunciato che i suoi uomini daranno sostegno all’esercito siriano per scacciare l’IS sul lato siriano del confine, mentre su quello libanese sarà l’esercito regolare ad occuparsene. Nasrallah, oltre che con fine propagandistico, fa questo genere di annunci perché il suo gruppo ha influenza sul governo di Beirut: e infatti dice all’esercito regolare di organizzarsi per partire insieme. L’area interessata per l’offensiva sarà quella di Arsal (vedi mappa).

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LA GUERRA COMPLICATA

La vicenda è un remark sulle caratteristiche strambe di questa lotta all’IS. Da un lato del confine combatte un gruppo che gli Stati Uniti considerano entità terroristica fin dagli anni Ottanta; dall’altro, a pochi chilometri di distanza, i soldati regolari di uno stato che ha un delicatissimo equilibrio interno (e dove quello stesso gruppo terroristico ha peso per quell’equilibrio) prendono istruzioni – e armi, come i Cessna da bombardamento – dai militari d’élite americani. Tutti contro uno stesso nemico, che in questo momento fa chiudere un occhio su certe divergenze, le quali però non tarderanno a tornare a galla in futuro. A poche decine di chilometri, Israele, alleato americano e nemico giurato dei filo-iraniani di Hezbollah, osserva interessato la situazione.

 

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