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Come Papa Francesco e i vescovi spagnoli hanno condannato la strage jihadista a Barcellona

L’ennesima carneficina al cuore dell’Europa è “una gravissima offesa al Creatore”. Papa Francesco così ha definito il doppio attentato terroristico a Barcellona e Cambrils. Attacchi che l’Osservatore Romano oggi in edicola definisce di matrice jihadista. Già giovedì pomeriggio il direttore della sala stampa della Santa Sede, Greg Burke, aveva informato: “Il Santo Padre prega per le vittime di questo attentato e desidera esprimere la sua vicinanza a tutto il popolo spagnolo, in particolare ai feriti ed alle famiglie delle vittime”. Venerdì mattina, in un telegramma a firma del segretario di Stato, Pietro Parolin, il Papa si è rivolto al cardinale Juan José Omella y Omella, arcivescovo di Barcellona, esprimendo “il suo più profondo cordoglio per le vittime che hanno perso la vita in un’azione tanto disumana e offre preghiere per il loro eterno riposo”. Il porporato, immediatamente rientrato in città dagli esercizi spirituali, ha già visitato i feriti nell’Hospital del Mar. In questo momento di tristezza e dolore, prosegue il telegramma, Francesco “vuole esprimere anche la sua vicinanza ai numerosi feriti, alle loro famiglie e all’intera società catalana e spagnola”. Bergoglio, scrive Parolin, “condanna ancora una volta la violenza cieca” e “innalza la sua preghiera all’Altissimo affinché ci aiuti a proseguire con determinazione a lavorare per la pace e la concordia nel mondo”.

I VESCOVI: LA RELIGIONE NON SI IMPONE CON LA VIOLENZA

Vicinanza e preghiera a vittime e feriti sono espresse dalla Conferenza episcopale spagnola, che in una nota condanna “ogni dimostrazione di terrorismo, pratica intrinsecamente perversa, del tutto incompatibile con una visione morale della vita, giusta e ragionevole”. Parole nette quelle del presidente dei vescovi, il cardinale Ricardo Blázquez: “Il terrorismo non solo lede seriamente il diritto alla vita e alla libertà, ma è dimostrazione della più dura intolleranza e totalitarismo”. In una intervista ha precisato: “La religione non si impone con la violenza”.

IL CARDINALE DI BARCELLONA: DIO È DIO DELLA VITA

Lo stesso arcivescovo di Barcellona dopo l’incontro con i feriti ha detto ai giornalisti: “È doloroso vedere come si può troncare la vita in un pochi minuti”. “Non si sa cosa abbiano i terroristi nelle loro teste”. “Dio è il Dio della vita e dell’amore in tutte le religioni – ha aggiunto Omella – In particolare nella nostra, cattolica, dove Dio muore per salvare l’uomo. Un percorso di distruzione non viene da Dio e non può mai essere tollerato. La religione sempre deve portare alla convivenza e alla pace”.

LA CONDANNA DEI MUSULMANI

Netta condanna degli attentati anche da parte della comunità islamica spagnola. Riporta Vatican Insider che in una nota “i musulmani esprimono le loro condoglianze alle famiglie delle vittime e la loro solidarietà al popolo spagnolo e di Barcellona”. Aggiunge il presidente della comunità, Riay Tatary Bakry: “Ribadiamo il pieno impegno nella lotta contro ogni forma di terrorismo, insieme alla speranza che i responsabili di questo attacco siano tutti arrestati e portati davanti alla giustizia il prima possibile”.

MESSA ALLA SAGRADA FAMILIA

Domenica 20, nella Basilica della Sagrada Familia, sarà celebrata una messa “per tutte le vittime, i feriti e le loro famiglie”. “Preghiamo il Signore – sottolinea il cardinale Omella – perché cambi il cuore di tutti coloro che stanno complottando per fare il male, perché diventiamo operatori di pace e non di morte”.

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