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Hope Hicks, ecco passioni e relazioni dell’ex modella ora capo della comunicazione di Trump

Hicks

Non è un ruolo facile quello del direttore della comunicazione del presidente degli Stati Uniti ora che alla Casa Bianca c’è Donald Trump. Un po’ come per tutti i collaboratori più stretti, si tratta di un ruolo precario: l’ultimo a ricoprire quella carica, il focoso Anthony Scaramucci, è durato solo 10 giorni. Ora è la volta di Hope Hicks, 28 anni, annunciata dalla Casa Bianca mercoledì come nuova direttrice delle comunicazioni strategiche.

A differenza di Scaramucci, Hicks non è nuova nel giro trumpiano. Ha accompagnato la campagna elettorale di Trump in veste di capo ufficio stampa, per citare una risposta del presidente a una domanda di GQ, “fin dall’inizio, ed è stata straordinaria. Chi lo avrebbe mai detto?”. Donna di bell’aspetto ma di basso profilo (la sua iscrizione a Twitter e Facebook risale solo al marzo 2017), è in realtà nelle grazie di Trump e della first lady Melania da ben prima della campagna presidenziale.

Nata il 21 ottobre 1988 nella benestante Greenwich in Connecticut, si è laureata alla triennale alla Southern Methodist University, università privata di solida tradizione repubblicana. Molti i nomi dei laureati illustri esposti con orgoglio sul sito dell’istituto. Su tutti l’ex first lady Laura Bush, ma anche l’attuale governatore della Florida Rick Scott, il defunto premio Nobel per la fisica James Cronin, il premio Pulitzer Beth Henley e la vincitrice del Golden Globe Regina Taylor. E poi ancora il CEO della Virgin Airlines David Cush e il fondatore dell’American Football League (AFL) Lamar Hunt.

La Hicks ha le pubbliche relazioni nel sangue: il padre Paul Hicks III, riporta il Cosmopolitan, è stato vice-direttore delle comunicazioni della lega NFL e ora direttore del Glover Park Group. Il nonno Paul Hicks faceva invece da pr per la società petrolifera americana Texaco.

Hicks all’università ha giocato per 4 anni a lacrosse, sport nazionale canadese, un gioco di squadra di contatto fisico, vagamente simile all’hockey sul prato. “È intelligentissima e lo trasmette sul campo” ha assicurato il suo ex coach Liz Holmes al Washington Post. Piccolo aneddoto: al college rimproverava le compagne che bevevano alcool prima di una partita. “Credo fossero infastidite da lei” ha raccontato a GQ l’altra sua coach di lacrosse Kylie Burchell, “cercava di essere una leader, di dare l’esempio”.

Prima di iniziare la carriera da pr, la Hicks si è dedicata alla moda: ha posato per Ralph Lauren e appare persino sulla cover di uno spin-off della celebre serie tv Gossip Girl. Poi nel 2012 l’approdo nel giro della famiglia Trump, assunta dalla firma di pr “Hiltzik Strategies” dove ha lavorato al fianco di Ivanka. Curioso paradosso: il fondatore, Matthew Hiltzik, ha lavorato per Hillary Clinton due volte: nel 1999 per il suo “tour di ascolto” e nel 2000 nella sua campagna curando le relazioni con la comunità ebraica.

Dal 2014 Hope Hicks inizia a collaborare per la linea fashion di Ivanka Trump, alternando il lavoro di pr alle pose fotografiche. “In questo outfit posso saltare sulla navetta per Washington per curare le comunicazioni del nostro prossimo hotel e tornare a NY in tempo per un drink col mio ragazzo senza dovermi cambiare” si legge sotto una foto di aprile 2015 dove la Hicks posa per linea “street style”.

Solo due mesi dopo, nel giugno del 2015, Trump l’avrebbe chiamata a un compito ben più difficile: fare da addetta stampa alla campagna presidenziale. Una responsabilità ancora più ardua dal momento che spettava a lei farsi dettare da Trump i tweets che poi sarebbero stati caricati sulla piattaforma social da altri collaboratori. Unica donna di quell’età a curare la comunicazione del Tycoon (adesso le fa compagnia la portavoce Sarah Huckabee Sanders), la campagna è stata per lei estenuante, tanto che un anno fa ad aprile confidava al New York Magazine “Non sono passata per casa dal Ringraziamento”.

Raramente è apparsa in pubblico. Accadde in Alabama durante il thank you tour dell’ormai presidente Trump. “Dov’è Hope?” urlava Trump mettendola in evidente imbarazzo, “lei è sempre al telefono, parlando con i giornalisti e cercando di convincerli a non scrivere storie disoneste”. Una campagna che ha pagato a caro prezzo: secondo il Cosmopolitan, per aver dormito in un appartamento di Trump a NY, avrebbe rotto con il suo fidanzato dopo 6 anni.

Da quando è entrata alla Casa Bianca, la scalata della Hicks, definita dalla testata Politico “l’intoccabile”, non si è fermata. A dicembre fu il neo-nominato segretario Sean Spicer a dirsi su twitter “entusiasta di unirsi a Hope Hicks” e non viceversa. Ha già ricucito gli strappi causati da alcuni scivoloni del presidente. Accadde in primavera, quando Trump cambiò idea sull’aborto quattro volte in tre giorni, costringendola a chiarire la posizione della Casa Bianca. Hope Hicks infine è stata l’unica persona che Donald Trump ha voluto con sé durante la tanto attesa intervista concessa al New York Times il 19 luglio.

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