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Terremoti, cosa hanno detto Delrio e Cerchiai su polizze assicurative e dissesto idrogeologico

“Siamo un paese fragile, in cui l’80% dei comuni ha all’interno della propria zona un rischio idrogeologico, e in cui 10 milioni di abitazioni sono dentro la zona sismica a pericolosità elevata. Perciò dobbiamo aprire gli occhi: spendiamo una cifra enorme nella riparazione dei danni, 4/5 miliardi all’anno negli ultimi anni, tra dissesto idrogeologico e terremoto. Bisogna che il Paese impari a prevenire, ad attrezzarsi con piani e programmi di medio e lungo periodo e finanziando prima i territori con maggiore rischio”. Sono le parole pronunciate dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio nell’incontro “Ad un anno dal terremoto: prevenire e mettere in sicurezza il territorio”, che si è svolto lunedì 21 agosto al Meeting di Rimini.

I SOLDI NON SPESI PER IL DISSESTO IDROGEOLOGICO
In Italia, si è detto durante l’incontro, il 67% dei comuni italiani è esposto a rischio sismico, il 45% a rischio alluvione, mentre fenomeni di frane e vulcanismo sono relativi ad aree più concentrate ma ad alta esposizione di rischio. Il ministro ha sottolineato che riguardo al tema del dissesto idrogeologico nel 2014 sono stati trovati “due miliardi e mezzo di euro non spesi, come anche sull’edilizia scolastica”: “C’è un problema di responsabilità, di tutta la filiera delle amministrazioni, che vale anche per la ricostruzione dal terremoto. La sfida è rafforzare i controlli a tutti i livelli, fare in modo che i soldi stanziati vengano veramente utilizzati e che i comuni possano avere affiancamenti o al contrario possano rivolgersi a un livello istituzionale superiore, per supplire alle loro carenze amministrative”. Stando ai dati espressi da Delrio, in Italia dal ’45 ad oggi la spesa per la riparazione dei danni è superiore ai 245 miliardi, e nonostante questo “abbiamo pianto migliaia e migliaia di morti”.

DELRIO: “GLI ITALIANI INVESTANO SULLA MESSA IN SICUREZZA” 
“Bisogna che gli italiani capiscano l’importanza della prevenzione dal rischio sismico”, ha continuato l’esponente del governo presieduto da Gentiloni. “Quindi dico qui al Meeting: credete nella messa in sicurezza della vostra casa, che di fatto è a spese dello Stato: vi è una detrazione che si può usufruire per cinque anni e fino all’80%, comprese le spese della diagnosi, che significa lavoro per professionisti e studi di progettazione e maggior valore all’immobile per la famiglia”. Secondo Delrio questa misura, a regime, inciderà sul bilancio pubblico per 400/500 milioni all’anno, e nel 2022 “si pensa che possa pesare fino a oltre un miliardo e mezzo all’anno, costituendo di fatto una sorta di tassa di scopo”. Gli incentivi alla riqualificazione energetica “hanno già determinato un mercato di 29 miliardi all’anno”, ha aggiunto il ministro, e l’obiettivo  sarebbe quindi “trasportare lo stesso interesse sulla sicurezza sismica”

L’INTERVENTO DI FABIO CERCHIAI
L’intervento di Delrio è stato preceduto da quello di Fabio Cerchiai, presidente di Atlantia e Autostrade per l’Italia e vice-presidente di UnipolSai Assicurazioni, che ha incitato a “trovare la spinta a condividere le tragedie non nell’emergenza ma nell’ordinarietà delle cose”: “La messa in sicurezza del territorio significa prevenire”, e la politica, che è “chiamata a un ruolo positivo”, “non può essere lasciata sola, prima di tutto per ragioni di bilancio pubblico”. Lo scopo è cioè individuare proposte che riescano a far destinare i soldi spesi dal governo in opere di prevenzione. “La politica deve definire le regole giuste: severe ma non troppo complicate, che consentano la costruzione delle opere”, ha specificato Cerchiai.

 CERCHIAI: “SERVE COOPERAZIONE PUBBLICO-PRIVATO”
Aggiungendo però che “bisogna uscire da una logica di strategia del rischio basata sull’attesa: ci vuole una cooperazione intelligente e concreta tra pubblico e privato. L’inclinazione è andare nella direzione di altri paesi, ovvero adottare lo strumento assicurativo: attualmente in Italia sono assicurate dalle alluvioni solo il 2% delle abitazioni”, e “per la normale polizza incendi solo il 45% delle abitazioni”. Che indica il fatto che “lo strumento può essere utile solo se l’assicurazione diventasse obbligatoria, come in Francia”, ha concluso Cerchiai. “Se molti poi pensano che sia un’operazione di interesse per le imprese assicurative, il ruolo di assicuratore lo può svolgere anche lo Stato. Anche se per qualunque governo è difficile aggiungere qualcosa che assomiglia a una tassa, e qui subentra il ruolo dei privati”

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