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Che cosa stanno pensando di fare Stefano Parisi e Raffaele Fitto

Stefano Parisi

Non è un semplice pour parler, ma una trattativa in piena regola che dovrebbe portare alla nascita di un partito unico nelle prossime settimane: in ogni caso non oltre le regionali siciliane del prossimo 5 novembre, autentico spartiacque di questa fase che culminerà nelle elezioni politiche in programma all’inizio del 2018. Stefano Parisi e Raffaele Fitto si preparano a dar vita a un soggetto unitario che – da quanto trapela – sarà il frutto di una vera e propria fusione tra Energie per l’Italia e Direzione Italia, i movimenti di cui i due esponenti politici sono rispettivamente leader.

In quest’ultimo periodo i contatti sono stati ripetuti, con l’obiettivo di riprendere i fili del dialogo avviato la scorsa primavera ma che poi si era in qualche modo annacquato, anche in virtù dell’appuntamento con le amministrative di giugno. Stavolta, invece, si fa sul serio: le probabilità che vi sia il disco verde – con la nascita del nuovo partito – sono tante, ha rivelato una fonte a Formiche.net. Ragioni di carattere personale – tra Parisi e Fitto si dice vi sia un buon feeling – ma soprattutto, ovviamente, di natura politica.

Le convergenze di carattere programmatico sono tante: dal fisco al lavoro, dalla sicura all’immigrazione. E poi c’è un dato geografico da non sottovalutare: la creazione di un soggetto politico unitario permetterebbe a entrambi di esaltare i propri punti di forza e di colmare, invece, le rispettive lacune. Detta in termini pratici, Parisi è radicato maggiormente al Nord – per via del suo impegno a Milano ma anche, strutturalmente, per il tipo di elettorato cui si rivolge – mentre Fitto, tradizionalmente, soprattutto al Sud, in particolare in Puglia. Chiaro che, in questo senso, unire le forze potrebbe essere assai conveniente per entrambi, costruendo un partito al quale possa aderire pure qualche altro soggetto politico. Potrebbe trattarsi dell’Udc di Lorenzo Cesa che, però – si dice – sia tutt’altro che sicuro di rinunciare al suo brand, in grado comunque di raccogliere una discreta percentuale di consensi in alcune zone d’Italia. In quest’ottica si segnala, peraltro, come a Roma molti rappresentanti della Lista Marchini – specie nei municipi – siano sul punto di aderire al nuovo soggetto politico di Parisi e Fitto. Un’operazione che, però, potrebbe avere un peso specifico solo se della partita fosse pure il braccio destro di Marchini Alessandro Onorato, autentico mister preferenze alle ultime elezioni capitoline ma pure in quelle precedenti.

A parte questo, l’ambizione dei leader di Energie per l’Italia e Direzione Italia è creare un partito che sia a metà strada non tra Berlusconi e Alternativa popolare di Angelino Alfano, bensì tra Forza Italia e Lega. Con la quale i rapporti di entrambi fanno registrare il segno più. Fitto è da sempre abbastanza vicino a Matteo Salvini mentre Parisi un po’ meno, nel senso che, all’inizio polemico, è subentrata una fase – l’attuale – in cui le relazioni stanno andando stringendosi di giorno in giorno. Lo testimoniano le dichiarazioni convinte che l’ex amministratore delegato di Fastweb ha speso a favore del segretario del Carroccio in occasione del sequestro dei conti della Lega. Ma anche il convegno che lo stesso Parisi ha organizzato lunedì prossimo a Milano per parlare di flat tax: oltre a lui, ci saranno infatti Daniele Capezzone di Direzione Italia, il leghista Fabrizio Garavaglia e Maurizio Leo di Fratelli d’Italia. Insomma, è pure dalla composizione di un parterre di ospiti che si giudicano gli obiettivi di una forza politica.

Quanto alla leadership, infine, nulla ancora è stato deciso anche se – assicurano le fonti interpellate da Formiche.net – non ci dovrebbero essere problemi. D’altronde, con il proporzionale alle porte, non sarebbe così utile litigare per una questione, in fondo, di lana caprina.

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