Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Perché contesto le teorie di Medici senza frontiere

Minniti

Joanne Liu, presidente internazionale di Medici Senza Frontiere, accusa senza mezzi termini l’Europa (e quindi anche noi) di complicità con i trafficanti di esseri umani, che nei campi libici stuprano, umiliano, taglieggiano i migranti lì bloccati dopo i recenti accordi siglati dal ministro dell’Interno italiano Marco Minniti (con il sostegno Ue). In qualche modo, pur con toni diversi e visione più politica, anche Emma Bonino usa parole assai critiche con la strategia del Viminale, che, va ricordato, ha per ora mostrato risultati eccellenti, almeno sul piano della riduzione del flusso incontrollato di migranti.

Io penso, invece, che proprio il ragionamento di Liu rischia di fare il gioco degli scafisti, dei mercanti di vite umane, dei mafiosi di ogni genere che operano in questo immondo settore speculando sulle comprensibili aspirazioni di tanti giovani e meno giovani africani.

Quello che Liu finge di non sapere è proprio il fatto che quei criminali contano sulla nostra debolezza, sulla nostra apertura alle critiche, al dialogo, alla democratica gestione dei problemi. Tutti valori sacrosanti, che però finiscono per consentire ai delinquenti del ramo di tenere in vita un mercato spregevole sapendo che prima o poi molleremo il colpo da qualche parte o tra qualche tempo.

Quindi loro agiscono ricattandoci, premendo sulle nostre coscienze democratiche con atti di violenza sempre più espliciti e documentati che finiscono per produrre (giusta) indignazione, facendo crescere un sentimento (nobile) di solidarietà verso donne e uomini che vengono usati come “scudi umani” per condizionare la ricca, riluttante e indecisa a tutto Europa.

Eccolo il corto circuito perfetto: l’Europa prova a gestire il fenomeno, i criminali aumentano la violenza sui migranti spronandoli a partire comunque e poi imprigionandoli. A quel punto mostrano le violenze da loro stessi perpetrate ai nostri rappresentanti (cioè le organizzazioni umanitarie) che tornano a casa e ci spiegano che è tutta colpa nostra.

Solo una strategia europea di lunga durata, svolta in stretta cooperazione con le autorità di tutti i paesi coinvolti può portare a buoni risultati. Ma dobbiamo tenere il punto per anni, non per settimane. L’impostazione del ministro Minniti è corretta, ma per funzionare sul serio richiede una volontà politica granitica e condivisa.

Le migrazioni sono un fenomeno epocale della storia. Peraltro consentono rivolgimenti di ogni tipo con molte ricadute positive (nel tempo). La vecchia Europa può fare molto e bene, non può fare tutto e a qualunque costo. Cerchiamo di non dimenticarlo, prima che sia troppo tardi.

×

Iscriviti alla newsletter