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Ecco le folli spese di Erdogan per il nuovo palazzo presidenziale in Turchia

RECEP TAYYP ERDOGAN MINISTRO TURCO

Che per il suo nuovo palazzo presidenziale Recep Tayyip Erdogan non avesse badato a spese, lo si sapeva da tempo, visto che è costato ai contribuenti turchi oltre 600 milioni di dollari. Quello che si è scoperto adesso, è che anche i costi di mantenimento sono faraonici.

A dirlo è niente meno che la Corte dei Conti turca, che in una relazione ha sottolineato come la gestione dell’Ak Saray, il nome della nuova sede della Presidenza della Repubblica, abbia visto le spese triplicare dal 2015 rispetto al 2016 e per il 2017 non ci si aspetta certo che diminuiscano. I conti sono passati da 472 milioni di lire turche (112 milioni di euro circa) a 1,3 miliardi di lire turche, 309 milioni di euro.

Per prima cosa Erdogan ha aumentato la sua indennità come presidente della Repubblica, che passa 125mila a 140mila euro all’anno. Cifre che sembrano irrisorie se paragonate a qualche stipendio nostrano, ma anche se rapportate agli standard turchi sono una fortuna.

Ci sono poi le spese di manutenzione vere e proprie. Il personale del presidente costa circa 21 milioni di euro all’anno. Le spese di sicurezza, la manutenzione dei terreni e degli impianti del palazzo e le attrezzature, richiedono un esborso di 105 milioni di euro circa.

Non si può certo dire che il Capo di Stato lesini sull’accoglienza. Per i banchetti e le cerimonie all’interno del palazzo sono stati 7,3 milioni di euro.

Passando alle incombenze della vita quotidiana, anche in questo caso l’Ak Saray costa. Per la precisione ci voglio circa 500mila euro per le pulizie, altri 500mila per le apparecchiature mediche e gli strumenti di laboratorio, 400mila per il materiale di cancelleria, e quasi altri 500mila per le bevande e il cibo consumato dal personale.

C’è poi la manutenzione dei mezzi di trasporto. Il palazzo presidenziale nel 2016 un milione di euro in pezzi di ricambio, pneumatici e controllo o riparazione delle autovetture presenti nel complesso.

Anche gli animali e piante hanno i loro bei costi. Sono stati spesi 10mila euro per il cibo delle specie presenti nel complesso e 20mila euro per il mantenimento del verde.

In tutta questa lista di uscite, ce n’è una che riguarda anche le attività benefiche della Presidenza della Repubblica. Nel 2016 quasi 4 milioni di euro sono andati a organizzazioni senza fini di lucro e umanitarie. Altruismo sì, ma diretto a enti che fanno parte della cerchia islamico-conservatrice del presidente.

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