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Abertis, ecco perché Atlantia gongola per la mossa di Caixa sull’Opa di Castellucci

criteria, Giovanni Castellucci

Il primo giorno Atlantia ha incassato il colpo della controfferta di Acs su Abertis, più alta di quanto si aspettasse. Ma già ieri il gruppo che fa capo alla famiglia Benetton ha potuto tirare un sospiro di sollievo. La partita per il controllo del gruppo spagnolo delle autostrade è sicuramente ancora lunga, e inoltre i giudizi incassati ieri da Atlantia lasciano ben sperare per il futuro.

LA MOSSA DI CAIXA

La novità più importante riguarda Criteria Caixa, primo azionista di Abertis con il 22,25%, che ha ufficialmente comunicato di essere pronta ad aderire all’opa di Atlantia su Abertis aderendo allo scambio azionario. La fondazione bancaria, si legge nel documento riportante le considerazioni del cda sull’offerta italiana, «tenendo conto delle implicazioni industriali del progetto, valuta positivamente l’offerta e l’intenzione, ad oggi, è di accettare l’offerta con tutte le sue azioni aderendo all’opzione dello scambio» che è alternativa all’offerta fatta da Atlantia in contanti.

GLI EFFETTI

Nel duello in corso tra Acs (il gruppo che fa capo a Florentino Perez) e i Benetton per il controllo di Abertis, l’annuncio della Caixa ha il valore di un gol in trasferta. Il comunicato non solo certifica un apprezzamento per la valenza industriale dell’operazione targata Atlantia ma soprattutto, in maniera più concreta, la Caixa aderendo allo scambio azionario da un lato inizia a far pendere l’ago della bilancia a favore di Atlantia , ma soprattutto, in maniera più concreta, la Caixa aderendo allo scambio azionario da un lato comincia a far pendere l’ago della bilancia a favore di Atlantia ma soprattutto non tocca la parte cash dell’offerta.

IL GIUDIZIO DI ABERTIS SULL’OPA

Il cda di Abertis ha ritenuto invece l’offerta fatta dal gruppo italiano «positiva, ma migliorabile» nel prezzo. Nel comunicato emesso ieri mattina si legge infatti che Abertis valuta l’offerta di Atlantia «in modo positivo e attraente da un punto di vista industriale, però considera che il valore dell’offerta in contanti sia migliorabile», con il cda che ha votato all’unanimità decidendo di non aderire (almeno in un primo momento) con le azioni proprie (il 7,958% del capitale), all’offerta di del gruppo italiano. Nel dettaglio, il cda del colosso spagnolo ha sottolineato la volontà di Atlantia di non realizzare modifiche significative dal punto di vista occupazionale e ha messo in evidenza il maggior contenuto industriale di un’aggregazione Atlantia -Abertis, che renderebbe il nuovo gruppo più competitivo e allungherebbe anche la durata media delle concessioni di Abertis rafforzando la presenza della società spagnola in Cile e Brasile diventandone il principale operatore autostradale. Ovviamente i vertici del gruppo iberico hanno anche messo in evidenza il fatto che l’operazione italiana non comporterebbe la cessione (spezzatino) di asset per finanziarsi e manterrebbe le azioni quotate, la sede in Spagna e non modificherebbe il livello di indebitamento. Rimane dunque in sospeso solo il tema del prezzo (Atlantia ha offerto 16,5 euro contro i 18,7 messi sul piatto da Acs attraverso la sua controllata Hochtief), l’unico sul quale vengono sollevate perplessità.

I NUMERI E LE ATTESE 

Il cda di Abertis ha infatti fatto notare che i 16,5 euro offerti dai Benetton incorporano un premio del 20% sui corsi di borsa nei sei mesi precedenti all’offerta, ma alla chiusura di mercoledì 18 ottobre Abertis quotava 18,84 euro (con un premio implicito del 14% rispetto al prezzo d’offerta). Per questo il board «considera che esista margine di miglioramento tenendo conto della tensione competitiva del mercato, manifestata già ieri con la presentazione della controfferta competitiva» del gruppo Acs. Nel documento pubblicato sul sito della Cnmv (la Consob spagnola) il cda di Abertis analizza anche le due diverse opzioni di adesione all’opa (contanti o scambio in azioni speciali Atlantia ), soffermandosi in particolare su vantaggi e svantaggi dello scambio. Tra i vantaggi: gli azionisti di Abertis potranno beneficiare del valore che si verrebbe a creare dalla combinazione geograficamente diversificata del business, della dichiarazione di Atlantia di una politica di remunerazione degli azionisti che arriverà d aumentare la cedola fino al 30% rispetto all’attuale e che i possessori di azioni speciali avranno gli stessi diritti al dividendo dei soci ordinari oltre alla prospettiva che i titoli Atlantia siano inseriti in un indice di eccellenza come l’Eurostoxx 50. Tra gli svantaggi c’è però il fatto che le azioni speciali di Atlantia non potranno essere trasferite fino al 15 febbraio 2019 e non saranno quotate fino alla loro conversione obbligatoria in titoli ordinari Atlantia.

GLI SCENARI

I fari a questo punto sono puntati sul gruppo italiano, nel tentativo di capire se rilancerà o no. La sensazione è che in ogni caso si aspetteranno le decisioni della Cnmv sulla nuova opa e la comunicazione sui nuovi termini entro i quali scadranno entrambe le offerte. L’altra sensazione è che, soprattutto dopo l’annuncio della Caixa, lo sforzo economico per incrementare il prezzo non sarebbe insostenibile per i Benetton, che proprio in queste ore stanno facendo fare i primi calcoli a banche ed advisor, dai quali emergerebbe appunto la possibilità di incrementare l’offerta. L’ad di Atlantia, Giovanni Castellucci (in foto), ieri ha ribadito di essere «convinto della validità economica e industriale della nostra offerta per tutti gli azionisti di Atlantia e di Abertis», ma ha aggiunto che «ci riserviamo di valutare, nei tempi e con le modalità previste dalla legge, ogni ipotesi di modifica o decisione relativa alla nostra offerta». Per ora parola alla Cnmv, poi si vedrà.

(Articolo pubblicato su MF/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)

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