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Ecco come il Sole 24 Ore abbaglia gli ex amici Franco Moscetti e Paolo Madron

Di Pietro Di Michele e Niccolò Mazzarino
palamon moscetti

E’ proprio il caso di dirlo: tra l’amministratore delegato del Sole 24 Ore Franco Moscetti e il direttore di Lettera 43 – ed ex firma del quotidiano di Confindustria – Paolo Madron stanno letteralmente volando gli stracci. Tra notizie date da una parte e seccamente smentite dall’altra, minacce di querele e le più svariate accuse reciproche. E pensare che in un passato neppure tanto lontano – fino a meno di un anno fa – i rapporti tra i due erano stati di tipo diametralmente opposto, all’insegna di una piena e appassionata collaborazione professionale, con tanto di cinguettii twittati e ritwittati. Come confermano, peraltro, gli oltre cento articoli che Moscetti ha pubblicato sul giornale online diretto da Madron tra ottobre 2014 e novembre 2016 (qui il suo profilo personale sul sito e qui il suo editoriale di congedo a seguito della nomina come capo azienda del gruppo Sole 24 Ore). Una circostanza sottolineata dal fondatore di Lettera 43 nella breve e tostissima risposta alla lettera che gli ha inviato ieri l’amministratore delegato del Sole (qui tutto il carteggio).

IL NODO DEL CONTENDERE

Lo scontro – già nell’aria da settimane – è deflagrato negli ultimi giorni, in particolare a seguito di questo articolo non firmato pubblicato il 25 ottobre da Lettera 43 il cui contenuto è stato radicalmente contestato da Moscetti. Nell’articolo il giornale di Madron ha parlato di alcune ispezioni della Guardia di Finanza nella sede milanese del Sole 24 Ore, che, come noto, in questi giorni è impegnato in una complessa operazione di aumento di capitale. E in più si affermava come vi fossero anche dubbi sulle note spese presentate da alcuni giornalisti. Notizie però seccamente smentite da Moscetti: “Il pezzo in parola si risolve in un coacervo di notizie false e tendenziose con l’infausto effetto di offrire al mercato una immagine attuale del Gruppo 24 Ore come di una poco solida compagine percorsa da condotte fraudolente senza che tutto ciò trovi reale riscontro nel corso degli eventi“. Da cui l’invito a rimuovere l’articolo e il preannuncio di una probabile azione legale: “Chiederemo il risarcimento degli ingenti danni da noi subiti in conseguenza del vostro censurabile contegno“.

LA RISPOSTA DI MADRON

A stretto giro è arrivata la risposta ironica ma ferma di Madron che per prima cosa ha ricordato a Moscetti la sua lunga collaborazione con Lettera 43: “Vedo che l’aver noi contribuito a farle prendere la tessera di giornalista non è servito a far suoi i principi della libertà di stampa“. Nel merito della smentita, Madron ha confermato le notizie diffuse dal quotidiano che dirige e opposto un secco no alla richiesta di cancellazione. “Egregio signore, grazie del suo invito a rimuovere l’articolo, che naturalmente cade nel vuoto“, ha scritto in apertura di risposta. Poi, alla fine, l’ultima stoccata: “In quanto alle minacce legali, se ritiene proceda pure. Le consiglierei – ma si regoli come crede – di coltivare parimenti il senso della misura e quello del ridicolo, visto che al momento entrambi le fanno difetto“.

QUANDO MADRON LAVORAVA AL SOLE…

Una realtà, quella del Sole 24 Ore, che Madron conosce assai bene, per averci lavorato due anni – dal 2008 al 2010 – con la qualifica di caporedattore con mansioni da inviato (addetto cioè alla scrittura degli articoli e non alla cosiddetta “macchina” del giornale). Tra gli addetti ai lavori, il suo addio fece rumore per via della tempistica ma anche delle parole che lo accompagnarono: “Ho cercato finché possibile di essere coerente con l’idea di giornalismo che ho sempre perseguito: dare notizie, cercare di contestualizzarle senza preconcetti mettendole, possibilmente, in bella scrittura. Ma quando questa idea del mestiere non ha più cittadinanza e viene preclusa cerco altri luoghi dove poterla esprimere“. Un attacco neppure troppo velato al direttore dell’epoca, Gianni Riotta, che un anno più tardi sarebbe stato sostituito da Roberto Napoletano.

L’INTERESSE DI LETTERA 43 PER IL SOLE

Sarà forse anche per questo – oltre che per la indiscutibile notiziabilità delle vicende riguardanti il quotidiano di Confindustria – che Lettera 43 ha da sempre riservato una particolare attenzione ai destini del Sole 24 Ore. Soprattutto a seguito a cavallo delle vicende giudiziarie e societarie che hanno indotto Confindustria alla nomina di Moscetti al vertice del gruppo in passato capitanato da Donatella Treu (ora sotto indagine della magistratura insieme con l’ex presidente Benito Benedini) e alla sostituzione di Napoletano con l’attuale direttore Guido Gentili. Attenzioni di cui l’amministratore delegato si è lamentato nella lettera inviata a Madron: “A ciò si aggiunga che l’articolo contestato si colloca nell’alveo di una più generale campagna stampa da Voi condotta di ingiustificata aggressione alla nostra reputazione aziendale“. Il riferimento è anche ai numerosi articoli comparsi su Lettera 43 da un autore (o più autori, non è dato saperlo) che scrive sotto lo pseudonimo di Occhio di Lince (qui tutti i suoi approfondimenti). Dei cui retroscena ha parlato sul suo profilo Facebook – tra l’ironico e l’infastidito – lo stesso Moscetti. La cui lettera si conclude con un generico “distinti saluti“, ai quali Madron ha opposto un sarcastico “con viva cordialità“. Ma intanto gli stracci continuano a volare.

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