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5G, ecco cosa faranno Vodafone, Wind Tre e Open Fiber

Danze aperte per il 5G. Nella manovra varata del Consiglio dei ministri hanno trovato posto anche le norme relative all’asta delle frequenze per la quinta generazione delle telecomunicazioni mobili che assicureranno una velocità di trasmissione elevata e, allo stesso tempo, una migliore copertura. L’articolo della Finanziaria che stabilisce la gara del 2018 sta per approdare in Senato, ma i progetti di sperimentazione in alcune città italiane sono già stati avviati dagli operatori che si sono aggiudicati le gare indette dal governo a marzo scorso. Ecco i dettagli della futura asta e le prime manifestazioni di interesse da parte degli operatori di telecomunicazione.

LA GARA

Il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli (in foto), alla vigilia del Cdm ha anticipato che la base d’asta sarà di 2,5 miliardi di euro, un prezzo sotto al quale il governo non intende andare, altrimenti si dovrà ricorrere nel 2022 a una “manovrina finanziaria”. Secondo alcune indiscrezioni si punta in realtà a 3,2 miliardi, forse 4. Non necessariamente in un’unica soluzione, visto poi che, fa notare il Sole 24 Ore, alcune delle frequenze (la banda 700) saranno comunque disponibili solo a partire dal 2022. La Francia, ad esempio, vendendo all’asta solo le frequenze in banda 700 Mhz, ha realizzato 2,5 miliardi. L’istruzione delle procedure di gara spetterà all’Agcom, mentre l’incasso sarà suddiviso in rate multiple: 1.250 milioni per l’anno 2018, 50 milioni per il 2019, 300 milioni per il 2020, 150 milioni per il 2021 e infine 750 milioni, per l’anno 2022. “Con l’azione di questo governo e del precedente abbiamo portato l’Italia dal doppino in rame al 5G in tre anni”, ha rimarcato il sottosegretario.

L’INTERESSE DI VODAFONE

Le prime manifestazioni di interesse sono giunte da Vodafone. “Dobbiamo partecipare assolutamente all’asta per il 5G. Ci interessa e ci interessa vincere”, ha detto l’amministratore delegato di Vodafone Italia Aldo Bisio.

LE MIRE DI ILIAD

Interessata a partecipare all’asta per le frequenze 5G è anche la francese Iliad, che, secondo le intenzioni del ceo del gruppo, Maxime Lombardini, arriverà in Italia con i servizi di telefonia mobile “non prima della fine dell’anno”. Iliad andrebbe a contendersi la fascia dei 3,6-3,8 Mhz particolarmente indicata per il 5G con gli altri operatori come Telecom, Vodafone e Open Fiber.

LE SPERIMENTAZIONI

Nell’attesa che vengano definiti i dettagli dell’asta delle frequenze, proseguono il loro iter i primi progetti di sperimentazione. Nel suo Action Plan per il 5G la Commissione europea ha invitato gli Stati membri ad individuare entro il 2018 almeno una città dove avviare la sperimentazione del 5G. Il governo italiano ha voluto fare di più. Ed è da Prato, L’Aquila, Milano, Bari e Matera che partiranno le sperimentazioni del 5G volute dal ministero dello Sviluppo economico per l’aggiudicazione delle quali a marzo scorso è stato pubblicato un avviso pubblico. Open Fiber e Wind Tre si sono aggiudicati il lotto di Prato e L’Aquila e questa settimana hanno già presentato il progetto che porterà il 5G in queste due città. La sperimentazione partirà nel 2018 per arrivare a regime nel 2020, ma già dalla fine di quest’anno si comincerà ad installare la rete. Open Fiber, partecipata al 50% da Enel e da Cassa depositi e prestiti investirà con Wind Tre 30-40 milioni di euro nella sperimentazione di Prato e L’Aquila. Affidata a Vodafone invece la città di Milano, mentre Bari e Matera saranno una prerogativa di Tim, Fastweb e Huawei.

LE POTENZIALITÀ

Per il Mise il 5G non è semplicemente un’evoluzione del 4G, ma una piattaforma che apre nuove opportunità di sviluppo. “Si tratta di una tecnologia abilitante per servizi innovativi che cambieranno profondamente, ad esempio, il modo di vivere e di spostarsi dei cittadini o il modo stesso di produrre da parte delle imprese. È una tecnologia in forte discontinuità con il passato sia per quanto riguarda la velocità che il tempo di latenza; ha potenzialità enormi sul fronte dei servizi che potranno essere sviluppati e sarà volano di crescita per il nostro sistema produttivo”, spiega sul sito il ministero per lo Sviluppo economico.

Il ceo di Wind Tre, Jeffrey Hedberg, alla presentazione della sperimentazione di Prato e L’Aquila ha fatto qualche esempio sulle sue applicazioni: “Il 5G non è solo velocità, ma è una tecnologia che crea un ecosistema per innovare e portare sul mercato applicazioni e soluzioni in ambiti diversi: telemedicina, education, smart home, smart city e realtà aumentata”, ha spiegato Hedberg.

I RISCHI

Un’evoluzione da tenere sotto controllo per alcuni. “Con il 5g sarà possibile veicolare servizi più evoluti in modo più veloce, aumenterà il traffico in rete e di conseguenza aumenterà il numero di dati prodotti. In un certo senso si tratta di un invito alle scorrerie degli hacker, ragion per cui è auspicabile che gli operatori alzino ancor più le barriere, si dotino cioè di una strategia di difesa in grado di proteggere quelle vere e proprie “miniere” del nostro tempo che sono i dati (senza dimenticare peraltro che i server che li immagazzinano e li gestiscono sono per lo più proprietà di aziende private basate oltreoceano)”, hanno spiegato su Formiche.net Augusto Bisegna e Carlo D’Onofrio.

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