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Mps, ecco chi e come aiuterà Morelli a liberarsi delle sofferenze bancarie

In attesa dell’ormai imminente rientro in Borsa, che dovrebbe concretizzarsi entro la fine del mese, il Monte dei Paschi di Siena si libera della mole di sofferenze: 26,1 miliardi di euro che fanno dell’operazione la più grande cartolarizzazione mai vista sul mercato italiano.

L’OPERAZIONE

L’operazione si sarebbe dovuta chiudere la scorsa estate ma la sua complessità ha causato ritardi. A guidare la complessa operazione, spiega Marco Ferrando sul Sole 24 ore del 15 ottobre, “sarà Enrico Maria Fagioli, individuato da Quaestio e Cerved per la direzione di Sirio, la piattaforma degli Npl (non performing loan, crediti deteriorati) rilevata dalla banca e ora posseduta pariteticamente. Per Fagioli si tratta di un ritorno: il manager è stato responsabile dei crediti e asset problematici nell’era di Fabrizio Viola“. Non si tratta dell’unico dei ritorni: a curare la cartolarizzazione delle sofferenze di Mps, ossia la loro trasformazione in titoli da collocare tra diversi investitori, saranno diverse banche d’affari tra cui Mediobanca e Jp Morgan. Sono le stesse banche che avevano messo a punto il piano di salvataggio “di mercato” della banca senese di un anno fa, poi fallito (da lì l’ingresso del Tesoro al controllo con la ricapitalizzazione precauzionale).

I DETTAGLI

I 26,1 miliardi di crediti in sofferenza, come ricorda il Sole 24 ore, saranno suddivisi in più tranche. Il 50% resterà in capo alla piattaforma Sirio e sarà gestito da Cerved e Quaestio con la supervisione di Fagioli. Questio è la sgr presieduta da Alessandro Penati che ha gestito e gestisce i diversi fondi di Atlante (il primo è stato messo in liquidazione dopo il fallimentare investimento nella Popolare di Vicenza e in Veneto Banca). Un altro 30% delle sofferenze di Mps sarà assegnata a doBank presieduta da Giovanni Castellaneta mentre il restante 20% sarà distribuito tra più operatori. Il Sole 24 ore cita Fbs e Gruber e aggiunge che “sono stati presi i contatti con le agenzie di rating (Moody’s e Dbrs) a cui saranno sottoposti i titoli senior per l’assegnazione delle Gacs, le garanzie pubbliche”, che copriranno titoli per 3,8 miliardi. Da ricordare che i titoli senior sono quelli meno rischiosi.

IL PREZZO

Stando ai numeri diramati dalla banca senese guidata da Marco Morelli (nella foto) lo scorso agosto, al 30 giugno del 2017, la mole di crediti deteriorati lordi in pancia era pari a 45,5 miliardi (al lordo dei crediti oggetto di cessione). Inoltre, nel primo semestre del 2017 il gruppo di Rocca Salimbeni aveva contabilizzato “rettifiche nette di valore per deterioramento crediti, attività finanziarie e altre operazioni” per quasi 4,7 miliardi. In quanto al prezzo di cessione delle sofferenze, è stato fissato al 21% del valore nominale. Secondo Il Sole 24 ore, “come sperimentato da Unicredit con il progetto Fino, inizialmente si tratterà di un’autocartolarizzazione sotto il controllo della banca, mentre la cessione dei titoli – con l’uscita degli Npl dai libri dell’istituto – è prevista per la primavera 2018”. Intorno alla metà del prossimo anno, i 3,8 miliardi di titoli senior coperti da garanzia pubblica Gacs dovrebbero essere in mano a diversi investitori, mentre la Quaestio di Penati rimarrà con il miliardo di titoli mezzanini e i 700 milioni della tranche junior. Su quest’ultima, Mps avrà diritto di partecipare a un eventuale rendimento superiore al 12% annuo. Si tratterebbe di un rendimento molto elevato dati i tempi e i tassi di interesse, che in Europa per il momento restano ai minimi storici.

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