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Huawei, Maccaferri, Insiel e non solo. Chi farà parte del super polo tecnologico a Bolzano

Di Massimo Nardin

Inizia oggi, 2 ottobre, e durerà fino alla fine del 2018 l’insediamento nel NOI Techpark di 60 imprese private (multinazionali e startup). Il nuovo parco tecnologico di Bolzano Sud, che verrà ufficialmente inaugurato il prossimo 20 ottobre dal Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, è dedicato all’innovazione e nasce da un investimento pubblico di più di 100 milioni di euro (che raddoppieranno con il co-investimento privato).

Lavorando in sinergia con 6 centri di ricerca pubblici inseriti in reti internazionali e 20 laboratori di ricerca applicata, le imprese svilupperanno le 4 aree d’eccellenza altoatesina, quelle che – nelle parole del presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher – mettono “al centro il territorio, la natura e l’uomo”: tecnologie alimentari, verdi e alpine e automazione.

Tra le grandi aziende, il colosso cinese Huawei, già partner tecnologico della locale Alperia per la banda larga, creerà un innovation hub per lo sviluppo di infrastrutture Ict nel campo della safe e smart city e dell’internet of things; Maccaferri ideerà nuovi sistemi di contenimento di frane e valanghe; Leitner, leader mondiale negli impianti di risalita, elaborerà soluzioni per il trasporto urbano a fune; i Grandi Salumifici Italiani, gruppo di cui fa parte l’altoatesina Senfter, lavorerà su salumi innovativi, mentre la Insiel Mercato di Trieste accelererà la produzione di software per la sanità e la PA; KWB Italia si concentrerà sulla domotica e il riscaldamento a biomassa; droni, guida remota ed automi saranno invece il focus di MAV Tech, spin-off del Politecnico di Torino.

Tutti i progetti hanno passato il vaglio di una commissione. 5 i requisiti, volti – come spiega Ulrich Stofner, Direttore del Dipartimento provinciale Economia, innovazione ed Europa – a “rafforzare la location economica Alto Adige”, area plurilingue e ponte tra il Nord e il Sud dell’Europa: il grado di contenuto tecnologico e innovativo; la compatibilità con le strategie di sviluppo del NOI; il potenziale e la sostenibilità del business; l’autorevolezza del team imprenditoriale; le ricadute sul territorio. Il contratto con le aziende non è di “affitto” ma di “accoglimento”, dura 3+2 anni con un periodo di prova e verifiche annuali.

I laboratori a disposizione delle imprese sono gestiti – con la sovrintendenza di IDM Alto Adige – dagli istituti di ricerca Fraunhofer Italia (PMI), Eurac Research (sistemi fotovoltaici integrati, teleriscaldamento, pompe di calore, simulatore di condizioni climatiche estreme, conservazione delle mummie), Centro Laimburg, Eco-Research, CasaClima e l’Università di Bolzano (10 team di ricercatori: sicurezza in agricoltura ed edilizia, impianti pilota per nuovi prodotti alimentari).

Il tutto dentro un quartiere ecosostenibile, che valorizza il passato (il complesso industriale dell’Alumix del 1937), proietta al futuro (edificio simbolo è il Black Monolith, interamente rivestito con pannelli fotovoltaici) ed è aperto al pubblico (con ristoranti, un teatro e un centro eventi).

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