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Ecco come Mattis coccola l’industria Usa della Difesa

Il segretario alla Difesa USA James Mattis, intervenendo al meeting annuale dell’AUSA (Association of the U.S. Army) presso il Walter E. W. Convention Center di Washington DC, ha dichiarato di voler portare avanti un confronto più strutturato con l’industria nazionale della Difesa al fine di consolidare e implementare i legami tra il mondo delle Forze Armate e i player di settore.

Secondo Mattis un dialogo aperto con il Pentagono “sarebbe fondamentale per accelerare i processi di ricerca e sviluppo in nuovi sistemi d’arma e per rendere più efficaci gli investimenti pubblici”. Il segretario alla Difesa ha anche evidenziato i rischi che si correrebbero senza un confronto costante con il settore privato, affermando: “Non voglio che si crei un oceano tra noi e l’industria nazionale… perché questo comporterebbe gravi perdite e penalizzerebbe l’industria americana nella competizione internazionale”.

Nella dichiarazione di Mattis si può leggere un invito non troppo velato al presidente Trump a non accantonare alcuni programmi voluti dalla precedente amministrazione (Segretario Ash Carter) a supporto dell’industria nazionale degli armamenti, a partire dal DIUx (Defense Innovation Unit Experimental). Il DIUx era stato pensato per unire gli sforzi in materia di ricerca e sviluppo e meglio direzionare gli investimenti per Difesa e Sicurezza. Con lo stesso scopo, fu creata sotto Carter la figura del Chief Innovation Officer all’interno del Defence Department, così da dedicare maggiore attenzione alle strategie in materia di innovazione tecnologica.

Sin dai primi giorni dell’amministrazione Trump furono sollevate voci critiche nei confronti di questi programmi e della loro effettiva utilità. Con l’intervento dinanzi ad una platea così qualificata, il Segretario alla Difesa ha rimarcato la propria piena volontà di portare avanti gli sforzi di confronto e dialogo con l’industria nazionale. La dichiarazione assume, dunque, un forte significato politico e programmatico, anche perché segue una simile affermazione da parte dello stesso Mattis in occasione dell’Air Force Association Annual National Convention di qualche giorno fa. Anche in quell’intervento, il Segretario alla Difesa ha puntato la propria attenzione sulla necessità di “aprire le linee di comunicazione verso l’industria della difesa americana e dei Paesi alleati al fine di ottenere performance migliori nella difesa degli Sati Uniti”.

Entrambe le dichiarazioni potrebbero essere il preludio di nuove mosse organizzative in seno al Dipartimento della Difesa e anticipare l’ingresso al Pentagono di figuri provenienti dal settore privato.

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