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Ecco come Eni ha dato il via all’inchiesta sul gasolio rubato in Libia

Tutto è partito da una denuncia dell’Eni. A insospettire la compagnia, alcune anomalie nel gasolio venduto in diversi di distributori, in particolare nella provincia di Catania. Anomalie segnalate alla Procura di Catania nel 2016, che dopo un anno di indagine sono sfociate, mercoledì, in un’operazione che ha portato all’arresto di sei persone, coinvolte in un traffico milionario di gasolio rubato in Libia e immesso illegalmente sul mercato europeo.

COME FUNZIONAVA IL TRAFFICO

Tutto comincia quando l’Eni si accorge che il carburante, venduto in alcuni impianti in provincia di Catania, risulta di qualità inferiore allo standard prodotto. Questo perché si tratta di gasolio destinato in origine alle navi e quindi provvisto di una maggiore quantità di zolfo, poi “ripulito” per adattarsi alle auto. Su segnalazione dell’azienda, la Procura ha quindi avviato l’indagine che è riuscita a ricostruire il traffico illecito, gestito da soggetti italiani, maltesi e libici. Il gasolio veniva rubato dalla National Oil Corporation, la compagnia petrolifera nazionale libica. Veniva prelevato dalla raffineria di Zawyia, vicino a Tripoli, da uomini legati alle milizie di Fahmi Mousa Saleem Ben Khalifa, un libico che controllava la zona dei porti ad ovest della capitale libica e che finito in carcere. Il gasolio veniva imbarcato su pescherecci convertiti in nave cisterna per dirigersi alla volta di Malta. Qui veniva trasferito su altre navi e poi trasportato nei depositi della MaxCom Bunker, società con sede a Roma il cui amministratore delegato, Marco Porta, è stato arrestato. Il gasolio destinato alle navi veniva poi ripulito dallo zolfo in eccesso e poi immesso sul mercato, evadendo l’Iva. Il gasolio, pur essendo utilizzabile per le auto, non era comunque di qualità adeguata agli standard dell’Eni, che in questa vicenda, ha illustrato Zuccaro, “è parte lesa e ignara del traffico illecito”. Il procuratore inoltre ha negato che la compagnia fosse a conoscenza dell’operato dei suoi distributori.
Nell’inchiesta, ha spiegato il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro (nella foto), sono indagate complessivamente 50 persone, fra cui i titolari dei distributori del catanese. Fra gli arrestati, anche il catanese Nicola Orazio Romeo, secondo alcuni collaboratori di giustizia vicino alla famiglia mafiosa degli Ercolano.Sono oltre 30 i viaggi illeciti che gli inquirenti hanno documentato in un anno circa.

LE STATISTICHE

Il caso evidenzia gli illeciti in un settore, quello petrolifero, dove è sensibile l’incidenza del traffico illegale. Il Sole 24 ore negli scorsi giorni ha fornito alcuni numeri. Il mercato legale del carburante di gasolio e benzina in Italia vale 28 miliardi di litri l’anno, per incassi di circa 38 miliardi di euro. Di questi, la parte preponderante (25,4 miliardi) è costituita da accise e Iva. Dai dati forniti dall’Unione Petrolifera, fra il 5 e il 10% del carburante, nel 2016, è stato commercializzato tramite reti illegali, generando un mancato incasso per lo Stato di più di 2 miliardi di euro.
Non c’è solo il traffico dalla Libia, le modalità di frode sono variegate: alcune bande, per esempio, prelevano il carburante “trapanando” gli oleodotti. Il volume coinvolto nel commercio illegale è ingente: fra il 2010 e il 2014 la Finanza ha scoperto ogni anno frodi fra le 50 e le 70 mila tonnellate, con punte anomale di 190mila tonnellate di “prodotti energetici consumati in frode” nel 2014.

COME I TRUFFATORI EVADONO L’IVA

Per immettere il gasolio sul mercato, si utilizza la “frode delle cartiere”. Una volta giunto il carburante nei depositi, esso viene comprato e vendute svariate volte, fittiziamente, da società “cartiere” che non pagano le tasse e spariscono prima della fatturazione. Nel frattempo il carburante viene immesso nella rete dei rivenditori, molto spesso in benzinai privi di marchio che offrono prezzi competitivi ma un prodotto di qualità decisamente inferiore, oltre che di provenienza illecita. Con i conseguenti mancati introiti da parte dello Stato.

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