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Leonardo-Finmeccanica, ecco i timori del Movimento 5 Stelle su Stx, Fincantieri e Naval

5 Stelle

Italia “ultimo anello” di una Europa tutt’altro che unita, ma in cui “ci si fagocita a vicenda”. Il tema è quello degli accordi tra Italia e Francia sul controllo dei cantieri navali francesi di Stx, le parole sono del Movimento 5 Stelle e si possono leggere su un post pubblicato oggi sul blog di Beppe Grillo. Cosa teme il Movimento 5 Stelle guidato da Luigi Di Maio? Che l’interesse nazionale italiano sia stato messo da parte a favore di quello francese e che “altri nostri appetitosi gioiellini, tra i pochi che ci rimangono, quali Leonardo e Finmeccanica che installano sulle navi di Fincantieri delicati impianti militari” finiscano fagocitati dal gruppo navale francese incluso nell’accordo.

Non è la prima volta che il Movimento critica le scelte del governo riguardo temi sensibili per l’interesse nazionale, infatti aveva criticato l’ingresso della francese Vivendi in Telecom, considerata strategica per l’infrastruttura di rete fissa.

L’ACCORDO FIRMATO A LIONE

Secondo l’accordo firmato da Gentiloni e Macron a Lione sui cantieri di Saint-Nazaire, all’italiana Fincantieri spetterà il 50% di Stx, dunque una quota paritetica a quella targata Francia (Stato 34,34%, Naval Group al 10%, i dipendenti al 2% e un gruppo di aziende locali al 3,66%). Tuttavia il gruppo guidato da Giuseppe Bono potrà usufruire di un 1% di capitale prestato dalla Francia che consentirà a Fincantieri di detenere il controllo per i prossimi 12 anni. Ma a precise condizioni. Un esempio su tutti: Parigi potrà revocare il prestito in caso di inadempimento di Fincantieri rispetto agli impegni industriali presi e, in quel caso, il gruppo italiano potrà rivendere il 50% alla Francia (qui maggiori dettagli nell’articolo di Formiche.net).

L’INCOGNITA LEONARDO E FINMECCANICA

Secondo il Movimento 5 Stelle l’accordo raggiunto è “l’ennesima concessione ai francesi”, ma non solo. Il post pubblicato questa mattina sottolinea sul blog di Grillo i “gravi rischi che si corrono da un punto di vista della difesa: l’accordo prevede anche il “coinvolgimento di altri nostri appetitosi gioiellini, tra i pochi che ci rimangono, quali Leonardo e Finmeccanica che installano sulle navi di Fincantieri delicati impianti militari”. Il problema, si legge nel post, sarebbe la presenza di Naval Group nell’accordo: “Vista la presenza, nell’accordo Fincantieri/STX, del francese Naval Group si rischia che anche le nostre industrie più strategiche finiscano fagocitate. Una vera debacle, insomma, che i media coprono strombazzando sciocche strette di mano con l’imperatore d’oltralpe”.

L’INTERESSE NAZIONALE

Questo accordo, si legge ancora nel post del Movimento, mostra che “quando si tratta di interesse nazionale altrui l’Italia è sempre molto sensibile e comprensiva (mentre l’interesse nazionale italiano è considerato un concetto obsoleto e retrivo)”, ed è per questo che alla fine, dopo lunghe trattative, si trova l’accordo, malgrado le parole dello “stesso Padoan che lo scorso agosto aveva dichiarato ‘Mai ripartizione 50-50’, eccolo firmare… la ripartizione 50-50, con l’aggiunta di un 1% concessoci in prestito dalla Francia solo per non far sfigurare il nostro governo sui giornali”. “Tutto ruota ancora intorno all’interesse nazionale – si legge in conclusione del post -, quello che l’Italia nasconde sotto il tappeto come fosse una vergogna ma è sempre pronta ad omaggiare quando si tratta di potenti. Altro che Europa unita, insomma: questa è una catena alimentare in cui ci si fagocita a vicenda. E dispiace constatare che, per colpa di un governo imbelle, l’Italia si ritrovi ancora ultimo anello”.

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