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Come si muove sotto traccia Merkel con May sulla Brexit

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Fatti da parte Junker, non possiamo mica perdere tempo. E’ quanto la Merkel ha pensato, e in qualche modo sta facendo, senza dirlo. Almeno ufficialmente. Nel mirino ci sono gli accordi commerciali. I colloqui tra la Ue e la Gran Bretanga sembrano, ormai, una strana versione del tiro alla fune dove si finisce sempre per ricominciare d’accapo senza segnare mai un punto per nessuna delle due squadre. Ed è inutile soffermarsi su chi sia l’inetto.

C’è, però, chi del detto “il tempo è denaro” ne ha fatto un programma politico. E’ per questo che il cancelliere più famoso d’Europa sta cercando un accordo di libero scambio con il Regno Unito da attuare non appena la Brexit diventi realtà.

Berlino sa che non può permettersi il lusso di perdere un partner commerciale del calibro della Gran Bretagna, sa che quando Juncker dice che ad uscire dall’Unione ci rimetteranno solo gli inglesi e che ormai l’inglese come lingua non conta più nel panorama mondiale, ha a che fare solo una manifestazione sterile e puerile d’isteria. E quindi non intende assecondarlo. La Merkel vorrebbe comunque che il Regno Unito paghi il conto fino all’ultimo centesimo. Ma, allo stesso tempo, non ha intenzione di snobbarli. Sa che ha bisogno di loro.

Il ministero degli Esteri ha affermato, infatti, che alla Germania basterebbe anche “solo” un accordo capace di coprire la cooperazione in materia di difesa, sicurezza, trasporti, lotta contro la criminalità, agricoltura e pesca e questioni digitali. Ma sono gli accordi commerciali in cima alla lista, in realtà. Si tratta di informazioni riservate, diventate di dominio pubblico, quando un documento segreto di quattro pagine è saltato fuori: un ‘leak’ in cui viene spiegata la posizione del governo tedesco per quel che riguarda i colloqui e, soprattutto, la fase successiva.

Datato 11 ottobre, il documento preparato dal ministro degli Esteri della cancelliera e pubblicato da Bloomberg denuncia il contrasto di atteggiamento di una Germania che in cuor suo non intende offrire il muso duro agli inglesi, ma pubblicamente gioca il classico ruolo tedesco. Il governo tedesco non ha voluto commentare – sarebbe stato paradossale – ma, se gli accordi di quello che è stato battezzato come ‘free trade’ dovessero finire in porto, Germania e Gran Bretagna godranno di ancor più vantaggi competitivi.

Le indiscrezioni sono arrivate alla vigilia dell’ennesimo viaggio di Theresa May per Bruxelles, e la cosa deve avere in qualche modo incoraggiato anche gli altri governi che hanno intenzione di ottenere un rapporto di libero scambio con il Regno Unito. E pare che i documenti che i vari paesi produrranno per stringere legami commerciali con gli inglesi, saranno portati a Bruxelles in occasione dei colloqui a porte chiuse nei prossimi mesi.

“Ho sempre pensato che la Germania cercasse accordi commerciali con noi perché è nei loro interessi. Ma vogliono anche tanto denaro da noi, dobbiamo essere cauti”, ha dichiarato il tory John Redwood esprimendo un po’ il comune sentire dei conservatori.

Durante le discussioni al summit del Consiglio europeo di Bruxelles di giovedì sera, la May ha invitato i leader dell’UE a farsi avanti nel negoziare con la Gran Bretagna. Pare, inoltre, che i ministri britannici siano dell’idea che siano stati fatti i “progressi sufficienti” per passare a discutere di rapporti commerciali. E sono sempre più ottimisti sul fatto che i cosiddetti ‘accordi commerciali‘ inizieranno entro la fine dell’anno: qualora ciò non dovesse verificarsi, ci si preparerà, ufficialmente, al “no-deal“.

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