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Poste Italiane, ecco come Sda sculaccia i Cobas scioperaioli

poste italiane

Torna a inasprirsi lo scontro tra Sda Express Courier, la società di Poste Italiane, e i lavoratori dello stabilimento di Carpiano, nel Milanese, in sciopero dall’inizio di settembre. Soltanto qualche giorno fa era sembrato che le parti fossero vicine a un accordo, sulla scia di quanto avvenuto prima all’hub di Roma e poi di Bologna, ora nuovamente operativi. Invece, nella giornata di ieri, 11 ottobre, è bastato un comunicato del gruppo Poste Italiane guidato dall’amministratore delegato, Matteo Del Fante (nella foto) per chiudere ogni possibilità di dialogo con Si Cobas e Sol Cobas.

L’ULTIMATUM DI POSTE ITALIANE E L’APPELLO ALLE ISTITUZIONI

Nella nota, infatti, si legge: “Sda ha l’assoluta necessità che le Istituzioni locali consentano alle maestranze di tornare nel proprio luogo di lavoro. In caso contrario l’azienda valuterà, nel breve, se tenere aperto il sito di Milano oppure compiere scelte diverse”. Un aut-aut che non è piaciuto né a Si Cobas né a Sol Cobas, le uniche due sigle sindacali che stanno ancora portando avanti la serrata divergendo però sulle soluzioni per addivenire a un possibile accordo con la dirigenza.

IL FRONTE POTREBBE RINSALDARSI

Ricorrendo allo sciopero selvaggio, i due rami del gruppo Cobas non solo hanno originato una frattura con gli altri sindacati, già schierati da tempo a favore dell’intervento del Viminale per salvaguardare l’occupazione, ma hanno dato vita anche a una vera e propria faida fratricida. Sol Cobas via Facebook, qualche giorno fa, commentava così la possibile intesa tra Sda e Si Cobas: “Si Cobas, cioè Aldo Milani, ha sottoscritto un accordo in prefettura a Milano con il quale accetterebbe la riapertura del magazzino di Carpiano in cambio di licenziamenti e cassa integrazione a go-gò. E questa sarebbe la vittoria a cui voleva arrivare il Si Cobas con i blocchi dopo l’accordo sottoscritto dal Sol Cobas che, con il cambio d’appalto, non prevedeva nessun licenziamento ma, addirittura, 43 lavoratori a tempo determinato vedevano riconfermato il posto di lavoro? Ma mi faccia piacere, se ne vada! La lotta continua fino alla vittoria!”

“TUTTE LE STRADE SONO STATE PERCORSE”

“Tutte le possibili strade negoziali sono state percorse”. Si sottolinea più volte nel comunicato di Poste Italiane che non lascia ulteriori margini per la trattativa: “Sono stati esposti presso il Senato e in maniera reiterata presso tutte le Autorità competenti a livello territoriale i fatti e le ragioni delle parti”. I vertici di Sda-Poste, insomma, ha atteso fin troppo, anche perché, viene ricordato: “all’interno dei capannoni vi è merce deperibile che sta generando problemi igienico sanitari già accertati”.

“SITUAZIONE DISASTROSA, AZIENDA E CLIENTI OSTAGGI DI POCHI”

“Il sito Sda di Carpiano – viene ribadito dl gruppo Poste – come ormai noto è bloccato da poche decine di manifestanti da oltre un mese senza possibilità di accesso e di recupero di circa 70.000 pacchi”. Poste Italiane parla apertamente di “una situazione disastrosa che ha messo in ginocchio l’azienda e compromesso le relazioni con gli attuali clienti che sono ostaggio, come Sda, della situazione venuta a crearsi”.

“SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI E RAMMARICO PER I CLIENTI”

“La stragrande maggioranza dei lavoratori – continua il comunicato di Poste Italiane e Sda – vuole difendere la propria dignità e il proprio posto di lavoro e tornare a compiere il servizio normalmente; verso i cittadini, che attendono da settimane i loro acquisti, l’azienda esprime rammarico per una circostanza davvero paradossale”.

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