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Vi anticipo i prossimi passi di Mbda. Parla Di Bartolomeo

All’Airshow di Dubai, che si è concluso ieri, era presente anche la società missilistica europea MBDA, di cui l’Italia, attraverso Leonardo, detiene il 25%, mentre il restante 75 è in mano ad Airbus Group e BAE Systems. Nella regione MBDA ha tra le priorità la firma del contratto per l’armamento del caccia Eurofighter, acquisito in 28 esemplari dal Kuwait nel 2016. L’ottavo cliente del Typhoon, che vuole i suoi caccia dotati anche di capacità antinave e che sarà anche cliente di lancio del radar E-Scan, potrebbe avviare i colloqui per il weapon package dell’EFA a breve, come ci conferma all’Airshow Pasquale Di Bartolomeo, managing director di MBDA Italia ed executive group director strategy. “Con il Kuwait speriamo di iniziare le trattative l’anno prossimo”. La soluzione antinave per fast jet di MBDA è rappresentata dal missile multipiattaforma Marte ER (Extended Range), per il quale è già stato avviato lo studio di fattibilità, in vista della sua integrazione sull’Eurofighter. “Il Marte ER – spiega ad Airpress, Di Bartolomeo – sta riscuotendo molto interesse per la sua capacità di essere integrato su varie piattaforme e di garantire capacità finora assenti nell’Eurofighter nel segmento specifico. Per il programma, scelto dalla Marina militare del Qatar nel 2016 per le sue batterie costiere, unitamente all’Exocet MM40 Block 3, sono in corso adattamenti”. La scelta del Kuwait potrebbe essere seguita anche da altri Paesi che hanno optato per l’Eurofighter.

L’integrazione del sistema d’arma sull’EFA garantirebbe al velivolo una capacità antinave come oggi ha il caccia Rafale della Dassault, in grado di integrare l’ Exocet. “Naturalmente la nostra speranza è che tutte le nazioni con l’Eurofighter in flotta decidano di integrare questo tipo di capacità, oggi appannaggio della forza aerea francese e di quella americana, che ha posto l’antinave come requisito di missione anche per l’F-35”. Per il JSF l’opzione Marte ER è decisamente spinta e prematura, ma il numero uno di MBDA Italia non ha escluso in futuro un coinvolgimento della società missilistica europea per studiare – una volta acquisito il contratto Eurofighter – se e come il missile possa essere alloggiato nella bay dell’F-35 della Lockheed Martin, diventando così un’opzione antinave per i Paesi europei che lo hanno in linea, Italia compresa. Quest’ultima ha intanto comunicato al JPO (Joint Program Office) dell’F-35 la volontà di integrare, al pari del Regno Unito, sui suoi caccia di blocco 4 il missile MBDA aria-aria di lungo raggio Meteor.

Per il Marte ER associato all’Eurofighter, le ambizioni della società vanno ben oltre l’area del Golfo: “In Europa – spiega ancora Di Bartolomeo – la Germania potrebbe perdere progressivamente la capacità antinave integrata sul Tornado. Berlino potrebbe pertanto decidere di trasferirle sull’Eurofighter, come anche la Spagna. Inoltre, ci sono gare aperte in Nord Europa, quindi ulteriori possibilità”. Il Marte ER non rappresenta l’unica priorità di MBDA per il 2018, la seconda è rappresentata dal missile Teseo. “Il programma è una necessità operativa per le unità navali della Marina militare italiana, che oggi dispongono dei lanciatori. Noi siamo in grado di mantenere i tempi, ma per farlo dobbiamo avviare rapidamente il programma per valorizzare le sinergie tra lo sviluppo del Marte ER e quello del Teseo.” Il missile Teseo MK.2A è la versione aggiornata del missile superficie-superficie Otomat, impiegato dalle unità d’altura della Marina militare. Riguardo invece il programma CAMM ER (Common Anti-air Modular Missile Extended Range), Di Bartolomeo ha spiegato che sono stati eseguiti tutti i passaggi istituzionali e che sono stati allocati i fondi. “Siamo in attesa delle battute finali propedeutiche alla formalizzazione del contratto. Auspico che sia operativo prima di Natale”.

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