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Cassa Rimini, Cari Cesena e San Miniato, che cosa succederà con Crédit Agricole

Di Claudia Cervini (MF-DowJones)

Il gruppo Credit Agricole Italia è ancora in attesa di ricevere la risposta della Banca Centrale Europea in merito all’acquisizione delle casse di risparmio di Rimini, Cesena e San Miniato, ma, se tutto andrà come previsto, il closing dovrebbe avvenire nella settimana prima di Natale.

Secondo quanto riferito da alcune fonti all’agenzia MF-DowJones, resta tuttavia ancora un nodo da sciogliere. A livello finanziario e politico sono in corso riflessioni sull’opportunità di varare una norma relativa alla successione diretta del credito fiscale. Tale provvedimento sarebbe utile a tutte le società in procinto di compiere acquisizioni e, nel caso specifico, servirebbe affinché – con l’acquisizione delle tre casse di risparmio del Centro Italia – il gruppo bancario possa beneficiare in tempi più ridotti del credito fiscale derivante dalle imposte differite (Dta) pagate dalle tre realtà prima della loro acquisizione da parte del gruppo guidato dal chief executive officer Giampiero Maioli (in foto).

Senza questa norma i tempi di recupero per Credit Agricole Italia sarebbero infatti decisamente più lunghi. Nel caso in cui il governo non procedesse con questo intervento normativo l’aumento di capitale definito nell’ambito dell’operazione di salvataggio delle tre casse potrebbe essere rivisto al rialzo oppure l’intera operazione potrebbe subire una modifica dell’impianto. Al momento non è possibile stimare il capitale necessario in caso di mancata approvazione della normativa, ma è certo che senza questa norma tale tassello dell’operazione risulterebbe di più difficile collocazione.

Credit Agricole Italia al momento non ha ancora assunto decisioni in merito al futuro delle tre casse di risparmio, che tuttavia nell’immediato non dovrebbero essere fuse nel gruppo. Quando si procede con una fusione per ottenere la successione diretta del credito fiscale occorre procedere tramite un interpello, che abitualmente, viene accettato. Il gruppo guidato in Italia da Maioli però non ha assunto ancora una decisione in merito anche se parrebbe che, a tendere, i marchi Cesena e Rimini siano destinati a rimanere stand alone, mentre San Miniato potrebbe in futuro essere assorbita.
Intanto il gruppo bancario ha organizzato un fitto calendario di incontri per presentare il top management ai colleghi bancari delle tre realtà in fase di acquisizione. Lunedì c’è stato un primo incontro conoscitivo a Rimini e Cesena, mentre il 17 novembre è previsto un appuntamento simile alla presenza di 150 colleghi di San Miniato.

Il contratto per l’acquisto del 95,3% del capitale di Cassa di Risparmio di Cesena, di Cassa di Risparmio di Rimini e di Cassa di Risparmio di San Miniato è stato sottoscritto dal gruppo bancario e dallo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi lo scorso settembre a fronte di un prezzo di acquisto pari a 130 milioni di euro.

L’integrazione delle banche consente di rafforzare la base clienti di oltre il 20%, superando la quota di 2 milioni di clienti. L’operazione permette anche al Credit Agricole Italia di aumentare la propria quota di mercato a livello nazionale dell’1% e di rafforzare il proprio ruolo di player di riferimento nel settore creditizio in Emilia-Romagna.

(Articolo pubblicato su Mf/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)

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