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Ecco qual è la vera politica estera del Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio

LUIGI DI MAIO

Nato, Unione Europea, rapporti con la Russia. La visita negli Stati Uniti del candidato premier Luigi Di Maio ha toccato molti temi, e se ne possono rintracciare i contorni tra le righe del programma votato dalla base del Movimento sulla piattaforma Rousseau negli scorsi mesi. La linea di Di Maio ricalca quanto scritto nel programma del Movimento? Ecco temi e punti programmatici.

RIFORMA DELLA NATO

“Ieri è cominciata la mia prima giornata di incontri qui a Washington in veste di candidato premier del Movimento 5 Stelle […] Ho spiegato che non mettiamo in discussione la nostra permanenza nella Nato, ma vogliamo che la nostra voce venga ascoltata perché le cose che non ci vanno bene sono molte e si possono cambiare”. Nel programma esteri del Movimento 5 Stelle si legge che il Movimento “sosterrà un percorso di adeguamento dell’Alleanza Atlantica (NATO) al nuovo contesto multilaterale, sostenendo un inquadramento delle sue attività in un’ottica esclusivamente difensiva”. “L’intervento dei nostri soldati in Afghanistan – ha spiegato Di Maio – è insostenibile per la spesa pubblica italiana. Se andassimo al governo, ritireremmo le truppe”.

RAPPORTI CON LA RUSSIA

Confronto e dialogo, è questa la linea del Movimento 5 Stelle nei rapporti con gli altri paesi, anche con la Russia. “Il Movimento 5 Stelle non è isolazionista nè filorusso – ha spiegato Di Maio -, come una parte della stampa italiana in questi anni ha voluto dipingerci: al contrario ci interessa avere più relazioni internazionali e interlocutori possibili, come è sempre stato per il nostro Paese, in un’ottica in cui gli Usa sono e resteranno uno dei nostri principali alleati e la Russia un nostro interlocutore storico”. Per questa ragione, e per le ripercussioni economiche sull’Italia, il Movimento 5 Stelle “lavorerà per il ritiro immediato delle sanzioni imposte alla Russia”, si legge sul programma esteri.

EUROPA E EURO

Di Maio, quindi, non mette in discussione la permanenza nell’Alleanza Atlantica, ma neanche quella nell’Unione Europea. “Non ci interessa nemmeno uscire dall’Europa – ha detto Di Maio a Washington – ma riteniamo sacrosanto mettere in discussione i trattati economici che fino ad oggi ci hanno impedito di fare investimenti a deficit, perché questa è l’unica strada per sviluppare il nostro progetto di innovazione tecnologica e tornare a crescere”. La posizione dei 5 Stelle sull’Europa e l’euro si è smussata molto nel corso del tempo. Dall’uscita dall’euro all’introduzione di una moneta fiscale (qui l’approfondimento di Formiche.net), fino alla “profonda riforma anche dell’Unione Europea” e dei suoi trattati, come si può leggere nella versione del programma esteri datata 13 aprile 2017.

IMMIGRAZIONE E DIFESA

Chiedendo l’impegno di tutta la comunità internazionale per risolvere la questione libica, Di Maio ha sottolineato anche come “nell’Ue ci sono sempre più Paesi che si chiudono e non accettano di ospitare i migranti, pur continuando ad usufruire dei vantaggi derivanti dallo stare all’interno dell’Unione, che non è affatto solidale con noi. Vengano tutti a darci una mano”, ha chiosato da Washington. Una revisione, insomma, del Regolamento di Dublino III, che prevede la presa a carico dei migranti nel primo paese di arrivo, tra cui l’Italia assieme a Grecia e Spagna. La riforma del trattato di Dublino, prevista appunto dal programma esteri, è stata approvata negli scorsi giorni dal Parlamento europeo, senza però contare i voti del Movimento.

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