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Ecco chi è e cosa ha fatto Dario Violi, il candidato del M5S alle regionali in Lombardia

Dario Violi

Lui si chiama Dario Violi ed è il candidato presidente della Regione Lombardia per il Movimento 5 Stelle. Violi ha trionfato alle Regionarie, le consultazioni online fra gli iscritti al blog svoltesi sulla piattaforma Rousseau giovedì scorso. È stato “incoronato” sabato ai Magazzini Generali di Milano dal candidato premier Luigi Di Maio in occasione dell’open day di Rousseau. Alle consultazioni hanno votato 4286 iscritti e Violi ha ottenuto 793 preferenze, staccando di un’incollatura il favorito Massimo De Rosa, che si è fermato a 786.

IL “DI BATTISTA” LOMBARDO

Dario Violi, 32 anni, sposato con due figli, è consigliere regionale in Lombardia dal 2013 ed è esperto in cooperazione internazionale. Ha un profilo che per certi versi ricorda quello di Alessandro Di Battista: nel suo curriculum spiccano varie esperienze di volontariato e viaggi in Sudamerica, anche se piuttosto diverse da quelli del “globetrotter” Dibba.

Nato a Costa Volpino, in provincia di Bergamo e sulle sponde del Lago d’Iseo, è cresciuto nel mondo del volontariato cattolico. La sua “carriera” inizia all’oratorio di Costa Volpino, alla Comunità Don Milani di Sorisole e alla Caritas di Darfo, vicino a Brescia, con cui collabora nell’ambito di alcuni progetti.

L’ESPERIENZA IN SUDAMERICA

A 19 anni si sposta a Pavia dove si iscrive a Scienze politiche. Dopo la laurea, parte per Buenos Aires e approfondisce i temi della cooperazione internazionale, in cui era già specializzato. “È a Buenos Aires che posso dire di essermi occupato per la prima volta attivamente di politica – racconta nel suo curriculum –, lavorando con ministeri ed enti locali in un progetto di volontariato per la creazione di un servizio per l’impiego in uno dei quartieri più poveri della città”.

Rientra in Italia nel 2009 e si sposta a Bergamo con la compagna Laura, e qui lavora nel settore della formazione professionale e incentivi alle imprese. “Questo ruolo mi ha permesso di comprendere il disagio che le piccole e medie imprese vivono quotidianamente a causa della cattiva gestione della nostra Regione” scrive. A giugno 2011 entra nel Movimento 5 Stelle di Bergamo. “Il mio avvicinamento è stato inevitabile, visto il totale disinteresse verso le promesse fatte ai cittadini da parte della politica dei partiti”.

I REDDITI

Nel 2013, quando è entrato in Regione, ha dichiarato un reddito imponibile di 21.906 euro, che nel 2016 sono saliti a 75.924 euro. Così come i colleghi, ha restituito parte dello stipendio, trattenendo per sé soltanto 5000 euro lordi al mese (qui i dati in dettaglio, aggiornati a dicembre 2016). Violi su facebook ha pubblicato un post in cui quantifica in 149.210 euro il totale della somma da lui restituita.

L’ATTIVITÀ IN REGIONE

In Consiglio regionale è stato eletto membro di due commissioni permanenti: sanità e politiche sociali e attività produttive e occupazione. È anche membro della commissione speciale riordino delle autonomie.

Fra le sue proposte di legge (otto quelle di cui è primo firmatario), ne figura una che prevedeva di rendere facoltativi i vaccini in età evolutiva (era il 2014, e il decreto Lorenzin non era ancora vigente). “Ho fatto risparmiare risorse pubbliche e reso i cittadini più consapevoli” commentava sulla sua pagina Facebook.

È stata poi una sua proposta, la numero 226, a chiedere l’introduzione del voto elettronico per il referendum sull’autonomia della Regione. Il voto elettronico è stato adottato ma poi, come si è visto, il sistema non ha funzionato come avrebbe dovuto, provocato ritardi, polemiche e imbarazzi al governatore Roberto Maroni.

Si è quindi occupato di salvaguardia dell’occupazione e assistenza sanitaria. Agli atti anche una sua polemica, nel 2016, contro l’immobilismo del Consiglio regionale che si era preso 20 giorni di pausa “In che mondo vive Maroni? – commentava Violi – Le aziende e i piccoli imprenditori lombardi sono in difficoltà, la sanità pubblica è allo sfascio e in quella privata regnano scandali che bruciano soldi pubblici, Bre.Be.Mi e Pedemontana sono un fallimento economico colossale, l’emergenza abitativa non cessa La verità è che i rappresentanti nelle istituzioni di questa Regione dovrebbero lavorare più del doppio! Ci sono tanti provvedimenti M5S fermi da mesi nelle commissioni. Avremmo potuto lavorare su quelli. Ma finché le buone proposte arriveranno da avversari politici è meglio starsene con le mani in mano!”.

IL PROGRAMMA

Violi punterà al Pirellone cavalcando il programma pubblicato sulla piattaforma Rousseau “scritto con la partecipazione di cittadini e attivisti”. Fra i punti cardine la lotta alla corruzione, la sanità, l’ambiente e il lavoro. I grillini lombardi, ha spiegato uno dei competitor di Violi alle Regionarie, De Rosa, vogliono “meno tasse alle imprese, stop alle delocalizzazioni, incentivi al trasporto pubblico e fine dell’incenerimento dei rifiuti”. Piuttosto che investire sulle grandi infrastrutture, il M5S intende tutelare il territorio e riqualificare le città.

Grande spazio dedicato alla sanità, che il Movimento 5 stelle vorrebbe pubblica, proponendo incentivi, abolizione del superticket, taglio delle liste di attesa,

Come era prevedibile, i grillini riservano un occhio di riguardo al tema costi della politica. Secondo gli annunci degli attivisti, la prima legge che verrà adottata sarà il taglio del 50% degli stipendi dei Consiglieri regionali, e nel programma figura anche l’abolizione dei vitalizi.

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