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La sorpresa Henry John Woodcock per Annalisa Chirico

Sorpresa! Alla prima del libro ipergarantista dal titolo “Fino a prova contraria. Tra gogna e impunità, l’Italia della giustizia sommaria” (editore Marsilio) scritto dalla giornalista Annalisa Chirico, c’era anche lui: il pubblico ministero delle inchieste più mediatiche e discusse, da Vallettopoli alla P4, fino a Consip.

Stiamo parlando dell’attuale sostituto procuratore di Napoli, Henry John Woodcock, che questa mattina alle 11 ha fatto capolino, puntuale, al Palazzo di Giustizia del capoluogo campano per assistere alla presentazione del libro della Chirico. Con la quale – è noto – fino ad oggi i rapporti non erano stati certo idilliaci, per usare un eufemismo. Simboli di due mondi opposti e di due modi antitetici di guardare alla giustizia, negli ultimi anni peraltro, protagonisti in tribunale l’uno contro l’altra, per via di una richiesta di risarcimento danni – rigettata però dai giudici civili – che il magistrato aveva avanzato nei confronti della giornalista (qui la notizia riportata dal sito della Fnsi, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana).

Date le premesse, tutto ci si sarebbe potuto attendere, dunque, tranne che Woodcock partecipasse alla presentazione di “Fino a prova contraria“, che è poi anche il nome dato da Chirico all’associazione da lei stessa fondata ormai quasi un paio di anni fa. E, invece, il pubblico ministero di origini inglese ha sorpreso un po’ tutti, in primis la giornalista. Un gesto distensivo, il suo, confermato dalla foto che si è fatto scattare a margine dell’evento accanto a Chirico. “Non so se abbia gradito, ma gli ho fatto la dedica al libro“, ha scherzato su Twitter la scrittrice.

Certo, l’occasione era di quelle importanti per chi si occupa di giustizia come Woodcock: al tavolo dei relatori, oltre all’autrice, sedevano infatti, tra gli altri, il procuratore capo di Napoli Giovanni Melillo, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e il consigliere del Csm Claudio Galoppi. I quali, seppur sotto punti di vista diversi, hanno tutti messo in evidenza le principali inefficienze del sistema giudiziario italiano e, soprattutto, il corto circuito che viene a crearsi quando la giustizia incrocia i media. “Non ho mai fatto conferenze stampa. E ai pubblici ministeri ho detto di mettere un freno all’autorappresentazione celebrativa del nostro lavoro“, ha commentato ad esempio Melillo. Mentre Galoppi non ha lesinato critiche ai cronisti e, in particolare, a un certo modo di intendere e seguire la cronaca giudiziaria: “Il giornalismo da trascrizione è un problema serio: in questo modo perde la sua funzione di coscienza critica“. Si è, invece, concentrato sulle conseguenze di certe campagna-stampa De Luca: “Ormai sui giornali si può distruggere la vita delle persone, senza che nessuno risponda di nulla“.

L’appuntamento napoletano è stato però solo il primo per “Fino a prova contaria“. “Per tutta la campagna elettorale andremo in giro per l’Italia a presentare il libro: promuoveremo mille incontri per discutere di questi temi“, ha commentato con Formiche.net Chirico. Per la quale è necessario che la politica metta al centro della sua agenda l’argomento, anche in vista delle prossime elezioni: “Deve essere questo il tema principale della campagna elettorale ormai alle porte. Piuttosto che parlare di fake news, noi vogliamo discutere di giustizia, per renderla più giusta ed efficiente“.

La scelta di far partire il book tour dal capoluogo campano, comunque, non è stata affatto casuale, come ci ha tenuto a precisare la stessa Chirico: “La procura di Napoli è quella che accusò Enzo Tortora, un innocente. Il carcere di Poggioreale è un inferno in terra: ci sono 2.100 detenuti dove dovrebbero essercene al massimo 1.500. E poi perché Napoli è il teatro di una delle vicende politico-giudiziarie più inquientanti degli ultimi anni: mi riferisco al caso Cpl Concordia-Consip, che – al di là delle responsabilità penali ancora da accertare – sta facendo emergere un verminaio di infedeltà e falsi conclamati“.

Il prossimo appuntamento con “Fino a prova contraria” è in programma il 12 dicembre alle 16:00 presso la Luiss Guido Carli: il dibattito – che sarà introdotto dall’ex ministro della Giustizia Paola Severino e chiuso dalla presidente dell’università di Confindustria, Emma Marcegaglia – vedrà la partecipazione del magistrato Carlo Nordio e del segretario del Pd Matteo Renzi.

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