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Credito Valtellinese, ecco i segreti dell’azionista francese Denis Dumont

Lo scorso giugno attraverso la holding lussemburghese Dgfd SA ha comprato quasi il 6% del Credito Valtellinese – diventandone il primo azionista e l’unico sopra la soglia rilevante del 3% della banca guidata da Miro Fiordi (nella foto) – e ora potrebbe partecipare all’aumento di capitale. Si tratta di Denis Dumont, imprenditore francese del food da 400 milioni di euro, secondo il sito Challenge.fr, che ogni anno stila la classifica dei più ricchi di Francia e che mette Dumont e la sua famiglia alla posizione 208.

SOSTERRA’ L’AUMENTO DI CAPITALE?

L’aumento di capitale di Creval sarà di 700 milioni e in questi giorni a far crescere il titolo (+15% sopra 1,4 euro) è il potenziale interesse del fondo americano Cerberus a sottoscrivere 100 milioni dell’operazione. Con la ricapitalizzazione Dumont potrebbe incrementare la propria quota. Secondo fonti vicine alla banca l’operazione sarebbe frutto di una strategia di lungo termine, ma sicuramente l’imprenditore d’oltralpe un bel risultato lo ha già ottenuto: da quando ha raddoppiato la partecipazione le azioni sono salite del 35%. Al direttore generale del Credito Valtellinese, Mauro Selvetti, che lo ha incontrato per presentargli il piano industriale, Dumont “avrebbe detto di avere il 6,5%”, ha scritto ieri il Corriere della Sera.

CHI E’ DENIS DUMONT

Originario di Lione, 58 anni, oggi Dumont vive in Svizzera. Nel 1992 a Givors ha creato la catena di supermercati del fresco Grand Frais che fattura circa un miliardo e che conta oggi 185 punti vendita. Gli azionisti, riporta la pagina Wikipedia del gruppo, sono Five Arrows, Abénex, Sagard, Siparex. Nel marzo 2017 Prosol, la società azionista di maggioranza, che fa capo al fondatore, ha venduto le proprie quote al fondo Ardian, per un importo riservato, scrive Les Echos.

UN MODELLO DI BUSINESS ATIPICO

Secondo il sito Linéaires, Graind Frais è due volte più redditizio di Carrefour, Casino o Auchan e anche il modello economico è atipico: i negozi Grand Frais sono grandi sale di prodotti freschi, frutta e verdura, il caseificio e la pescheria sono gestiti direttamente da Prosol e rappresentano, secondo la testata francese specializzata in Gdo, oltre il 60% dell’attività dei punti vendita. Mentre gli altri dipartimenti, carne e alimentari sono gestiti da aziende partner.

1,6 MILIARDI DI FATTURATO

Nel 2016, il fatturato di Prosol ha superato il miliardo di euro e quello di Grand Frais dovrebbe girare intorno a 1,6 miliardi di euro. La base di negozi sta crescendo a un tasso di 20 unità all’anno in media e l’arrivo di Ardrian pare sia stato benefico: “Avere un partner di riferimento è importante per Prosol e darà ai dirigenti e a tutti i dipendenti risorse aggiuntive per continuare il forte sviluppo dell’azienda nei prossimi anni”, ha detto Denis Dumont.

I PRIMATI

Pochi giorni fa il giornale elvetico Bilan – ha ricordato il Corsera – “l’ha confermato nell’elenco dei milionari francesi in Svizzera, al 23esimo posto, accreditandolo di un patrimonio di 600 milioni di franchi svizzeri (circa mezzo miliardo di euro), cento milioni in più rispetto al 2015, senza contare ricchezze come una villa sul lago di Ginevra comprata per 32 milioni di franchi”.

LA DIVERSIFICAZIONE

Nell’ottobre 2016 è entrato in una start up francese, Shapr, una sorta di Tinder dei professionisti. Ora si espande nelle banche. Scrive il Corriere della Sera: “Finora nel Creval dovrebbe avere investito poco più di 20 milioni. Se vorrà seguire l’aumento dovrebbe versarne altri 50-60. Lo farà? Chiederà a Banca d’Italia di andare oltre il 10%? «Se, e quando riterrà di parlare lo farà lui», ha glissato Selvetti, rinviando all’assemblea del 19 dicembre a Morbegno”.

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